harrymastiff
|
lunedì 23 gennaio 2012
|
c'era una volta sergio leone
|
|
|
|
Commentare questo capolavoro è davvero difficile in quanto sono tante le bellezze da elogiare e molti già hanno detto tutto quello che c'era da dire. Quello su cui mi piacerebbe soffermarmi è la capacità del regista con delle semplicissime scene di dire tutto, molto spesso senza ricorrere neanche all'uso di parole. Una scena che mi è rimasta particolarmente impressa è la scena di Patsy e la Charlotte Rossa. In quella scena viene mostrata l'essenza del bambino, lo stesso bambino che incendia l'edicola, che vuole derubare l'ubriaco e che desidera ardentemente fare sesso. Quel bambino con un'infanzia quasi inesistente mette in mostra tutto il suo essere cedendo alla tentazione di un dolce che gli avrebbe permesso, qualora non lo avesse mangiato, di soddisfare un suo desiderio sessuale (o presunto tale).
[+]
Commentare questo capolavoro è davvero difficile in quanto sono tante le bellezze da elogiare e molti già hanno detto tutto quello che c'era da dire. Quello su cui mi piacerebbe soffermarmi è la capacità del regista con delle semplicissime scene di dire tutto, molto spesso senza ricorrere neanche all'uso di parole. Una scena che mi è rimasta particolarmente impressa è la scena di Patsy e la Charlotte Rossa. In quella scena viene mostrata l'essenza del bambino, lo stesso bambino che incendia l'edicola, che vuole derubare l'ubriaco e che desidera ardentemente fare sesso. Quel bambino con un'infanzia quasi inesistente mette in mostra tutto il suo essere cedendo alla tentazione di un dolce che gli avrebbe permesso, qualora non lo avesse mangiato, di soddisfare un suo desiderio sessuale (o presunto tale). In quella scena non ci sono parole, solo sguardi tra Patsy e la Charlotte Rossa che però ti fanno cogliere a tratti l'essenzza della vita. Questa scena è solo un esempio del capolavoro che è C'era una volta in America. Un Robert De Niro che definire magistrale è dir poco. Riesce perfettamente a ritrarre un uomo di poche parole che però riesce ancora a provare tutti i sentimenti possibili dall'amore all'odio, dalla gioia al rimorso mentre Max con il tempo smarrisce tutto ciò venendo accecato solo dal desiderio di andare sempre più in alto finendo per perdere di vista persino il suo scopo e restando incastrato nella stessa vendetta che aveva tramato. Un ultimo commento va alle musiche del Mestro Morricone che non poteva fare di meglio, creando una colonna sonora che è un percorso di vita riuscendo a comunicare amore, nostalgia, spensieratezza e dolore. Un capolavoro del cinema italiano e mondiale. Grazie Sergio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a harrymastiff »
[ - ] lascia un commento a harrymastiff »
|
|
d'accordo? |
|
sugget
|
lunedì 19 dicembre 2011
|
un capolavoro
|
|
|
|
lo inserisco nei top ten dei film più belli che abbia mai visto nella mia vita.
CAPOLAVORO
|
|
[+] lascia un commento a sugget »
[ - ] lascia un commento a sugget »
|
|
d'accordo? |
|
paolo 67
|
lunedì 5 dicembre 2011
|
cronaca fantastica del mito americano
|
|
|
|
Leone era, secondo l'amico Carlo Verdone, "un'anima divisa in due": da una parte il romano cinico, sornione, dalla battuta tagliente, dall'altra un uomo estremamente sensibile e intelligente, colto e raffinato. In questo suo ultimo splendido capolavoro egli esprime tutto il suo amore per il cinema, il suo gusto per la ricostruzione minuziosa fino al manierismo, sublimando uno stile personalissimo, che dilata liricamente i gesti e gli eventi, anche quelli più truculenti, con una specie di lentezza liturgica in una solennità che sottende anche il senso della morte, un disincanto esistenziale ("Il mondo è diretto dalla violenza, la morale ha perso definitivamente la sua battaglia", ebbe a dire negli ultimi anni).
[+]
Leone era, secondo l'amico Carlo Verdone, "un'anima divisa in due": da una parte il romano cinico, sornione, dalla battuta tagliente, dall'altra un uomo estremamente sensibile e intelligente, colto e raffinato. In questo suo ultimo splendido capolavoro egli esprime tutto il suo amore per il cinema, il suo gusto per la ricostruzione minuziosa fino al manierismo, sublimando uno stile personalissimo, che dilata liricamente i gesti e gli eventi, anche quelli più truculenti, con una specie di lentezza liturgica in una solennità che sottende anche il senso della morte, un disincanto esistenziale ("Il mondo è diretto dalla violenza, la morale ha perso definitivamente la sua battaglia", ebbe a dire negli ultimi anni). Leone racconta la Storia come un sogno, un trip allucinato in una fumeria d'oppio, un labirinto onirico (con alcune date fondamentali) in cui l'America è quella come l'hanno raccontata il cinema e la letteratura. Nella rappresentazione di un'angoscia esistenziale, dell'incapacità del protagonista di mettersi in sintonia coll'esistenza (un Robert De Niro straordinario per tutto il film fino all'ultimo definitivo impenetrabile meraviglioso sorriso) Leone esprime una malinconia, come ha fatto nel resto della sua opera, sul passare del tempo e la scomparsa progressiva dei valori. L'interpretazione di James Wood del nevrotico e tormentato Max è grande, ma eccellente come sempre in Leone è tutto il cast, dalla sensibile Tuesday Weld alla piccola Jennifer Connelly, vera scoperta del film e destinata a una carriera notevole, alla affascinante, espressiva Elizabeth Mc Govern, destinata al successo soprattutto a teatro. Nella versione ridotta e rimontata uscita in America, che annulla la suggestiva architettura a flashback temporali, il film non perde la sua tensione e il suo fascino, segno di una qualità non dovuta ad artifici tecnici -è questa una novità rispetto ai lavori precendenti del regista, che esibivano anche il lavoro di montaggio- ma alla maestria nella trasfigurazione dell'immagine, al gusto della restituzione del reale sentito, amato o sognato con la cura portata alla perfezione di immagini, suoni, rumori, attese, sospensioni come nella scena dove Noodles mescola il caffè, epica e insieme autoironica nella maniera in cui Leone è stato inarrivabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo 67 »
[ - ] lascia un commento a paolo 67 »
|
|
d'accordo? |
|
denzel for ever
|
domenica 6 novembre 2011
|
immenso
|
|
|
|
non posso nn dare 5 stelline a sto film....perche è straordinario...anche se pero 3 ore e mezza sono davvero tante....pero nn riesco a capire cm nn abbia ricevuto nemmeno un oscar...neanche una nomination ...bho....cn un regista cosi....e cn un de niro in qst forma.......cmq straordinario
[+] se vuoi vedere un buon film...
(di kondor17)
[ - ] se vuoi vedere un buon film...
|
|
[+] lascia un commento a denzel for ever »
[ - ] lascia un commento a denzel for ever »
|
|
d'accordo? |
|
tiamaster
|
venerdì 23 settembre 2011
|
leone è leone
|
|
|
|
leone,che da quando ha fatto il suo primo film ha fatto capolavori a raffica (quanta fantasia,sono tutte idee geniali),una vera pietra miliare,un grandissimo film indimenticabile,un opera superlativa del cinema internazionale,più di un film un vero capolavoro.il miglior film di leone,un bellissimo film con una fotografia superiore.
|
|
[+] lascia un commento a tiamaster »
[ - ] lascia un commento a tiamaster »
|
|
d'accordo? |
|
ivan91
|
lunedì 18 luglio 2011
|
sublime opera d'atte
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a ivan91 »
[ - ] lascia un commento a ivan91 »
|
|
d'accordo? |
|
ivan91
|
sabato 16 luglio 2011
|
autentico immortale capolavoro
|
|
|
|
un film che ti entra nella mente e nel cuore che non si scorda mai un fim dalla bellezza monumentale. l'ultima opera di sergio leone è un vero capolavoro cinematografico una sublime opera d'arte allo stato puro. bnon c'e un solo elmento che non sia curato in questo film
|
|
[+] lascia un commento a ivan91 »
[ - ] lascia un commento a ivan91 »
|
|
d'accordo? |
|
conte
|
venerdì 17 giugno 2011
|
l'inno al cinema di sergio leone
|
|
|
|
C'era una volta in america è l'inno al cinema di Sergio Leone. L'ultimo ruggito del regista romano. Un opera cinematografica che racconta di 3 decenni, che hanno fatto la storia dell'America. Una poetica descrizione di immagini e di inquadrature di Leone. Un robert de Niro in una delle sue piu grandi interpretazione della propria carriera, un james Woods come non sarà mai più, e altri grandi attori come Joe Pesci, che fanno di questo film uno dei più grandi della storia della settima arte. Un film di 3 ore e 40 minuti, in una storia di gangster, di amicizia, di rimpianti e d'amore; Dove forse il vero protagonista è il tempo. Accompagnate sempre da un pizzico di malinconia e tristezza,nostalgia e soprattutto dalle m
[+]
C'era una volta in america è l'inno al cinema di Sergio Leone. L'ultimo ruggito del regista romano. Un opera cinematografica che racconta di 3 decenni, che hanno fatto la storia dell'America. Una poetica descrizione di immagini e di inquadrature di Leone. Un robert de Niro in una delle sue piu grandi interpretazione della propria carriera, un james Woods come non sarà mai più, e altri grandi attori come Joe Pesci, che fanno di questo film uno dei più grandi della storia della settima arte. Un film di 3 ore e 40 minuti, in una storia di gangster, di amicizia, di rimpianti e d'amore; Dove forse il vero protagonista è il tempo. Accompagnate sempre da un pizzico di malinconia e tristezza,nostalgia e soprattutto dalle musiche del grandissimo Ennio Morricone, che fanno di questo film un opera indimenticabile!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a conte »
[ - ] lascia un commento a conte »
|
|
d'accordo? |
|
quentin
|
domenica 1 maggio 2011
|
c'era una volta sergio leone
|
|
|
|
che c'e da dire guardare questo film e' come guardare un opera d' arte .SERGIO LEONE ci fa' un suo ultimo meraviglioso regalo insieme ,la partecipazione di DE NIRO JAMES WOOD ecc...completano il miglior film di sempre
|
|
[+] lascia un commento a quentin »
[ - ] lascia un commento a quentin »
|
|
d'accordo? |
|
marv89
|
domenica 30 gennaio 2011
|
se dio ha fatto di meglio se lo è tenuto per sé
|
|
|
|
"Se Dio ha fatto di meglio se lo è tenuto per sé"; è una frase potente specialmente se ci si trova nel campo artistico e la si accosta ad un lavoro specifico, ma di fronte a certe opere non si può rimanere indifferenti e C'era una volta in america è una di queste, forse neanche lo stesso Dio ha fatto qualcosa di meglio. Sembrerà un pò forzata tale venerazione per il film di Leone, ma non lo è; la visione causa Sindrome di Stendhal si rimane emotivamente colpiti dalla perfezione stilistica e fotografica del capolavoro, dai dialoghi limitatissimi,nelle quasi quattro ore di pellicola,ma mai banali, si rimane avvolti dal movimento della macchina da presa di Leone che ritaglia il ghetto ebraico della New York anni 30' con una graziosità e scelta dell'angolo che sembrano appartenere al divino, non si può non provare emozione nell'ascoltare la musica di Morricone, che definire musica è denigrante, e non si può non riconoscere la maestosità interpretativa di De Niro sublime anche nelle scene più dure, perfetto amante,eccellente gangster, immenso anziano riflessivo colpito alle spalle dal miglior amico.
[+]
"Se Dio ha fatto di meglio se lo è tenuto per sé"; è una frase potente specialmente se ci si trova nel campo artistico e la si accosta ad un lavoro specifico, ma di fronte a certe opere non si può rimanere indifferenti e C'era una volta in america è una di queste, forse neanche lo stesso Dio ha fatto qualcosa di meglio. Sembrerà un pò forzata tale venerazione per il film di Leone, ma non lo è; la visione causa Sindrome di Stendhal si rimane emotivamente colpiti dalla perfezione stilistica e fotografica del capolavoro, dai dialoghi limitatissimi,nelle quasi quattro ore di pellicola,ma mai banali, si rimane avvolti dal movimento della macchina da presa di Leone che ritaglia il ghetto ebraico della New York anni 30' con una graziosità e scelta dell'angolo che sembrano appartenere al divino, non si può non provare emozione nell'ascoltare la musica di Morricone, che definire musica è denigrante, e non si può non riconoscere la maestosità interpretativa di De Niro sublime anche nelle scene più dure, perfetto amante,eccellente gangster, immenso anziano riflessivo colpito alle spalle dal miglior amico. Non si può...non si può mettere sul piatto della bilancia le incongruenze storiche, vadano al diavolo, il resto le sovrasta le annichilisce, per quanto riguarda il sottoscritto noodles poteva anche andare in giro per la città con una bugatti veyron del 2005, io la macchina non l'avrei neanche vista. Il discorso è proprio qui, chi sottolinea questi aspetti non apprezza non sa vedere oltre e si perde tutto il piacere del capolavoro. Il film è l'ultimo del grande regista italiano, terzo tassello della trilogia del tempo tema centrale della pellicola, la trama è quella di un gangster movies che Leone estrae dal libro "Mano armata", tratta le vicende di Noodles da quando era solo un adolescente fino alla sua vecchiaia, una vita piena di passioni,di delusioni date e subite, e di quel gruppo di amici nato si potrebbe dire "tra le panche della strada". La visione del film può essere paragonata ad una canzone di De Andrè, ad un poema Dantesco, si sale nel poetico, in un piano compreso tra realtà e sogno, Leone fa un analisi dell'uomo completa, perfetta a tratti celestiale, i suoi valori sono tutti riportati in pellicola e analizzati come farebbe un poeta navigato dell'ottocento: rapporti interpersonali con tutte le loro sfumature negative e positive come l'amore ossessivo non pienamente ricambiato a scapito della soddisfazione in ambito lavorativo, l'amicizia tema centrale che porta da un abbraccio alla totale indifferenza vero la persona dopo un tradimento troppo grande.La perfezione non appartiene a questo mondo ma se dobbiamo trovare un metro di paragone c'era una volta in america la incarna a 359 gradi. SE DIO HA FATTO DI MEGLIO SE LO è TENUTO PER SE.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marv89 »
[ - ] lascia un commento a marv89 »
|
|
d'accordo? |
|
|