Titolo originale | Bumaznyj soldat |
Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Russia |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Aleksey German Jr |
Attori | Chulpan Khamatova, Merab Ninidze, Evgeny Pronin . |
MYmonetro | 1,98 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards,
CONSIGLIATO NÌ
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Kazakistan 1961. Daniil Pokrovski è un ufficiale medico che assiste i primi astronauti tra i quali verrà scelto colui che dovrà essere il primo uomo ad andare nello spazio: Juri Gagagarin. I test che vengono compiuti non escludono la possibilità di un rientro a terra estremamente pericoloso. Daniil è preoccupato. Ma non è solo questo a turbarlo. Anche la sua vita privata attraversa una fase complicata: la moglie Nina lo rimprovera per la collaborazione a un progetto che può mettere a repentaglio la vita di molti uomini per offrire all'URSS la medaglia del primato nella corsa allo spazio. Alla base intanto si è innamorata di lui Vera, una giovane donna che ha trovato in Daniil il primo uomo della sua vita. La morte, nel corso dei test, di uno degli astronauti aumenta la condizione di crisi del medico.
Ci sono film che fanno parte di un genere trasversale ma radicato ormai da quasi sempre nella storia del cinema: i film da festival. Sono cioè quei film che vengono propinati dai programmatori a un pubblico festivaliero che si sente in dovere di apprezzarli (o almeno di non parlarne male) sotto il ricatto di apparire troppo poco colto o scarsamente interessato alle tematiche che in quei film si propongono. Paper Soldier si inscrive d'ufficio nella categoria.
Il tema che tratta è sicuramente importante: i primi segni di disgregazione di una società rigidamente e burocraticamente costruita, del tutto insensibile alle sorti dell'individuo sottomesso alla logica del bene supremo della Patria. Rileggere l'epopea dell'astronautica russa (glorificata poi in innumerevoli monumenti in tutto il Paese) in una chiave che va decisamente controcorrente avrebbe potuto essere l'occasione per fare del revisionismo una volta tanto positivo. Si tratta però di un'occasione che si perde nei mille rivoli di una sceneggiatura e di una messa in scena che vorrebbero aspirare all'empireo della cultura russa (con citazioni visive e verbali molto spesso del tutto posticce come quella cechoviana) e si traducono invece in un girovagare dei personaggi nei brulli terreni della base kazaka o nei ristretti spazi moscoviti declamando battute più degne di epigrafi in apertura di volume che non di dialoghi contemporanei o quasi.
Un merito però il film ce l'ha: quello di farci compiere un cortocircuito temporale e di far sentire i recensori e gli eventuali spettatori più giovani. Sembra infatti di essere tornati ai tempi del cinema sovietico quando la censura imperante costringeva gli autori a rifugiarsi in sceneggiature che evitassero il riferimento diretto alla realtà. German (che è anche jr) dovrebbe essersi accorto che, nel frattempo (nel bene e nel male) qualcosa è cambiato.
Ufficiale medico russo presiede e coordina i controlli di routine sui cosmonauti sovietici impegnati, nei primi mesi del 1961, nell'addestramento presso la base kazaka di Bajkonur in vista dei primi viaggi spaziali al di fuori dell'atmosfera terrestre. Afflitto da insanabili dilemmi etici e da oscuri presagi di morte, vive una lacerazione interiore tra i suoi doveri di patriota e la tormentata [...] Vai alla recensione »