Revolutionary Road |
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Un film di Sam Mendes.
Con Kate Winslet, Leonardo DiCaprio, Kathryn Hahn, David Harbour, Ryan Simpkins.
continua»
Titolo originale Revolutionary Road.
Drammatico,
durata 119 min.
- USA, Gran Bretagna 2008.
- Universal Pictures
uscita venerdì 30 gennaio 2009.
MYMONETRO
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Cinema e Letteratura
di AmenicFeedback: 0 |
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sabato 7 febbraio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
«Se nella letteratura americana moderna ci vuole qualcos’altro per fare un capolavoro, non saprei dire cosa»: questo il giudizio di Tennessee Williams su Revolutionary Road, uno dei classici, di Richard Yates, “dimenticati” della narrativa americana del secondo Novecento. Frank e April Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: nella storia della giovane famiglia felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, ma l’inevitabile esplosione avviene solo dopo trecento pagine fra le più intense e penetranti della narrativa americana degli ultimi cinquant’anni. La scrittura realistica, cristallina, spietata di Richard Yates ha fatto epoca, ispirando generazioni intere di scrittori. ****** April e Frank sono il prototipo della classica famigliola Americana. La nazione è tutta tesa al futuro e ad abbandonare il più in fretta possibile il ricordo dei dolori della guerra. La coppia vive in età adulta questa nuova epoca piena di benessere. Una casa nella periferia di New York con un giardino ben curato, due figli (maschio e femmina ovviamente), elettrodomestici, pochi amici con i quali condividere alcolici momenti di relax durante il week end. Lei è casalinga e lui lavora per una grande azienda a Manhattan, entrambi rappresentano la quintessenza del conformismo borghese americano ma loro non si sentono così, anche se la giovinezza nel Greenwich Village è lontana loro si sentono diversi dai loro vicini di casa conformati alle regole ed inconsapevoli. Eppure due figli e la routine quotidiana piano piano stanno distruggendo la loro serenità ed il loro sentimento. Se durante i primi anni della loro relazione quel sentirsi diversi permeava tutta la loro esistenza ora il loro spirito libero che odia gli schemi e l'ipocrisia dei ben pensanti emerge solo durante le serate passate ad ubriacarsi con gli amici o durante le loro conversazioni serali dopo diversi bicchieri di whisky ghiacciato. Intorno a loro un turbine di personaggi indimenticabili, ognuno con la sua nevrosi e con la sua vita a pezzi completano il tratteggio di questa vicenda umana. Fin dall'inizio, dal loro primo devastante litigio la lente d'ingrandimento dello scrittore si avvicina sempre più a tratteggiare profili barocchi ed ecco che April angelo del focolare è null'altro che una nevrotica sognatrice piena di rimpianti e frustrazioni. Frank, ancor peggio, un piede nella realtà lo ha messo, ha trovato l'impiego più facile che la grande mela poteva riservargli, una grande azienda dove è solo un numero, uno che smista documenti e impiega il suo tempo a cercare il modo più semplice per passare le otto ore impegnadosi il meno possibile. April in un momento di "lucidità" diventa consapevole che questa routine potrebbe andare avanti per anni fino alla vecchiaia fino ad ucciderli e nelle sue tante ore di inattività prende corpo e forma un piano, fuggire, ricominciare una nuova vita in Europa lontano da quegli stupidi americani borghesi, ipocriti ed inconsapevoli... il piano poi condiviso con il marito darà loro un nuovo momento di respiro prima dell'inevitabile disastro che la vita sembra voler riservare a chi alle regole proprio non riesce a conformarsi. ****** A undici anni dalla loro prima esperienza da innamorati (su grande schermo) Leo e Kate ci riprovano. Diretti da un regista sicuramente bravo, Sam Mendes, che è pure il marito della Winslet. E puntando non più agli incassi stratosferici delle primo film, ma alla qualità. Oltre che ai premi per la migliore interpretazione da protagonisti: ai Golden Globe erano entrambi in nomination, ma solo lei è riuscita a portare a casa la vittoria finale. ****** Si tratta di un'opera cinematografica che, ricalcando fedelmente il libro, riesce col linguaggio proprio del cinema, ovviamente di quello ben fatto, a ricreare atmosfere e tensioni della storia appassionata ed appassionante senza edulcorarle, ad uso del botteghino, ne vien furi un cinema quasi dimenticato, come il romanzo e lo scrittore, restituendolo al grande pubblico. Un merito non da poco, una operazione culturale e nello stesso tempo riconciliatrice tra l'arte dello scrivere e quella di far cinema; un merito non da poco in questi tempi di pessimi soggetti ed ancor peggiori films. L'augurio è che possa spinger altri sulla stessa strada.
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