Titolo originale | Les Animaux Amoureux |
Anno | 2007 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Laurent Charbonnier |
Attori | Cécile De France . |
Uscita | venerdì 22 agosto 2008 |
Distribuzione | Mikado Film |
MYmonetro | 2,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 novembre 2017
Uccelli di ogni specie, leoni, scimmie e canguri ripresi nell'arte della seduzione, nell'accoppiamento e nella riproduzione. In Italia al Box Office Animals in Love ha incassato 4,9 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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L'osservazione degli animali in amore è sorprendente: il comportamento che maschi e femmine assumono per riprodursi è simile al gioco di seduzione tra uomini e donne. Il documentario di Laurent Charbonnier - al suo esordio in lungo dopo una serie di progetti per la televisione e dopo aver prestato servizio come direttore della fotografia nel celebre Il popolo migratore - segue passo dopo passo il rituale dell'accoppiamento che vede i maschi corteggiare la femmina, chi sfoggiando piumaggi dai colori maestosi, chi intonando veri e propri canti d'amore, chi improvvisando una danza iniziatica. L'attesa è talvolta segnata da combattimenti volti a sconfiggere eventuali rivali, o da quello che appare come l'allestimento del giaciglio d'amore.
Per realizzare Animals in Love il regista francese e il suo staff hanno seguito centosettanta specie animali nel rituale dell'accoppiamento in sedici diverse nazioni, per un totale di cinquecento giorni di riprese e ottanta ore di materiale girato. Il risultato è un film "strumentale" dove la voce off è utilizzata ai margini - a differenza de La marcia dei pinguini in cui il commento fuori campo accompagna lo spettatore lungo tutto il viaggio dei pennuti imperatori - lasciando che siano i canti e i rumori riprodotti dagli animali e dalla natura a emergere.
Le musiche di Philip Glass sottolineano le varie fasi della selezione sessuale, si intrecciano ai suoni emessi dai protagonisti, offrono toni romantici al gioco di seduzione e mettono in evidenza i momenti più comici. Sebbene delle centosettanta specie filmate, solo ottanta compaiano nel montaggio finale, l'ambizione di Charbonnier appare un po' troppo ardita e il suo finisce per sembrare un prodotto un po' troppo confuso, privo di valore pedagogico-didattico e che peraltro non rappresenta neanche una novità per gli appassionati del genere. L'ottima fotografia e gli sforzi, seppur dispendiosi, in fase di studi e di riprese non riescono a fare di Animals in Love un film che possa competere con la recente produzione di documentari di successo.
avevamo bisogno di un documentario sugli animali? INUTILE