Into the Wild - Nelle terre selvagge

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Un film di Sean Penn. Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone.
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Titolo originale Into the Wild. Drammatico, durata 148 min. - USA 2007. - Bim Distribuzione uscita venerdì 25 gennaio 2008. MYMONETRO Into the Wild - Nelle terre selvagge * * * 1/2 - valutazione media: 3,88 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
readcarpet martedì 20 gennaio 2009
into the wild Valutazione 5 stelle su cinque
47%
No
53%

E’ stato scritto anche troppo su quest’ultima opera di Penn, portato in trionfo come nuovo Messia di… qualcosa. Non volendo mischiarmi a voci “generiche”, a distanza di un anno dall’uscita della pellicola, ho pensato di buttar giù qualcosa. Nel frattempo I walked into the wild per tre volte. Storia vera di Christopher Mccandless, brillante giovane del West Virginia che, una volta laureato, decide di scappare dal mondo che lo circonda per rifugiarsi in una solitudine mistica, alla ricerca dell’essenza della vita (e dei suoi motivi di esistere). Comincia così un lungo peregrinare prima verso Sud , Messico, poi verso l’Alaska, regno incontrastato di ciò che è ostile alla società inventata dall’uomo moderno, la natura. [+]

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pi3rp@olo lunedì 16 febbraio 2009
la sensibilità non si vende Valutazione 0 stelle su cinque
47%
No
53%

il mio primo commento di riflesso al film è stato: "non è un film per tutti". Mentre pronunciavo queste parole, che possono sembrare macchiate dalla presunzione, cercavo negli occhi di chi mi ha accompagnato nella visione una sorta di assenso, di approvazione che mitigasse la frustrazione di rivedersi nel film, nei simboli profondi che esso invoca, dal superamento dei limiti allo spogliarsi degli 'abiti' che intrinsecamente vestiamo, dal rapporto con la natura, madre sì dolcissima ma inesorabilmente crudele con chi osa sfidarla. Ma come spesso succede nel dare un commento a caldo ci si puo sbagliare...questo film tributo è il "grido della farfalla" che tutti possono ascoltare: è il sogno ad occhi aperti di chi è consapevole dell'indicibilità e dell'inafferabilità del nostro essere al mondo e sente la necessità di un continuo rapportarsici, pemeati come siamo dalla fisicità ottusa, dall'utilità frenetica e dalla frivolezza dei rapporti interpersonali; il prezzo da pagare per poter ascoltare è dimenticare: dimenticare per qualche ora chi siamo, dimenticare il nostro lavoro, i nostri obblighi, le nostre vicissitudini, liberarsi dei limiti che ci autoinfliggiamo per non sentirci soli. [+]

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g. romagna lunedì 6 settembre 2010
into the wild Valutazione 4 stelle su cinque
40%
No
60%

Christopher (Emile Hirsch), brillante studente figlio di una ricca famiglia allo sfascio decide, poco prima di iniziare il college, di far perdere le sue tracce e di iniziare a viaggiare per l'America assieme solamente al suo zaino. Il suo sogno è arrivare in Alaska e, dopo aver collezionato miriadi di esperienze, ci riuscirà. Da quella terra non farà però mai più ritorno... Tratto da una vicenda reale, Into The Wild è il classico film che parla di libertà, di fuga dal caotico magma della società dei consumi e di scoperta di se stessi. La differenza sta nel fatto che qui non esiste una via del ritorno, e che, così come si è vissuti nella libertà più estrema (ma esiste una libertà moderata?), nella libertà più estrema si muore. [+]

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claudus mercoledì 12 gennaio 2011
"la sostanza della natura e' la guerra" Valutazione 3 stelle su cinque
44%
No
56%

Mi sono permesso di scomodare Eraclito nel lancio del mio titolo ,in quanto, il film in oggetto richiede di fare un minimo di ordine :
Dobbiamo anzitutto capire se Supertramp era un imbecille oppure un ricercatore di sbagli, in quanto chi cerca, nel tempo, inevitabilmente sbaglia . ( il divenire stesso rende errato il presente facendolo passato, questo non significa che una poesia di Shakespeare sia necessariamente sbagliata)
La pellicola è stupenda se giudicata nella sua parte filmica, fotografica e scenografico/documentaria.
E' invece al limite del grottesco se valutata sul piano della scrittura: retorica, banale, prolissamente semplice.
Eliminiamo subito l'alibi che Supertramp sia un giovane . [+]

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casalbellotto76 domenica 3 febbraio 2008
un giorna da leoni o cent'anni da pecora Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%

Penso che il film essenzialmente sottoponga il quesito: è meglio una vita lunga fatta di conformismi e compromessi reciproci o una libera, intensa e inevitabilmente breve come quella del protagonista? E' chiaro che il film professa la seconda opzione come soluzione. Aggiunge però l'errore che si corre è quello di isolarsi dagli altri non riuscendo a raggiungere a pieno l'obiettivo della felicità. Felicità "che è reale solo quando condivisa". Il mio personalissimo commento è che ritengo che non si debba mai rifiutare tutto e tutti isolandosi nelle proprie convinzioni. Qualunque risultato si ottenga è sterile e fine a se stesso. La famigerata realtà va migliorata dal suo interno, interagendovi. [+]

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dodo mercoledì 6 febbraio 2008
chris aveva voglia di nuotare! Valutazione 3 stelle su cinque
44%
No
56%

Contatto fisico: Chris sembra seguire un percorso iniziatico, direi messianico, tant’è che viene paragonato a Gesù. In quest’ottica il viaggio è solitario e ridimensiona lo scambio interpersonale su un piano più astratto e solo in parte emotivo. Si fa fatica a notare il contatto fisico e l’unica occasione in cui Chris può tradurre la relazione interpersonale in una passione sessuale si imbatte in un ostacolo morale insormontabile (anche se la differenza di età tra i due non è poi così proibitiva). Dunque è possibile solo un casto abbraccio prima della partenza. Anche nel rapporto con i due hippy il contatto con la donna si manifesta solo tra le onde, elemento comunque meno vincolante, che riporta a echi inconsci e primordiali. [+]

[+] è solo una persona che ha paura degli altri (di willow)
[+] io non direi paura (di dodo)
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cicciopippo giovedì 8 novembre 2012
sean penn è decisamente meglio come attore Valutazione 2 stelle su cinque
33%
No
67%

Sinceramente non si può dire che questo film mi sia piaciuto più di tanto... si, i paesaggi sono davvero belli e la colonna sonora azzeccata ma oltre questo niente. La storia non mi entusiasma particolarmente nonostante a mio parere potessero renderla meglio. Manca una sana introspezione psicologica, Penn cerca di descrivere il protagonista come un uomo consapevole e maturo ma in realtà a mio parere era un ragazzo con fin troppa immaturità, o meglio, una buona componente di questo viaggio ai confini dell' umanità è proprio la fuga, una fuga dalla famiglia, dal dolore ma ancora più da se stessi. La paura dei rapporti o forse l' incapacità nei rapporti avrebbe potuto essere molto molto più valorizzata invece sembra solo accennata; fuorvia molto anche la voce fuoricampo, scelta secondo me troppo stucchevole e fuori contesto che sarebbe molto meglio stata rimpiazzata da dei monologhi "interiori" del protagonista pronunciati a voce alta nell' intento di farsi compagnia (cosa che ha fatto ma troppo poco). [+]

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stax sabato 14 febbraio 2009
la vera storia di mccandless Valutazione 4 stelle su cinque
29%
No
71%

il film "ito the wild" è tratto da una storia vera:la storia di christopher johnson Mccandless proveniente da una famiglia benestante dopo la laurea se ne va con a sua macchina verso atlanta e dopo aver lasciato il mondo alle spalle (cioè telefoni orologi ecc.) decide di fare una vita nomade nel suo cammino chris incontra molte persone e ad ognuna di queste dice che il suo unico obbiettivo era l'alaska. Questo film è un film notevole a mio parere che esprime molto bene i sentimenti di christopher. Secondo alcune fonti però il film non ha messo proprio tutta la verità di questa affascinante storia:infatti il film cita un libro sulla botanica che chris nn ha mai avuto e riconosceva le piante commestibile e non commestibili grazia alla sua intelligenza e nel film Penn dice che chris muore di una pianta tossica nma in realtà dagli studi di alcuni scieziati hanno scoperto che nessuna parte di quella pianta era commestibile infatti si dice che sia morto di denutrizione comunque riparlando del film dopo aver abbandonato la acchina il film dice ch ha bruciato i suoi documeti ma non era affatto vero infatti vicino al corpo di christopher c'èra il portafoglio con la tessera sanitaria i documenti e la patente . [+]

[+] considerazioni ininfluenti sul valore del film... (di elak69)
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faber688 mercoledì 25 marzo 2009
morale camuffata Valutazione 1 stelle su cinque
38%
No
62%

Il film si snoda lungo una scelta opinabile ma personale del protagonista con un accavallarsi di luoghi comuni che hanno il loro apice in un finale melenso e poco opinabile. Come sottolineato da qualche commento precedente ed assolutamente da me condiviso, il protagonista, sorretto dai più ingenui ideali, si sottrae alla verità dei rapporti borghesi e insopportabili per rincorrere un'effimera libertà. Trarre spunto dalla vita del protagonista, per farne persino un film, è veramente imbarazzante. Non c'è morale più morale in ogni gesto che compie (lascia i propri averi in beneficenza ma solo per sbarazzarsene la coscienza....dà lezione di vita ad una imberbe sedicenne che tenta di sedurlo.... [+]

[+] che superficialità (di ste12)
[+] vergogna (di bubo1525)
[+] sei vegetariano o sei un ipocrita??' (di sergente hartman)
[+] concordo (di revontulet)
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chiari alessandro domenica 3 febbraio 2008
amore e ribellione Valutazione 3 stelle su cinque
28%
No
72%

Sintetizzando: amore e ribellione (poteva non parlare di ribellione un regista come questo?). Analizzando: il nostro eroe ha avuto un'infanzia in cui i genitori hanno dimostrato di abitare su un altro pianeta; da questa mancanza di amore (che, nel corso delle sue peregrinazioni, lo porterà a stringere legami fortissimi con chi gli dimostrerà amore) la genesi del suo percorso di ribellione, che lo accompagnerà sino a quando respirerà il gelido soffio della morte nel lontano Alaska, selvaggio come lo scomodo Sean. Film complessivamente riuscito ma a cui, secondo il mio giudizio, manca quel quid in più per diventare un grande film, magari togliendo qualche scena (l'incontro con gli stranieri dopo la discesa delle rapide e quello con i nudisti nella zona termale) od accorciandone qualche altra, che appesantisce come inutile orpello la storia del nostro novello San Francesco. [+]

[+] non solo questo (di albe)
[+] attenzione (di wind)
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