Terkel in Trouble

Film 2004 | Animazione 77 min.

Titolo originaleTerkel i knibe
Anno2004
GenereAnimazione
ProduzioneDanimarca
Durata77 minuti
Regia diStefan Fjeldmark, Thorbjørn Christoffersen, Kresten Vestbjerg Andersen
Uscitavenerdì 7 aprile 2006
MYmonetro 2,93 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Stefan Fjeldmark, Thorbjørn Christoffersen, Kresten Vestbjerg Andersen. Un film Titolo originale: Terkel i knibe. Genere Animazione - Danimarca, 2004, durata 77 minuti. Uscita cinema venerdì 7 aprile 2006 - MYmonetro 2,93 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Per chi è stufo del "politically correct", delle buone maniere, del linguaggio da convento, è in arrivo Terkel, calamita per guai. Un irresistibile sfigato protagonista di un film d'animazione che è già un caso. In Italia al Box Office Terkel in Trouble ha incassato 95,2 mila euro .

Consigliato sì!
2,93/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,73
PUBBLICO 3,06
CONSIGLIATO SÌ
Decisamente politically incorrect.
Recensione di Davide Morena
Recensione di Davide Morena

L'adolescenza è un multiverso costellato di bulli e cacasotto, gli uni votati alla sempiterna vessazione degli altri, e ognuno di noi nasconde nel segreto della propria memoria un passato nell'uno o nell'altro ruolo. Un periodo della crescita che ogni individuo affronta e supera, ma che poco volentieri si è portati a ricordare.
Da oggi ogni nostra esperienza diventa meno angosciante al confronto con ciò che accade al piccolo Terkel e al gruppetto dei suoi compagni di scuola. Stan e Saki lo prendono in giro di continuo; la sola che lo difende è Doris la chiattona, l'unica cosa che i due teppistelli amano torturare più di Terkel; c'è Jason, il suo unico amico vero, sboccato e cinico, sempre armato di spranga ("tu non sai perché ti può servire ma lei sì"); la mamma, intossicata dalle sigarette; il papà, il cui unico vocabolo è "no"; il supplente Gunnar, macchietta new age animalista; e infine Arnie, professore fricchettone che veglia su tutti. Quando lo zio Stewart, alcolizzato pazzoide, gonfia di botte Stan e Saki, Terkel è costretto a subire una rappresaglia di soprusi e insulti, che presto sfociano in minacce pesanti. Ma sono davvero i due piccoli bastardi a minacciare Terkel?
Tratto da un serial radiofonico danese di Anders Matthesen, che nella versione originale doppiava tutti i personaggi, Terkel si impreziosisce nell'edizione italiana delle voci di Elio e delle sue Storie Tese, nonché di Simone D'Andrea, Lella Costa e Claudio Bisio (col suo "no" imperituro), anche se la palma d'oro se l'aggiudica Faso che al suo Jason fa sputare memorabili fiori avvelenati.
È un universo complesso e impenetrabile quello di Terkel e compagnia, fatto di pugni, sputi, insulti, linguaggio scurrile, effimere alleanze, vili voltafaccia, totale incomunicabilità col mondo adulto. Ma è probabilmente più reale di quanto si possa supporre, e a decretarlo è l'immenso successo che questo piccolo gioiello danese sta accumulando in giro per il mondo. Certo, l'animazione non è superlativa, ma è una carenza ben compensata dai personaggi che dimostrano tutta la solidità del rodaggio fatto in radio: aspetti comunque secondari rispetto alla prorompente verve dissacrante di un film che potrebbe meritare parimenti il divieto tanto ai minori quanto ai maggiori di 14 anni. Perché spesso quell'età segna il confine tra due mondi che sono completamente incapaci di comunicare, situazione che uno dei due si ostina a voler risolvere con la censura. Indovinate quale?

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TERKEL IN TROUBLE disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 25 aprile 2016
jackiechan90

"Terken in trouble" non è nè un film pedagogico nè rassicurante. Lo scopo non è quello di dare una morale o una lezione ma semplicemente di descrivere quello che è l'adolescenza, ovvero un inferno da cui si esce (forse) solo traumatizzati. Ed è da questyo presupposto che bisogna considerare questo piccolo esperimento dell'animazione danese. [...] Vai alla recensione »

sabato 28 marzo 2009
poldo

L'ho trovato un cartone abbastanza bello ma mi aspettavo qualcosa di più. Solo a tratti divertente è troppo spesso eccessivamente e guatuitamente violento e volgare. Da segnalare il doppiaggio molto simpatico e qualche bella canzone di Elio e Le Storie Tese.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Dina D'Isa
Il Tempo

Una commedia pazzesca, quasi un musical horror, tra rap e hip hop, che narra di un amore segreto, di un assassino psicopatico, di ragni e salamandre e di un'amicizia messa alla prova: ingredienti di tutto rispetto per un film, ma forse un po' imbarazzanti se inseriti in un cartone animato. Con questo biglietto da visita, Terkel in trouble, campione d'incassi in Danimarca, esce ora in undici paesi europei [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Strano. Quando i bambini dei film stranieri sono buoni, sono doppiati da bambini romani. Ma il danese Terkel rappresenta ragazzini cattivi e allora a doppiarli ci sono adulti settentrionali: Elio e le storie tese, unitamente a Claudio Bisio e Lella Costa per due personaggi adulti. Quali che siano le voci che lo spettatore ascolta, i comportamenti dei precoci malvagi di Terkel restano e somigliano [...] Vai alla recensione »

Raffaella Giancristofaro
Film Tv

Che Terkel non sia propriamente un “film per bambini” lo sostiene anche Elio delle Storie Tese, che nel film è coinvolto come autore della colonna sonora ma anche come voce italiana del personaggio narratore (eccezionale in La canzone di Ouong). Pretendere di stabilire con esattezza cosa sia “per bambini”, oggi, è una sfida, come ci ricorda anche il piccolo che armeggia con un videogioco iperviolento [...] Vai alla recensione »

Thomas Martinelli
Il Manifesto

Fra il normale Aiuto! Sono un pesce (2000) e il resuscitante Asterix e i Vichinghi di futura uscita, l'animazione commerciale danese si è scatenata nella persona del 42enne Stefan Fjeldmark. Anzi sguinzagliata e arrabbiata, soprattutto con Terkel (nei guai in originale) sugli schermi italiani da oggi, realizzato assieme ai più giovani Thorbjorn Christoffersen e Kresten Vestbjerg Andersen, classe 1978. Outs [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Gli autori danesi di questo "caso" sono un quarantenne e due under 30. A parte le bellezze dell'animazione 3D che lasciamo a specialisti e appassionati, bisogna parlare dei contenuti di questo anomalo cartone. Una madre che fuma come una turca e un padre che sa solo rispondere "no", ambedue del tutto indifferenti ai figli; un insegnante molto giovanile e alla mano che in realtà è un assassino psicopatico; [...] Vai alla recensione »

Pedro Armocida
Il Giornale

Non amate il buonismo e il politicamente corretto? Dal 7 aprile al cinema c'è un film che fa per voi. S'intitola Terkel ed è una pellicola d'animazione. Parla di giovani studenti della prima media ma non è esattamente un film per bambini. Perché sulla scia dei meno irriverenti South Park, Beavis and Butthead e Grattachecca e Fighetto dei Simpson, i registi danesi Stefan Fjeldmark, Kresten Vestbjerg [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Bambini brutti e cattivi. Sporchi no, perché sono danesi, in compenso, però, sono violenti, aggressivi, pronti al torpiloquio e, alcuni, a un «nonnismo» da caserma che rende la vita a scuola insopportabile. Anche perché un’insegnante risulta subito morta in un incidente misterioso e il suo supplente sembra matto (e forse è peggio). In mezzo, il Terkel del titolo che è nei guai («in trouble») perché, [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Scomparsi i cineclub, aboliti i dibattiti, le parole in libertà sopravvivono nella cartelletta fornita ai giornalisti. Stavamo per buttare via l'ultimo mezzo chilo di carta – dopo aver preso atto che le voci italiane sono di Elio e le Storie Tese, Lella Costa, Claudio Bisio – quando abbiamo letto la pagina "Terkel e il bullismo", dove Terkel è il film da promuovere e il bullismo l'esca per il lancio [...] Vai alla recensione »

Marco Consoli
Ciak

Terkel è un ragazzino alte prese con due butti che gli rendono la vita impossibile. E quando lo zio lo difenderà, allora il tutto peggiorerà alla grande. Ingannevole è il trailer più di ogni cosa: immagini mute dei coloratissimi personaggi, e uno slogan che pubblicizza il doppiaggio di Elio e le Storie Tese. Il film, per numero di parolacce, fa infatti concorrenza allo Scarface di De Palma e a Crash. [...] Vai alla recensione »

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