Anno | 2007 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 127 minuti |
Regia di | Frank Darabont |
Attori | Thomas Jane, Marcia Gay Harden, Andre Braugher, Laurie Holden, Toby Jones Jeffrey DeMunn, Frances Sternhagen, William Sadler, Nathan Gamble, Alexa Davalos, Sam Witwer, Chris Owen, Robert C. Treveiler, David Jensen (II). |
Uscita | venerdì 10 ottobre 2008 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Key Films |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,07 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 17 novembre 2011
Dopo che una violenta tempesta si é abbattuta in una cittadina del Maine, la mattina dopo una strana nebbia si avvicina ed avvolge tutta la zona. Il fenomeno tiene prigionieri i clienti di un supermercato. In Italia al Box Office The Mist ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 1,4 milioni di euro e 561 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Dave Drayton vive con la moglie e il figlioletto Billy in una casa fuori città. Subito dopo una tempesta particolarmente violenta inizia a diffondersi una nebbia che non sembra avere ragioni meteorologiche. Insieme al vicino di casa Brent Norton (col quale non ha buoni rapporti) e a Billy Dave si dirige con il suo fuoristrada verso il supermercato locale. Lungo il percorso incontrano mezzi militari che si dirigono verso la nebbia. Brent fa allora riferimento a un misterioso Progetto. Ben presto tutti gli occupanti del supermercato si troveranno avvolti dalla nebbia all'interno della quale si muovono creature mostruose. L'incubo ha inizio.
Stephen King è un autore tanto fortunato sul piano letterario quanto poco accorto nell'assegnare i diritti delle proprie opere per la trasposizione sullo schermo. In buona parte dei casi il suo già cospicuo conto in banca deve essere aumentato ma non è certo aumentata la stima dei frequentatori delle sale. I film 'da King' sono spesso letture superficiali della struttura di base delle sue opere dalle quali sono stati espunti tutti gli approfondimenti psicologici di cui l'autore è abile artefice.
Per questo film tratto da un racconto incluso nella raccolta "Scheletri" invece siamo di fronte a una delle (purtroppo) non frequenti eccezioni. Darabont, già esperto 'kinghiano', riesce a offrire un efficace saggio di come si possa trasporre un testo letterario sullo schermo potenziandone la valenza simbolica. Se l'assunto di partenza è già stato sperimentato da Maestri (vedi ad esempio Buñuel con L'angelo sterminatore) e non grazie alla costrizione iniziale di un gruppo di individualità diverse costrette da un evento drammatico a condividere un spazio chiuso, il regista riesce a trarre da questa idea di partenza l'occasione per rileggere le dinamiche interpersonali e, forse, per fare qualcosa di più.
Man mano che il film procede e che l'orrore si fa più tangibile ciò che colpisce nel profondo lo spettatore non sono tanto i mostri assetati di sangue a cui tanto cinema ci ha in qualche modo abituato. Essi sono e restano uno strumento. Ciò che a Darabont interessa è la lettura dell'America di oggi (ma, con qualche variazione non sostanziale, potremmo aggiungere di tutto il mondo occidentale) in cui l'iniziale solidarietà contro la distruzione imminente finisce con il frantumarsi in una miriade di prese di posizione dove l'ego e i condizionamenti sociali di origine prendono il sopravvento. Si può essere razionali non negando l'evidenza nei confronti dell'impensabile ma si può anche invece decidere (proprio in nome di una supposta razionalità) di chiudere gli occhi dinanzi all'evidenza. Si può esasperare un misticismo fideistico che ha tutte le premesse della crudeltà così come consentire a risentimenti a lungo covati di venire in superficie. Tutto questo viene portato sullo schermo avendo sempre presente lo sviluppo dell'azione e costruendo un progress di tensione in cui l'effetto speciale nasce dagli abissi dell'animo umano, dalle sue pulsioni più profonde e anche dalle sue contraddizioni. È grazie a questo progressivo scavo delle singole psicologie che il j'accuse contro esperimenti top secret si affianca senza alcun moralismo alla compassione (nel senso più alto del termine) nei confronti di Dave. Che dovrà affrontare l'orrore più insostenibile. Avvertenza per gli appassionati: fin dalla prima scena Darabont paga il suo debito di riconoscenza a un maestro del genere. Non vi sarà difficile scoprire in quale modo.
Finalmente un horror dove è stata data priorità alla trama rispetto alle scene di azione o splatter. L'aspetto psicologico del film è prepotente. Una nebbia fitta e impenetrabile...urla che escono dalla nebbia..sconosciute e inquietanti ombre che si muovo all'esterno..è l'eterna e umana paura del buio sostanzialmente, quella che da bambii ci perseguitava, [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo un film spazzatura invece ho trovato qualcosa di buono, pur notando più di qualche somiglianza con La Guerra Dei Mondi; in questo film ciò a cui dare maggior importanza non sono gli effetti speciali come in molti film trash americani, ciò che fa di questa creazione qualcosa di speciale è la natura umana, imprevedibile, influenzabile e instabile, basti pensare che nel giro di soli due giorni [...] Vai alla recensione »
Solitamente non mi piacciono molto i film horror, dopo averli visti difficilmente trovo che ci sia qualcosa su cui ragionare. Ma questo film mi ha invece sorpreso notevolmente. Mettendo in secondo piano tutta la parte relativa ai mostri e agli effetti speciali, che certamente non è delle migliori, quello che più colpisce è l'attenzione riservata all'aspetto umano: la maggior parte delle persone che [...] Vai alla recensione »
Moderna apocalissi, tragica e cinica ma fortemente attuale e realistica. Questo film davvero ben fatto trae spunto da una sorta di olocausto fantascientifico (neanche troppo "fanta" in realtà) per sguainare una feroce critica alle dinamiche economiche, religiose e politiche che regolano, o meglio, manipolano i rapporti e le relazioni tra le persone.
Un gran bel film con un finale amarissimo è sicuramente qualcosa di più unico che raro nel cinema odierno. Ma questo finale insegna che la vita è ingiusta, infatti anche se il protagonista è rimasto "lucido" per tutto il film, è stata proprio la sua lucidità, che ha scatenato la pietà per i suoi compagni causando ciò che accade nel finale. [...] Vai alla recensione »
Più che un film di paura è una metafora filosofica sulle pulsioni del nostro inconscio. I mostri scatenati dall'uomo, sono ancestrali (assomigliano infatti ad animali preistorici) ma al tempo stesso quasi innocenti nella loro istintività, non hanno colpa se non quella di seguire un istinto animalesco; a differenza di quello che accade nella maggiorparte dei film di questo genere, [...] Vai alla recensione »
Il protagonista, David, vive con sua moglie e suo figlio Billy in una tranquilla villetta in periferia, tanto che l'unica cosa che li distoglie dalla loro allegra felicità è uno strano e violento temporale che si abbatte una notte sulla loro abitazione e su quelle vicine. Il giorno seguente David e Billy si recano al supermercato, quando nei dintorni si diffonderà una fittà [...] Vai alla recensione »
Darabont ha fatto una scelta difficilissima prendendo tra le mani prorpio questo racconto. Ciò che bisogna chiedersi alla fine del film è se ci si trova davanti al più eccelso dei B-movies o al solito horror da quattro soldi. Sicuramente Daramont ha voluto lanciare una più di una strizzata d'occhio ai cultori dei low budget horror, con mostri ridicoli, effetti speciali [...] Vai alla recensione »
Una mattina, dopo la tempesta della nottata precente, una misteriosa nebbia comincia ad avvolgere Bridgton, una cittadina nel Maine. David e suo figlio vanno al supermercato per delle compere. Con loro si aggiunge il vicino di casa, il sig. Norton, con cui David aveva avuto in passato delle discussioni. Anche alcuni militari sono lì, ma tutte le loro licenze verranno presto cancellate.
Fantascienza sociologica di Darabont, il regista de’ Il miglio verde, con una classica location da horror zombiesco, il supermercato de’ L’alba dei morti viventi del 2004, questa volta assediato da creature mostruose partorite dalla tecnologia militare. Darabont analizza le dinamiche relazionali all’interno del piccolo gruppo di persone asserragliato, come se fosse il prototipo del primo nucleo umano [...] Vai alla recensione »
Il regista americano di origini ungheresi Frank Darabont ha diretto quattro lungometraggi nella sua carriera, di cui ben tre sono tratti da opere di Stephen King: ognuna di queste tre pellicole conserva la forza narrativa e ripropone gli aspetti psicologici delle opere di King da cui sono tratte, risultato nient’affatto scontato e non sempre raggiunto nelle numerosissime altre trasposizioni cinematogr [...] Vai alla recensione »
Film horror che in generale può passare anche se aveva tutte le premesse per diventare di prim'ordine, malauguratamente ho visto pellicole Thriller con molta più suspense di questo, qui siamo sul regolare, sul minimo indispensabile per un horror, alcune scene sono surreali come quando il protagonista dopo una battaglia epica con il mostro torna sporco di sangue e insieme ad altri [...] Vai alla recensione »
Ho visto finalmente il film su netflix dopo che anni fa avevo letto il racconto di King. Questo film mi ha lasciato molto spiazzato, secondo me è diviso in due, la parte iniziale in cui sembra davvero molto "cheap", quasi un film per la TV, dialoghi un po' troppo teatrali, recitazione da B movie ed effetti speciali fuori tempo anche per il 2007.
Quando ho letto la trama del film, ero davvero molto incuriosita.Cosa ci sara' mai nella nebbia? La risposta arriva dopo qualche minuto di noioso preliminare cinematografico ma è deludente o meglio,rende il film un classico splatter di seconda mano(o peggio).Col passare dei minuti però il tutto prende una piega più interessante e ti dimentichi di cosa c'è la fuori o perchè: la pellicola diventa una [...] Vai alla recensione »
NOTA PARTICOLARE:La recensione contiene qualche piccolo spoiler per meglio analizzare il film. Cominciamo con le cose buone:la storia è horror puro,ma dal maestro Stephen King non ci si può aspettare altro,Buonissime le ambientazioni e più che decente la regia.Molto belli anche gli effetti speciali.Altro lato positivo è che il film comincia pressochè subito con l'azion [...] Vai alla recensione »
Un grande regista per un film tutto sommato discreto, che però riesce a far riflettere su quanto l’uomo sia in realtà un essere estremamente sensibile, ed incapace di mantenere la lucidità di fronte a situazioni più grandi di lui. Un’interessante morale, forse un po’ contaminata da banalità fastidiosissime nella sceneggiatura.
un tema molto innovativo e originale, credo mai visto prima. la tensione è costante anche se non eccessivamente elevata e il finale è carico di drammaticità. VOTO: 7,5
Il classico finale agro / dolce (molto più agro che dolce) nello stile dell'autore del racconto. Discreti i dialoghi che evidenziano la variegarietà delle reazioni umane al cospetto di fatti destabilizzanti e completamente al di fuori della normalità. Uno spaccato di quanto negli USA può esistere come reazione al materializzarsi degli incubi.
C’è chi dice che le pellicole tratte da romanzi o novelle – più in generali da fonti letterarie – debbano essere considerate per quello che sono, al di là delle loro origini. Niente di più vero. Tuttavia, bisogna ammetterlo, fare un confronto tra un libro e la sua versione cinematografica – talvolta è capitato anche l’inverso! – viene naturale. Il più delle volte, con somma delusione e forse un pizzico [...] Vai alla recensione »
ormai ad hollywood quando si tratta di trasposizioni, che siano di libri, videogame o ke dir si voglia, qualcosa nn funziona + a dovere, nemmeno se vengono riproposte vecchie ed efficaci soluzioni! ne è la prova ke x la realizzazione di questo ennesimo film tratto da un romanzo di stephen king, venga riproposto dietro la macchina da presa frank darabont, uno ke anni orsono aveva dimostrato di saperci [...] Vai alla recensione »
La prova del nove. La non eccezione che conferma la regola: Stephen King = pessime trasposizioni cinematografiche di pessime storie. Inizia molto bene e prosegue in modo adeguato eppure qualcosa nn quadra. Le pause qua e là, i dettagli insignificanti che spuntano puntualmente fanno scattare un campanello d'allarme: che sia il solito prodotto mascherato da cineopera ma con i connotati di un film tv??? [...] Vai alla recensione »
A quanto pare qualcuno ha ancora bisogno di accendini che non funzionano e chiavi che non si inseriscono. Poi salta su qualcuno, dopo una scena che farebbe spaventare Hulk, a dire "forse dovremmo andare via"... e bravo, che cavolo stavi facendo? Te la sei solo presa comoda per goderti un po' di frattaglie e ragni che con le zanne che hanno non riuscirebbero neanche a mangiare! Quindi mostri del tutto [...] Vai alla recensione »
Io proprio non capisco come fate voi utenti a criticare questo film. Da cosa giudicate un film? Io guardo il contesto totale e non mi soffermo troppo nei dettagli, ciò che conta è quello che il film vuole trasmettere e posso garantire che ci riesce davvero!Io lo definisco un capolavoro, certo gli effetti speciale non erano il massimo ma erano in ogni caso convincenti.
il film parte male , con alcune scene che hanno del comico, ma si svolge bene , e il finale è sorprendente... è veramente sorprendente.. merita 2 stelle solo x il finale..
Piu' che un film Horror è un film psicologico dove i "mostri" fanno solo da contorno alle reazioni "sconsiderate" dell'uomo quando ormai tutto sembra essere "perduto"!
DOMANDA: QUALCUNO CREDE CHE IL SOGGETTO DEL FILM SIANO I MOSTRICIATTOLI? il soggetto del film sono le pulsioni umane primitive, quelle che in una società "evoluta" sono normalmente represse e che il film fa schizzare fuori magistralmente quando non sono più frenate dal contento sociale, mettendo in luce l'animale che abbiamo dentro.
Della serie: come rovinare quello che era un film più che discreto! Era iniziato molto bene: sfondi cupi, sequnze che introducevano a momenti d'ansia (di sicuro non è un horror!!), effetti speciali molto belli, battute ironiche azzeccate... insomma, quando sembrava che tutto potesse andar bene, nonstante il ritmo non era dei più frenetici, ma si scavava magistralmente nell'animo umano più verosimile, [...] Vai alla recensione »
A distanza di due anni rivedo con piacere un ottimo film, angosciante e capace di generare tensioni come forse pochissimi altri hanno saputo fare. La chiave del successo di Darabont è a mio avviso quella di combinare egregiamente due tipi di paura e di avvenimenti: i primi sovrannaturali e legati come al solito a qualche esperimento dell’esercito sfuggito al controllo, le seconde invece perfettamente [...] Vai alla recensione »
Inizialmente questo film può essere letto come uno dei tanti film di Fantascienza e semi-horror, con strane creature che escono da una insolita nebbia. In realtà ci si può leggere molto altro, se si presta attenzione ai dibattiti delle povere persone malcapitate rinchiuse forzatamente in un supermercato, alle prese col proprio istinto di sopravvivenza.
Da amante di King non posso che definire questa pellicola come una delle migliori trasposizioni cinematografiche del maestro. Il racconto è eccezionale, quindi si parte già con un plot di altissimo livello, in più il regista riesce a ricreare l'atmosfera e a sorprenderci. Ben fatto veramente!
Ho scelto di guardare The Mist perchè come regista c'è Frank Darabont... di cui avevo apprezzato Il Miglio verde e Le Ali della libertà. Purtroppo devo dire che questo film non raggiunge i due citati ne per atmosfera, tensione e sopratutto recitazione. A parte Toby Jones, e nella parte dell'esaltata, Marcia Gay Harden gli atri sono abbastanza mediocri. Deludente.
Non ho letto il libro di S. King da cui è tratta la storia che ha ispirato questo film. La prima cosa che ho notato seguendolo è stato osservare come il regista si sia soffermato più sulle reazioni umane davanti a una situazione incredibile. Infatti le prime reazioni dei protagonisti di questo film ci fanno rendere conto che non poche persone avrebbero in effetti dubitato dell'esistenza di questi [...] Vai alla recensione »
In realtà darei tre stelle e mezzo, una trama ben congegnata, di sicuro un budget maggiore avrebbe giovato all'intero film, ma alla fine il messaggio arriva comunque forte e chiaro grazie all'incredibile finale.
Bello il trailer in 21:9 sponsorizzato philips peccato che tagli il film dato che il suo formato è 16:9 XD ahahahahaha... a parte la parentesi ottimo film 5 stelle per il suo genere,non ascoltate le diffamazioni di questo forum il film nonostante cali di effetti speciali è di seria A.
Un film di grande qualità, cosa assai poco frequente nel filone horror. Il regista è riuscito a trasmetterci con maestria i complessi e i contraddittori dell'animo umano quando viene invaso dal terrore. La ditta nebbia che rappresenta proprio quanto piano ciechi quando perdiamo la lucidità e la ragionevolezza al punto che le nostre paure più profonde ci fanno letteralmente impazzire.
Film che nasconde tutta la crisi psico-sociale dei nostri tempi, la nebbia, la non visibilità, la religione, i mostri, la paura, la tensione, la disperazione....un thriller splendido, che con pochi effetti e pochissimo sangue ti tiene incollato sulla sedia, con un finale sconvolgente che non ti da pace!!! Da vedere...
Piccolo grande capolavoro del cinema,la maestria di Darabont si vede eccome e dopo The Shawshank Redemption e The Green Mile nn c'era che da aspettarselo. Horror atipico fatto di recitazione e messaggi più che gli scontati effetti visivi splatter che coronano il 90% dei film horror,un film che parla dell'animo umano ancora più mostruoso delle temibili creature della nebbia,un film nn certo commerciale [...] Vai alla recensione »
Buon film che, pur basato su una situazione di finzione ( come spesso basata su esperimenti militari che provocano disastri ), riesce a ricostruire un molto probabile comportamento umano di fronte alla minaccia. Non sono tanto i mostri a spaventare ma la follia che prende l'uomo di fronte all'ignoto. La situazione in cui si trova Dave alla fine è di un'atrocità sconvolgente. [...] Vai alla recensione »
Il film frutto di uno dei romanzi dell'orrore di Stephen King che oltre a possedere sfondi di suspense tipici del Horror si presentano anche filoni della fantascienza ricordati un po' dalle creature mostruose presenti. Un horror movie, quindi che parte dal titolo (mist cioè nebbia), e arriva ad un finale non bello che sicuramente avrebbe potuto migliorarsi attraverso la regia ignorando il romanzo. Vai alla recensione »
Quando ho finito di vederlo devo dire che ero molto soddisfato. Il film, nonostante il basso budget, è venuto fouri molto bene. Due cose però mi sono piaciute tantissime di questo film: il primo è che il The Mist ha dimostrato in modo realistico cosa sono in grado di fare le persone quando hanno paura e quando non sanno più cosa fare; il secondo è il finale [...] Vai alla recensione »
Probabilmente l'aver letto il racconto riduce notevolmente l'impatto del film che, a differenza di altre produzioni sui racconti di King, ha un budget che è un gradino sopra ad altri film-tv. Conoscendo e amando adolescentemente l'autore si accetta di buon grado il ripetersi dei personaggi, delle situazioni, i sentimentalismi American Style ecc.
Registrato e tenuto in memoria su myskyhd per timore di vedere il solito B-Movie horror con zombies che fuoriescono assetati di sangue dalla nebbia, è stata una sorpresa vederlo; paragonabile a mio avviso a Cloverfield per tensione ed effetti speciali, ma una lode speciale alla scelta delle musiche, vedere quella creatura gigantesca incedere sulle note strazianti di Host of Seraphim dei Dead can dance [...] Vai alla recensione »
Sinceramente una grandissima delusione........ probabilmente piacerà a chi non ha letto il libro ma a chi come me lo ha fatto........ non credo.Ennessimo flop di una trasposizione cinematografica di un capolavoro del "Re".........
Bocciato. Gli effetti speciali sono buoni, ma molte scelte comportamentali sono veramente ridicole, tanto da rendere il film troppo falso da estraniare lo spettatore! Quando ho visto il militare inginocchiato piangere e chiedere perdono come un bambino e la matta prenderlo per la gola....ma daiiiii, un vero militare o un qualunque ragazzo l'avrebbe stesa a terra in 1 secondo! Tutto troppo insensato [...] Vai alla recensione »
...è troppo kiamarlo horror... di paura solo all'apparenza..unica cosa ke ti fa affezionare e capire il legame padre e figlio..base portante del film..se non per la finale commuovente una nullità la fine doveva avvenire all'inizio ed essere la partenza di una serie di terrori ...il fatto di essere rintanati in un supermecato a contatto con molta gente non ti dava quel senso di smarrimento e terrore [...] Vai alla recensione »
ho deciso di guardare il film semplicemente perchè avevo letto il racconto di King. Ad essere sinceri credevo in qualcosa di più, magari a partire proprio dagli interpreti; l'unica che si salva è Marcia Gay Harden anche se doppiata non benissimo. L'analisi psicologica dei personaggi invece è buona, ma la cosa che fa perdere punti a questo film è il finale.
Come molti han sottolineato, l'incipit del film ricorda "the fog" di Carpenter.... vero! Tanto che le citazioni anche nei dipinti di lui.... blablabla. Ma oltre cio': nessuno vi ha notato, delle verosimiglianze incredibili, a "evolution" di Ivan Reitman???? Per tutto il film, ne vedevo un richiamo esplicitissimo! Ma forse questo sta piu' nel "manico": ovvero nella novella di partenza.
..e l'obbiettivo sarebbe da horror..sentirsi riparati e a contatto cn la gente del supermarket..nn da paura..ma conforto..l'inizio era la fine..dai almeno loro ce l'hanno fatta ad inserire le kiavi senza farle.."x sbaglio" kadere..cmq apparte tuttopiacevole da vd..
Quando un gruppo di americani rimane asserragliato in un supermercato, statene certi, state vedendo un film horror. Il filone orrorifico che pone l'uomo di fronte l'impensabile e l'imponderabile s'infoltisce di un eccellente titolo come The Mist : scritto, diretto e pure prodotto da Frank Darabont, persosi nel 1994 con il non così irresistibile Le ali della libertà.
STEPHEN KING likes to joke that Frank Darabont, the director of “The Shawshank Redemption” and “The Green Mile,” has made a specialty not just of Stephen King movies but of Stephen King prison movies. You could argue that Mr. Darabont’s new film, “The Mist,” based on the King novella of that title, is in the same vein. The difference is that the characters are holed up not in a penitentiary but in [...] Vai alla recensione »
Until the director Frank Darabont decides that he’s saying something important instead of making a nifty horror movie, “The Mist” isn’t half bad. In fact, until the monsters and the meaning start to emerge, this shivery story works your nerves far better than most recent horror does, largely because it knows that nothing scares moviegoers better than our own overactive, reactive imaginations.
Il Maine, terso lembo degli States sull'orlo di ghiacci con vista balene, ha dato i natali a Stephen King. Lui l'ha ripagato ambientandovi tutto quanto di peggio possa cingere d'assedio una comunità umana: tempeste di neve, clown assassini, zone morte in cervelli e cantine, mostri squamati che qui sbucano feroci dalla fitta nebbia dopo un uragano. Ingredienti indispensabili per agitare la sua – si [...] Vai alla recensione »
Frank Darabont ha diretto due fra i più bei film mai tratti da Stephen King, Le ali della libertà e Il miglio verde, ergo era legittimo aspettarsi qualcosa di notevole da The Mist. Errore. I due film precedenti erano poderosi e inconsueti mélo carcerari, specie il secondo con la sua deriva paranormale. The Mist invece è un horror molto canonico e a tratti francamente banale che per giunta arriva un [...] Vai alla recensione »
Prima di The Fog, John Carpenter (Essi vivono) non aveva mai diretto un film brutto; prima di The Mist, nemmenoFrank Darabont (Le ali della libertà) aveva mai diretto un film brutto. Evidentemente è la nebbia – termine che traduce tanto «fog» quanto «mist» - a portare male ai registi, quasi quanto ne porta agli spettatori che incappano in questi film sempre dell'orrore.