Titolo originale | Grbavica |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Bosnia-Herzegovina |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Jasmila Zbanic |
Attori | Mirjana Karanovic, Luna Mijovic, Leon Lucev . |
Uscita | venerdì 27 ottobre 2006 |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 3,16 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 febbraio 2016
Una donna e sua figlia lottano per la loro vita, nel terribile scenario della guerra dei Balcani. Esordio nel lungometraggio di Jasmila Zbanic, autrice di numerosi cortometraggi e documentari. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office Il segreto di Esma ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 112 mila euro e 24,5 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Sarajevo, anno 2006. Le dolorose ferite della lunga guerra jugoslava, degli assedi serbo-bosniaci sono ancora tangibili e visibili, nel tessuto urbano e nell'animo delle persone. Esma, bosniaca, lavora come cameriera in un fumoso e losco club; vive con l'adolescente, irrequieta, adorata e irrispettosa figlia Sara. Chi sia il padre di Sara è l'angoscioso e torturante segreto di Esma. Quando alla fine la donna riuscirà a rivelarlo alla figlia, e a parlarne lei stessa, sul volto di entrambe sboccerà una nuova serenità e una complicità d'amore totale.
Lungometraggio d'esordio della documentarista bosniaca Jasmila Zbanic, il film è infatti una pellicola tutta al femminile, nella sensibilità, nello sguardo attento al cuore, alla gestualità, alle problematiche delle donne reduci da quella guerra che ne ha inesorabilmente determinato il percorso di vita: ed è proprio nell'unione, nella forza dell'amicizia, della complicità, dell'aiuto tra donne che il cammino verso la guarigione si rende obiettivo possibile. Sebbene ogni tanto indugi eccessivamente sul sentimentalismo, con primi piani insistenti e dialoghi che lasciano troppo poco al non detto, la macchina da presa della regista riesce bene a disegnare una situazione interiore drammatica, un grigio squallore architettonico, un dolore e una povertà diffusi in un'intera città. Un affresco totale che, sebbene abbia nella vicenda di Esma il suo centro focale, riesce anche a dipingere, con il giusto ritmo e lo spazio adeguato, i contorni che la delimitano: e così si vedono i nuovi ricchi malavitosi, le prostitute che arrivano per allietare i soldati ancora presenti, i palazzi ancora sigillati, i bambini che possono trovare pistole con cui giocare. Grande capacità della regista è l'alternanza di ritmo e montaggio, in un perfetto equilibrio tra quotidianità e scene dal forte impatto emotivo, in una saggia miscela tra interrogativi ancora aperti e capitoli che si riescono a chiudere. Un piccolo grande film, che inizia a raccontare un pezzo di Storia che ancora la cinematografia non osa molto toccare.
Grbavica segna l'esordio nel lungometraggio di Jasmila Zbanic, autrice di numerosi cortometraggi e documentari. Il film si svolge nella Sarajevo del recente dopoguerra e ha per protagonista Esma, madre della dodicenne Sara, cui è molto legata. La figlia è convinta che suo padre sia un eroe di guerra morto durante il conflitto, ma scoprirà, suo malgrado, che la verità è diversa.
Lo scenario è quello di Sarajevo, che almeno esternamente sembra aver superato le proprie ferite, tuttavia, quelle più profonde sono ancora vive e dolenti.
Nel raccontare il dramma e il dilemma di una donna divisa tra l'odio verso il nemico e l'istinto materno che la induce ad amare, nonostante tutto, la figlia frutto di una violenza subita, Grbavica è un esempio riuscito di come trattare senza retorica un tema altrimenti difficile. Un omaggio al Kusturica prima maniera, quello di Ti ricordi di Dolly Bell? e soprattutto di Papà è in viaggio d'affari, di cui ha scelto la bravissima Mirjana Karanovic per fare la sua Esma.
Film drammatico che e' ambientato in Bosnia.Il film anche se un po' lento e' tocca un argomento poco discusso.Nel complesso film drammatico un po' particolare.Voto 6+
Film civile condotto con umiltà e partecipazione. Non cade nel melodramma, non è triste. La regia è artigianale, tuttavia efficace. Recitazione sottotono, coerente. La ragazzina è insopportabile, il personaggio è troppo marcato. Tema solitamente maltrattato, qui curato con sensibilità.
E' un film drammatico di buon patos. Le ferite causate dalla guerra sono difficili da rimarginare, e questo lungometraggio ne mette in risalto tutte le sfacettature. Bravissima la protagonista femminile, che trasmette un senso di sicurezza e sofferenza, nel contempo.
La Zbanic ci porta a scoprire la Bosnia del post Tito...una Bosnia che continua a leccarsi le ferite dopo le barbarie della guerra. Il film ci racconta di Esma, una donna che con ogni tipo di sacrificio cerca di crescere nel migliore dei modi la figlia Sara. Sara vorrebbe sapere com'è morto il padre, e continua a fare domande e ad assillare la mamma, ma Esma è brava a dribblare [...] Vai alla recensione »
crudo, minimalista e denso come sangue venoso. Uno spaccato post-Bosnia finalmente delineato da qualche regista che si intromette dentro le case, le scuole, le associazioni e i locali e respira quell'aria ancora ancora totalemente contaminata dal tremendo passato recente e dagli abusi di una guerra senza ragione
Forse non è così segreto, il segreto della povera Esma. E comunque non si fa peccato a rivelarlo perché il fatto, in sé atroce, non è la rivelazione del film, bensì l'innesco di una storia famigliare di amore, sofferenza e redenzione. Adolescente ribelle, Sara vuole andare in gita scolastica con lo sconto. Per ottenerlo, deve dimostrare con tanto di certificato che il padre era quello che sua madre, [...] Vai alla recensione »
Se è vero che la politica costituisce il filo rosso di questa edizione della Berlinale, una conferma importante viene da Grbavica, film bosniaco in concorso, opera d’esordio della giovane Jasmila Zbanic. È una pellicola forte, un pugno nello stomaco per il pubblico del Festival. Ci costringe a ripensare alla guerra civile jugoslava di quindici anni fa, agli incubi degli stermini, delle torture, delle [...] Vai alla recensione »
Come si vive, o si sopravvive, nell'ex-Jugoslavia del dopoguerra? Da quando esiste il cinema, ogni volta che un paese esce da un'esperienza devastante nel giro di pochi anni arriva una nuova generazione di registi a raccontarlo. Nella patria di Tito le cose devono essere più complicate perché tolti alcuni sporadici exploit stiamo ancora aspettando.
Il dopoguerra in Bosnia. In quella martoriata Sarajevo che è stata teatro di misfatti atroci commessi dai serbi: dagli stupri di massa, si parla di ventimila donne, alla deportazione di un milione di persone, a centinaia di migliaia di morti, tanto che anche adesso si scoprono delle fosse comuni dove la gente accorre nella speranza di riconoscervi qualche familiare scomparso.
Sarajevo. A scuola, Sara non riesce a iscriversi nella lista degli orfani perché nessuno certifica che il padre sia stato ucciso dai cetnici. La madre Esma lavora sodo in un club malfamato. Da un bodyguard stranamente gentile qualche tenera occhiata. Traiettorie di personaggi che, passata la tempesta del conflitto ex jugoslavo, faticano a ritrovare se stessi.
Sopravvivere alle ferite di una guerra civile insana e crudele. È quel che molti cercano di fare nella cittadina di Grbavica, vicino a Sarajevo. Con l'immagine sporca cara a tanto cinema mitteleuropeo e un'attenzione femminile alle psicologie dei personaggi (onore alla debuttante regista Jasmila Zbanic), il film pedina lo "scontro" tra la madre Esma (l'attrice "kusturicana" Mirjana Karanovic) - troppe [...] Vai alla recensione »
All'ultima Berlinale, il miglior film era "Radio America" di Robert Altman. Non per la giuria, che ha dato l'Orso d'oro a "Il segreto di Esma". Quale sia il mistero risulta abbastanza evidente fin dall'inizio, ma come resistere al risvolto umano e al risvolto geopolitico? Davanti agli stupri etnici e all'inferno di Grbavica (la zona di Sarajevo trasformata dai serbi in un campo di tortura) ogni obiezione [...] Vai alla recensione »
L'ultimo Festival di Berlino ha dato l'Orso d'oro alla coproduzione Grbavica di Jasmila Zbanic, di un femminismo untuoso e di un revisionismo sommesso: il film elude infatti le responsabilità di Berlino e Vienna nelle guerre di secessione jugoslave (mezzo milione di morti). Ora il film esce in Italia con un titolo, Il segreto di Esma, da romanzo rosa, quale in effetti è.