Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Hans-Christian Schmid |
Attori | Sandra Hüller, Burghart Klaußner, Imogen Kogge, Anna Blomeier, Nicholas Reinke Jens Harzer. |
Uscita | venerdì 24 novembre 2006 |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 3,05 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 settembre 2016
Una ventunenne, l'epilessia e l'esorcismo. Un film non manicheo che rilegge un "caso" realmente accaduto nella Germania degli anni '70. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office Requiem ha incassato 26,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Germania meridionale, anni Settanta. Michaela, 21 anni, lascia il paese per andare a studiare all'Università a Tubinga. La madre è contraria perché la ragazza soffre di epilessia ma il padre la agevola. La famiglia e` molto religiosa e Michaela comincia a soffrire di visioni di esseri che vogliono impedirle di accostarsi ai simboli della fede e alla preghiera. La sua patologia diventa sempre più preoccupante. La soluzione che la famiglia trova è di affidarla a un esorcista nonostante il parere contrario dell'anziano parroco che la vorrebbe invece far visitare da uno psichiatra.
I fatti narrati nel film sono realmente accaduti e il pregio di Hans-Christian Schmid sta nel portarli sullo schermo senza falsi pregiudizi ma con la compassione profonda nei confronti di un "caso" che poteva essere curato. Infatti non è la "Chiesa" ad essere messa in discussione ma una sua lettura del disturbo psichico. Non è secondario infatti che sia il giovane sacerdote e non l'anziano ad insistere per l'esorcismo. Sostenuto da una notevole interpretazione offerta dalla giovane protagonista Sandra Huller il film fa propria la lezione del Loach di Family Life ma senza omaggi cinefili. Cerca cioè di raccontare un disagio profondo facendo leva sulla difficoltà (per chi sta intorno al malato psichico) di individuare talvolta la giusta terapia anche a causa di pregiudizi difficili da sradicare.
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Da una storia vera - la stessa de "L'esorcismo di Emily Rose -, "Requiem" racconta la vcita e il dramma di Michaela, una ragazza epilettica, forse psicotica, che ritiene di essere posseduta da demoni maligni. La storia è raccontata da una prospettiva esterna, seppur lo spettatore è spinto a provare empatia per la ragazza; tutto questo porta ad una visione più [...] Vai alla recensione »
I problemi psicologici di una ragazza posseduta dal demonio. Film molto intenso, non tanto nella costruzione ma fondamentalmente nel contenuto. Ciò mostrato è quasi documentaristico, tipo seguire la vita di una ragazza in un qualche reality. Senza spettacolarizzazioni, senza scene patetiche di troppo, viene posta in essere la ricostruzione di un fatto di cronaca oscuro e dagli aspetti [...] Vai alla recensione »
Cresciuta in una famiglia cattolica bavarese, la giovane Michaela soffre di gravi disturbi epilettici causati ed acuiti dall'educazione fortemente repressiva che soprattutto la madre gli ha impartito sin da bambina. Iniaziato un faticoso percorso universitario ed una progressiva emancipazione dall'ambiente domestico, la ragazza vede ben presto peggiorare le sue già precarie condizioni [...] Vai alla recensione »
A differenza della maggior parte dei titoli, se non addirittura tutti, con riferimento a storie di possessioni con contenuti più tendenti all'horror/fantastico, si può annoverare come un film di strampo drammatico ed assolutamente serio. Non vi è alcun riferimento voluto alla possibilità di una reale possessione limitandosi ad un'esposizione piuttosto fedele dei [...] Vai alla recensione »
Film assolutamente asciutto, privo di qualsiasi ammiccamento allo spettacolo. Di un assoluto realismo nel descrivere (magnificamente: perfetta la regia e gli attori) una vicenda di una drammaticità semplicemente sconvolgente. Coinvolgente e tristissimo, anche perché tratto da una vicenda reale. Bellissimo. Ne stia alla larga chi pensa ad una specie di L'Esorcista, ne sarebbe molto deluso.
Robusto, essenziale, di grande coinvolgimento emotivo.
C'è il demonio al lavoro, in Requiem (Germania, 2006, 89'). La sua presenza ne attraversa il racconto, così come attraversa il corpo e la mente di Michaela Klinger (Sandra Huller). Ispirato alla storia di una "indemoniata" di 30 e più anni fa, e scritto con molta intelligenza da Bernd Lange, il film di Hans-Christian Schmid non cede alla tentazione dell'orrore, e neppure indugia in considerazioni d'ordine [...] Vai alla recensione »
Li chiamano diavoli, e invece sono solo le fantasie ossessive della mente di un'adolescente infelice. Requiem, di Hans-Christian Schmid, non è un film dell'orrore: è semplicemente la descrizione di un orrore che ci sta vicino, che può colpire qualsiasi famiglia. Perché la tragedia di Micaela è quella di avere una madre incapace di mettersi in relazione con lei, di accettare i suoi (gravi) problemi. [...] Vai alla recensione »
Ripercorriamo la sequenza degli eventi: nel 1973 l'Esorcista di William Friedkin diventa uno dei maggiori successi cinematografici di tutti i tempi. È del 1976 - è forse un caso, solo qualche anno dopo? - l'ultimo episodio documentato di esorcismo, in Germania, a cui si è ispirato un recente film, The Exorcism of Emily Rose, che spostava però l'azione negli States.
Prima di vincere il gran premio al festival di Sitges, Requiem si era già assicurato alla Berlinale l'Orso d'argento per la straordinaria interpretazione dell'esordiente Sandra Hoeller. La ventottenne attrice, che in scena a Basilea e altrove si è distinta come interprete di Shakespeare e Goethe, è un autentico talento alla quale potrebbero schiudersi prospettive di cinema internazionale.
William Friedkin affrontò l'argomento, con un irriverente gusto horror, ne L'esorcista. Scott Derrickson, solo l'anno scorso, ne ha presentato il lato più drammatico e i suoi effetti drammatici e irreversibili. Hans-Christian Schmid dell'esorcismo presenta nel suo Requiem, in uscita in circa 20 copie dal 24 novembre per Lucky Red, il lato più umano e quindi più insopportabile e pericoloso.
In un week-end con numerose uscite interessanti, c'è spazio anche per un film premiato al Filmfest di Berlino: Requiem, diretto da Hans-Christian Schmid, ha vinto in Germania l'Orso per la migliore attrice. Meritatissimo: l'esordiente Sandra Huller è un autentico fenomeno, e regge sulle proprie spalle un film che incrocia Lars Von Trier e Robert Bresson.
Storia vera. Avvenuta in Germania nel 1976. Anneliese Michel, studentessa ventunenne, morì dopo un esorcismo. Il prete che provò a scacciare i demoni da lei e i familiari che avevano acconsentito alla pratica eterodossa vennero portati in giudizio. Storia già raccontata dal cinema. Un film americano di un paio d'anni fa The exorcisme of Emily Rose rievocò la vicenda, ma solo per ricavare situazioni [...] Vai alla recensione »
Anni '70. In una piccola cittadina della Germania del Sud la 21enne Micaela cresce in una famiglia profondamente religiosa. Il padre è gentile e premuroso, la madre fredda e distante. Micaela ha un problema, i medici sentenziano: epilessia. Ma lei sente, nel suo corpo, voci sinistre, e la sua spiritualità ben presto si scontra con i demoni da cui è convinta di essere posseduta.
Torna la storia agghiacciante della giovane Anneliese Michel, la studentessa tedesca che morì poco più che ventenne, dopo un esorcismo, nel 1976. Lo scorso anno, gli americani ne avevano tratto un horror che, dopo un'ottima prima mezz'ora, scadeva negli stereotipi più ovvi del cinema demoniaco (The Exorcism of Emily Rose). II giovane regista tedesco Hans-Christian Schmid, autore di culto in patria [...] Vai alla recensione »
Una giovane cattolica in un paesino della Germania del Sud si convince di essere posseduta e poiché è molto devota rifiuta le cure mediche, lascia fare ai genitori ignoranti e bigotti, si affida a un giovane prete fanatico. Quindi muore per sfinimento dopo una lunga serie di esorcismi. Premiato a Berlino per la grande interpretazione di Sandra Hüller, Requiem è la classica profezia che si autoavvera. [...] Vai alla recensione »
La Baviera degli anni '70 è la cornice in cui si svolge la vicenda di Michaela e della sua famiglia. Una famiglia che respira religione e che della pratica religiosa fa una ragione di vita. Un padre comprensivo ma senza carattere, una madre poco affettuosa, una sorellina e lei, Michaela. Affetta da epilessia. Una malattia che in quel contesto rischia di creare cortocircuiti.
Requiem è "L'esorcista" girato da Ingmar Bergman, scrive la rivista on line Salon. E' anche il secondo film che vediamo sullo stesso caso di cronaca: la morte, dopo ripetuti esorcismi, di una studentessa tedesca, a metà degli anni Settanta. "The Exorcism of Emily Rose" di Scott Derrickson, con Laura Linney e Tom Wilkinson, era decisamente schierato a favore della possessione diabolica.