Sogno di una notte di mezza estate

Film 1999 | Commedia +16 123 min.

Titolo originaleWilliam Shakespeare's A Midsummer Night's Dream
Anno1999
GenereCommedia
ProduzioneUSA
Durata123 minuti
Regia diMichael Hoffman
AttoriMichelle Pfeiffer, Rupert Everett, Kevin Kline, Sophie Marceau, David Strathairn Stanley Tucci, Calista Flockhart, Christian Bale, Anna Friel, Sam Rockwell, Chiara Conti, Bernard Hill.
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 2,44 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Michael Hoffman. Un film con Michelle Pfeiffer, Rupert Everett, Kevin Kline, Sophie Marceau, David Strathairn. Cast completo Titolo originale: William Shakespeare's A Midsummer Night's Dream. Genere Commedia - USA, 1999, durata 123 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,44 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 ottobre 2011

La voga di Shakespeare al cinema funziona, ma non sempre. Questo è stato il soggetto del primo film di Salvatores. La formazione all stars fa rimpiang... Al Box Office Usa Sogno di una notte di mezza estate ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 16 milioni di dollari e 4,3 milioni di dollari nel primo weekend.

Consigliato nì!
2,44/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 2,88
CONSIGLIATO NÌ
Tra cinema e teatro, un film shakespeariano privo di orpelli pseudointellettuali.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Monte Atena, Italia, 19° secolo. Le scollature sono alte e i matrimoni sono raramente un fatto d'amore. È in questo contesto che si intrecciano le vicende di Ermia (che ama Lisandro ma che il padre vuole costringere a sposare Demetrio amato a sua volta da Elena), quelle del Duca Teseo che sta per sposare Ippolita e quelle degli abitanti del regno della foresta di notte: Oberon e Titania e l'astuto Puck con il loro seguito di Elfi e Fate.
I puristi sussultano di sdegno a ogni trasposizione di un'opera di Shakespeare sullo schermo. I registi teatrali (alcuni perlomeno) soffrono perché si vedono inevitabilmente sottrarre pubblico in sala. Chi invece non soffre è il grande pubblico che magari non andrebbe mai a teatro a vedere un'opera del Bardo (quanti danni fa la scuola spingendoci a considerare 'noiosi' autori che non lo sono affatto) e che invece, attratto da un cast di star come è quello di questo film, decide di 'correre il rischio'.
Il cinema contemporaneo ha sempre lavorato su trasposizioni che mutassero la cornice storica in cui l'autore aveva collocato le vicende. Shakespeare è uno dei pochi che le 'sopporta' tutte. Le attualizzazioni e gli stili di recitazione e di ripresa più diversi non riescono mai (neppure quando non sono del tutto all'altezza) a smorzare la forza dei suoi testi.
Hoffman con questo film aggiunge un nuovo elemento all'insieme mescolando cinema, teatro nel cinema e cinema teatrale. Sembra un gioco di parole ma è così. Se, per quanto riguarda il cinema tout court, la lezione di Branagh si sente sia nell'ambientazione (che ricorda da vicino Molto rumore per nulla) che nella lucentezza della fotografia l'originalità si ritrova nell'accostare al 'teatro' (già previsto da Shakespeare con la messinscena giocosa del "Matrimonio tra Piramo e Tisbe") il teatro cinematografico costituito dal popolo della notte. Elfi, Fate e tutta la corte di Oberon e Titania sono truccati e agghindati (costumi di Gabriella Pescucci, Premio Oscar per L'età dell'innocenza) in modo teatrale così da ricondurci alle origini del testo. Film più complesso di quanto non possa superficialmente apparire questo Sogno di una notte di mezza estate che non mancherà di farsi apprezzare da chi ama un cinema privo di orpelli pseudointellettuali.

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Recensione di Fabrizio Caleffi

La voga di Shakespeare al cinema funziona, ma non sempre. Questo è stato il soggetto del primo film di Salvatores. La formazione all stars fa rimpiangere la versione del nostro premio Oscar. Aleggia la noia. In questo Shakespeare non è consentita.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 22 aprile 2016
Luigi Chierico

Non è un film ma un’esercitazione teatrale a cui si sono prestati tutti gli attori: Michelle Pfeiffer,Rupert Everett,Kevin Kline,Sophie Marceau,David Strathairn. Bravi nei ruoli di innamorati e protagonisti di una fantasiosa storia narrata da William Shakespeare. Una specie di favola e fiaba, tra reale e irreale. Alle scene negli interni di case e teatri si uniscono scene nei boschi e nelle paludi, [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 novembre 2010
Nalipa

Otimo cast su tutti David Strathairn, che non capisco perché non é mai tanto preso in considerazione, per un classico sempre gradevole

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

In uno spiazzo tra gli alberi che può ben ricordare un palcoscenico, protetti dal nero della notte, gli attori progettano e provano la loro messa in scena. Il giorno dopo, di fronte al duca dell’Atene shakespeariana - che nel film di Michael Hoffman diventa Monte Atena -, daranno vita all’amore infelice di Piramo e Tisbe. Quince, loro autore e capocomico, è alle prese con più d’un problema.

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Un teatro a cielo aperto: tra Montepulciano e l’alto Lazio, sullo sfondo di paesaggi urbani e agresti semplicemente meravigliosi, il regista Michael Hoffman ha creduto di trovare i luoghi ideali per trasporre il Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. E, quando non è bastato l’esistente, ecco arrivare in soccorso gli studi di Cinecittà, dove è stata ricostruita la selva incantata [...] Vai alla recensione »

Paolo Boschi
Scanner

Dopo i flagelli - in termini d'incassi al botteghino - della scorsa stagione con Shakespeare in love, un altro regista americano torna a rielaborare l'opera del bardo immortale, stavolta in modo più canonico, con una delle sue commedie più famose, A Midsummer-Night's Dream (composta nel 1595-96), ma meno indagate sul versante cinematografico. Michael Hoffman - un vero esperto in commedie dal gran ritmo [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Il classico, lieve, seducente gioco di intrighi amorosi e di promiscuità tra esseri umani e creature fatate scritto da Shakespeare quattro secoli fa e ambientato in Grecia, viene trasportato dal regista Hoffman in Toscana e nell'Ottocento del socialismo e dell'anarchia. Perché? Chi lo sa: anche Branagh aveva collocato incongruamente in Toscana il suo Molto rumore per nulla.

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