Anno | 2004 |
Genere | Horror |
Produzione | Australia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Greg McLean |
Attori | John Jarratt, Cassandra Magrath, Andy McPhee, Kestie Morassi, Guy Petersen, Nathan Phillips Gordon Poole, Jenny Starwall, Aaron Sterns. |
Uscita | venerdì 18 novembre 2005 |
MYmonetro | 1,92 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 10 gennaio 2012
Tre giovani inglesi viaggiano in Australia su una macchina. Di ritorno dal Parco Nazionale di Wolf Creek, scoprono che l'auto non parte più. Troveranno l'aiuto di un meccanico. Da quando i tre si addormentano comincerà il loro incubo senza fine. In Italia al Box Office Wolf Creek ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 135 mila euro e 76 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Due ragazze inglesi e un australiano intraprendono un viaggio a quattro ruote per le lande desolate popolate dai canguri. Quando il motore della loro auto ha dei problemi nel parco di Wolf Creek, appare improvvisamente un uomo, Mick, che guida un carro attrezzi. Dopo avere rimorchiato l'autovettura fino alla sua officina, mentre la notte si avvicina, il sinistro personaggio inizia a lavorare e i tre ragazzi si addormentano intorno il falò. Si chiudono gli occhi, inizia l'incubo.
Le contraddizioni del cinema horror attuale sono realmente infinite, perse fra la ricerca stilistica, gli effettacci di genere e l'etica comunicativa. Film che potenzialmente potrebbero generare il senso della paura (che al cinema è un'emozione semplice e sincera e quindi come tale non è disprezzabile) senza dover far vedere atti efferati e fiumi di sangue, si perdono nel didascalismo più bieco, credendo che solo mostrando e dichiarando si raggiunga il risultato voluto.
Wolf Creek rientra in questa tipologia, e dopo un'ora di film quasi innocua si sprofonda improvvisamente nel massacro più totale. Assolutamente non necessario ai fini della tensione.
Il cineasta GregMcLean, alla sua opera prima, prende spunto da una storia realmente accaduta e con una fotografia e una tecnica di ripresa sorprendenti avrebbe potuto realizzare un piccolo cult. Il problema è proprio la ricerca spasmodica del gore, dello splatter, e soprattutto del sadismo (una scena in particolare è contro ogni morale umana) che fanno dimenticare il resto del film e lo relegano a quella serie di lungometraggi che mettono in piazza il macabro come unica essenza di un genere che ha prodotto capolavori (non ultimo The Descent) e che oggi, ad ogni prova, rischia di nascere morto.
WOLF CREEK disponibile in DVD o BluRay |
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Buona operazione di riciclo, con innovazione,del tema "non aprite quella porta" eccetera. Ottime le atmosfere, ben reso lo straniamento del cambio di prospettiva sul mondo (dal villaggio turistico all'alieno deserto australiano), disturbanti e non gratuite le scene splatter. Da vedere, e non solo per gli amanti del genere.
Durante una escursione in auto diretti a Wolf Creeck (celebre sito di uno spettacolare cratere meteorico nell'Ovest australiano) tre amici,due ragazze ed un ragazzo, rimangono appiedati per un guasto al motore. Viene loro in soccorso un cacciatore locale che li trasporta presso la sua rimessa per le necessarie riparazioni. Le intenzioni tuttavia non sono quelle che sembrano e i tre rischiano di [...] Vai alla recensione »
Greg McLean, servendosi degli elementi tipici della filmografia di genere, lo splatter e lo slasher, confeziona un thriller-horror che, per la sua estrema semplicità, può essere paragonato ad una favola nera, pur ispirandosi ad una storia vera, in cui il lupo mangia cappuccetto rosso, favola che lo spettatore bambino, sebbene già conosca come vada a finire, non si stanca mai di riascoltare.
Al suo debutto il regista si ispira alla vera storia di Ivan Milatt,probabilmente il serial killer più famoso d'Australia.Sebbene trama,personaggi e soprattutto clichè vengano dritti dall'horror americano,la tensione è sempre abbastanza alta,e il gore è tenuto a freno(non capisco proprio di quale "splatter immorale" parlino nella recensione.
Film decisamente scadente , attori scadenti , doppiaggio scadente , scenografia , atmosfera , luogo , audio scadenti . Piu che un horror è un film tendente al comico .... Fine prevedibile . La storia di tre ragazzi che partono senza nemmeno 200 sterline in tasca è sulla soglia del ridicolo.... Serial killer ingenuo .
Quasi un miracolo: un teen-horror che però riesce a farsi apprezzare. Ormai avevo perso le speranze. E' un film piuttosto realistico(sarebbe tratto da una storia vera...ma!) ragion per cui è facile immedesimarsi in questi tre ragazzi, in viaggio attraverso lo sterminato deserto australiano. Ed in tutta la prima parte il film è funzionale a questo. Poi inizia la carneficina: lo splatter c'è ma non mi [...] Vai alla recensione »
Questo è un Horror fantastico, fatto con due soldi, ma con ottime idee, una bella sceneggiatura e buone interpretazioni, solo voi che siete l’anticinema potevate dargli voto così basso, neanche il film di Neri Parenti hanno 1.8, vergognatevi e andate a zappare la terra!
film horror carino..il secondo mi è piaciuto di più..
Peccato perché l'ambientazione sarebbe anche suggestiva, ma se uno scopiazza abbia almeno il buon gusto di scopiazzare per bene!
Racconto interpretato con poca personalità, l'alone di mistero si lascia desiderare e cede il posto alla prevedibilità della storia, allungata nel finale come il vino dall'oste, il concitato finale, appunto, concede suspance e azione allo spettatore ansioso che così sì diverte un pò. Saluti.
Il film mi è piaciuto molto: belle le scene, bravi gli attori, anche la storia è innovativa,e l'inizio è completamente diverso dalla fine..per quasi la maggior parte del tempo la storia è tranquilla, viene quasi da chiedersi dove sia l'horror, ma dopo che i quattro ragazzi si imbattono nel camionista, ecco che arriva la suspence.
Niente male questo film! Forse la prima parte è un pò lunga, ma la seconda ripaga l'attesa... Bel film!
Film che non porta nulla di nuovo sullo schermo, nonostante questo pero' riesce a regalare allo spettatore adrenalina e momenti di tensione!! Se poi si pensa che si basa su una storia vera........
Durante una escursione in auto diretti a Wolf Creeck (celebre sito di uno spettacolare cratere meteorico nell'Ovest australiano) tre amici,due ragazze ed un ragazzo, rimangono appiedati per un guasto al motore. Viene loro in soccorso un cacciatore locale che li trasporta presso la sua rimessa per le necessarie riparazioni. Le intenzioni tuttavia non sono quelle che sembrano e i tre rischiano [...] Vai alla recensione »
Trama basata su una storia vera. L'ennesima pellicola che ricalca i toni di "non arite quella porta".
"....con una fotografia e una tecnica di ripresa sorprendenti avrebbe potuto realizzare un piccolo cult" così recita la recensione di Mattia Nicoletti. Già, avrebbe potuto...come se questo bastasse a rendere un film un'opera d'arte. Con tutto il rispetto per la storia che più o meno tratta fatti realmente accaduti, è comunque una trama talmente banale che assieme alla noia della prima ora rendono il [...] Vai alla recensione »
Vietatissimo a chi ha già prenotato le vacanze in Australia. A chi non vuole che gli rovinino il ricordo di “Crocodile Dundee”. A chi non ama d’amore acceso “Un tranquillo week end di paura” e ha sbuffato vedendo “Picnic a Hanging Rock”. Sconsigliato a chi non si diverte con i film che fanno davvero paura, e a chi si terrorizza soltanto con gli horror giapponesi.
Ha detto il regista Gregg Mc Lean, dopo la proiezione di Cannes, alla Quinzaine des réalisateurs, che ha visto gli spettatori più suggestionabili lasciare la sala alla chetichella: «Francamente non penso nel mio film ci sia eccessiva violenza. É l’inermità dei personaggi di fronte alla brutalità di cui sono vittima che è intollerabile: insieme al paesaggio da sogno in cui si trovano».
Wolf Creek inizia come un film di vacanze in Australia: allegria, bevute, cameratismo giovanile, tuffi collettivi in piscina. Andando avanti così, quasi ti aspetteresti di veder spuntare Boldi e De Sica. Liz (Cassandra Magrath) e Kristy (Kestie Morassi), due simpatiche turiste inglesi, intraprendono con un giovanotto appena conosciuto, Ben (Nathan Phililips), un’escursione in automobile al cratere [...] Vai alla recensione »
Un horror australiano. Lo spunto, degli omicidi in serie commessi, senza distinzione di età e di sesso, a danno di quanti si avventurano a fare l’autostop sulle autostrade che attraversano le molte zone desertiche del Paese. Eccoci così di fronte a due ragazze inglesi e a un giovanotto di Sydney, loro amico. Dopo aver visitato un immenso cratere provocato dalla caduta di un meteorite, si ritrovano [...] Vai alla recensione »
Vuoi vedere che ora anche l'Australia, dopo Giappone, Cina e Corea, cerca di insidiare l'horror made in Usa? A giudicare da Wolf Creek la produzione australiana non sembra in grado di arricchire il genere, forse anche perché sono più congeniali alla tradizione culturale e ai seducenti grandi spazi di questo paese le atmosfere fantastiche alla Picnic a Hanging Rock.
Wolf Creek è il parco nazionale sepolto nel cuore del deserto australiano: panorami che si snodano a perdita d’occhio, luci e cieli che tolgono il respiro, silenzi. C’è qualcosa nel paesaggio australiano, nei suoi chilometri di deserto, nei suoi spazi, che attiva il mistero: da The Shout (L’australiano) di Skolimowski a Picnic a Hanging Rock di Weir, da Un grido nella notte di Schepisi alle ragazze [...] Vai alla recensione »
Modello di Wolf Creek («Torrente del lupo») di Greg McLean è Non aprite quella porta di Tobe Hooper. Anziché il Texas, lo sfondo è il deserto australiano; anziché una famiglia di sadici degenerati dediti anche alla macelleria animale, c'è un solo sadico degenerato, dedito alla meccanica automobilistica. Per il resto Wolf Creek denuncia vane copiature da Duel e The Blair's Witch Project, ammiccamenti [...] Vai alla recensione »