procol harum
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giovedì 14 febbraio 2002
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france mon amour
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Che dire, a me 'sti film francesi piacciono sempre, mi pare che oltralpe si riesca sempre a inventare storie non banali e leggere allo stesso tempo, sarà che hanno avuto Rohmer. E poi lei è deliziosa, mi chiedo perchè non ho ancora incontrato una gnocchina simile, alla faccia di quelle vamp holliwoodiane che recitano da pena. Perchè in Italia nessuno riesce a fare film così teneri senza essere sdolcinato???
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fabrizio
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mercoledì 13 febbraio 2002
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una piacevole serata al cinema
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Un bel film, una piacevole scoperta. Tutto bello: regia, fotografia, attori (in particolare Amelie). Una Parigi da cartolina che fa da sfondo ad un film spensierato e ottimista, che però non diventa scontato o eccessivamente sdolcinato. Un raro esempio di cinema popolare di qualità.
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valina magai pierdominici
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martedì 12 febbraio 2002
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rompere il vetro...
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Un film emozionante, commovente che veicola sogni ed emozioni della vita quotidiana senza tralasciare il significato profondo e nascosto degli eventi che accadono in ogni città, non solo a Parigi.
Amélie cresce in provincia. Forse è malata di cuore, ma il suo è un malanno morale, è mancanza di Amore.La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida, quasi a significare che annullando la tua vita, annulli anche tutto ciò che avresti potuto fare per gli altri. Elementi che apparentemente potrebbero sembrare poco significativi, ma che nella vicenda della commedia, fanno riflettere.
Amelie non sa che cosa vuole fare da grande, va a vivere a Parigi.
Insegue l'arte e la rappresenta inconsapevolmente con la sua persona, il suo viso, il suo portamento e lo sguardo da osservatrice pura,la rendono un'opera d'arte.
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Un film emozionante, commovente che veicola sogni ed emozioni della vita quotidiana senza tralasciare il significato profondo e nascosto degli eventi che accadono in ogni città, non solo a Parigi.
Amélie cresce in provincia. Forse è malata di cuore, ma il suo è un malanno morale, è mancanza di Amore.La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida, quasi a significare che annullando la tua vita, annulli anche tutto ciò che avresti potuto fare per gli altri. Elementi che apparentemente potrebbero sembrare poco significativi, ma che nella vicenda della commedia, fanno riflettere.
Amelie non sa che cosa vuole fare da grande, va a vivere a Parigi.
Insegue l'arte e la rappresenta inconsapevolmente con la sua persona, il suo viso, il suo portamento e lo sguardo da osservatrice pura,la rendono un'opera d'arte... mano di un regista attento e lungimirante.
Fa la cameriera, un mestiere al servizio della gente.Il 31 agosto 1997 è il giorno decisivo della sua vita: rinviene dietro una piastrella una vecchia scatola di cianfrusaglie (figurine, la foto di un calciatore, un ciclista di ferro).
Quella scatola non è sua. Appartiene al passato di qualcuno, un passato che a volte dimentichiamo, un'infanzia di uno sconosciuto che riavrà, grazie a lei, uno dei capitoli mancanti.
Amelie non soffre di protagonismo, trova lo sconosciuto, gli restituisce il "ricordo" e gli cambia la vita per sempre, e quel dono le farà capire che quello è proprio ciò che vuole fare da grande. Da quel momento Amélie trova se stessa, smette di fingere orgasmi con persone vuote, si mette a fare giustizia da sola, punisce i cattivi insegnando il valore delle persone, e protegge i deboli.
Amélie è la rappresentazione di un mondo ideale molto al femminile, è l'istinto materno reso semplice e naturale nei confronti del prossimo, è uno spunto di riflessione per chi si crede buono e per chi ormai nella vita ha assunto il ruolo di cattivo.
Amèlie è una coraggiosa scelta di vita, è un punto di vista sano che porta alla convinzione che ognuno di noi ha un ruolo sociale importante. Bucando il vetro sottile dell'indifferenza, la felicità diventa una raggiungibile responsabilità di tutti.
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(di valentina)
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ryanino
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venerdì 8 febbraio 2002
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squisito
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Da vedere per dimenticare un po' le schifezze di quest'epoca in cui viviamo.
Un altro modo di fare del cinema, veramente diverso delle americanate quasi tutte uguali nel girare il film.
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fra
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giovedì 7 febbraio 2002
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veramente .... favoloso
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In tutti i sensi. Bello per l'attenzione ai particolari, il ritmo, gli spunti, la possibilità di diverse chiavi di lettura. Favoloso perché è una bella storia che fa sognare, con una sensibilità a tratti commovente.
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luca
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giovedì 7 febbraio 2002
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insomma
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L'inizio è davvero brillante. Tutto molto colorato ed ispirato ho pensato"Cazzo,che energia". Poi invece le intuizioni cominciano a diventare un pò più rare,qualcuna prevedibile,qualcuna troppo sdolcinata. Il film resta originale e gradevole ma perde in ritmo,l'ultima mezz'ora del primo tempo è di una noia mortale e il finale indugia troppo,la scena del bacio è infinita.Mi è piaciuto molto l'uomo di vetro,era davvero come un ramo secco e fragile,dava quell'idea perfettamente.Cosi anche il paranoico-geloso.Lei invece è un pò irritante,con quegli occhi sempre spalancati,sembra
una cocaionomane.Dopo dieci minuti,il pubblico ha cominciato a ridere ad ogni spostamento d'aria e questo forse ha influenzato la mia visione.
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L'inizio è davvero brillante. Tutto molto colorato ed ispirato ho pensato"Cazzo,che energia". Poi invece le intuizioni cominciano a diventare un pò più rare,qualcuna prevedibile,qualcuna troppo sdolcinata. Il film resta originale e gradevole ma perde in ritmo,l'ultima mezz'ora del primo tempo è di una noia mortale e il finale indugia troppo,la scena del bacio è infinita.Mi è piaciuto molto l'uomo di vetro,era davvero come un ramo secco e fragile,dava quell'idea perfettamente.Cosi anche il paranoico-geloso.Lei invece è un pò irritante,con quegli occhi sempre spalancati,sembra
una cocaionomane.Dopo dieci minuti,il pubblico ha cominciato a ridere ad ogni spostamento d'aria e questo forse ha influenzato la mia visione.Film carino,niente di più.
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(di cisco)
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simona
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lunedì 4 febbraio 2002
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musica, colori ambientazione suggestiva
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Ho trovato il film come un mosaico, come dei bei quadri messi vicini,fatto di tanti pezzetti stupendi, ma staccati l'uno dall'altro e non ho avuto il senso della continuità
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(di stockton)
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diego
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sabato 2 febbraio 2002
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il sorriso di amelie brilla su questo capolavoro
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Il genere commedia fantastica sembrava realmente lontano dal cinema contemporaneo.E invece ecco spuntare "Il favoloso mondo di Amelie".
Il film è narrato proprio come una favola,a cominciare dalla bellissima fotografia dai caldi color pastello.
A tratti tornano in mente le vecchie commedie del grande Jean Renoir (citato mediante la pittura del suo geniale padre Auguste).Quelle commedie sono lontane...La ricetta per farle rinascere è allora:prenderne gli strati,gonfiarli,e farli viaggiare a mille come girandole impazzite.Il bravissimo Jean-Pierre Jeunet realizza il tutto con uno stile moderno (ma con tocchi del "buon sapore antico"),fatto di inquadrature e movimenti di mecchina che riescono veramente a sorprendere lo spettatore.
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Il genere commedia fantastica sembrava realmente lontano dal cinema contemporaneo.E invece ecco spuntare "Il favoloso mondo di Amelie".
Il film è narrato proprio come una favola,a cominciare dalla bellissima fotografia dai caldi color pastello.
A tratti tornano in mente le vecchie commedie del grande Jean Renoir (citato mediante la pittura del suo geniale padre Auguste).Quelle commedie sono lontane...La ricetta per farle rinascere è allora:prenderne gli strati,gonfiarli,e farli viaggiare a mille come girandole impazzite.Il bravissimo Jean-Pierre Jeunet realizza il tutto con uno stile moderno (ma con tocchi del "buon sapore antico"),fatto di inquadrature e movimenti di mecchina che riescono veramente a sorprendere lo spettatore.
Ci troviamo di fronte ad un film che è stato capace di costruire un perfetto schema puntellato da personaggi che restano impressi nella memoria.Allora:c' è il padre che ha come migliore amico uno gnomo,un droghiere rozzo e il commesso imbranato e tanto buono...Poi c' è Nino,lo sconosciuto che gira nelle stazioni della metropolitana raccogliendo foto strappate.Sarà lui a spezzare il cuore di Amelie.Già...Amelie.Amelie è un personaggio mitico!
Il film,fa poi molto ridere...(gli scherzetti della nostra eroina,i tentati suicidi del pesciolino rosso!...).
E' da notare come in fondo la psicologia di ogni personaggio è ben delineata e descritta.
E pensare che non è stato accettato al Festival di Cannes...Forse perchè "troppo scomodo" per qualcuno?
Per la sua caoticità fa pensare al recente "Moulin Rouge!".Ma.mentre il film di Luhrmann si fermava alla superficie delle cose,quello di Jeunet riesce a colpire le corde del cuore dello spettatore.
E' un film più romantico e poetico di quel che si può pensare.La poesia nasce dai piccoli gesti quotidiani della protagonista,che prendono forme surreali e fantastiche.
Ci saranno anche questa volta i critici che non apprezzeranno in quanto l' operazione può apparire superficiale e/o commerciale.Lasciamoli perdere...
Un film che è già un classico,già un culto (oltre ad essere il più bello di questa stagione cinematografica).
Beh,bisogna spendere due parole sulla straordinaria Audrey Tautou:l' attrice si è immedesimata a tal punto col personaggio che sembra non ci sia alcuna differenza tra Audrey e Amelie.
E poi è troooppo carina...
Un modello,a partire "dalle cose che ci piacciono,e quelle che non ci piacciono",che sarà imitato nei prossimi anni.
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acaraje
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venerdì 1 febbraio 2002
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touche'!
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finalmente un film che non ha pretese di comunicare qualcosa al mondo se non una serie di eventi casuali. qualcuno ha in mente di ascoltare una bella storia nel weekend?
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loris s
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mercoledì 30 gennaio 2002
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siamo alle solite
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Si va be' questi danno sempre tre stelle tanto per non sbilanciarsi. Sfigati...
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