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joe77
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domenica 8 aprile 2012
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la teoria del sogno
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Analizzando le sequenze e i dettagli del film, la teoria del sogno potrebbe essere la più plausibile..tra le tante che si sono formulate. Addirittura, anche le scene iniziali della morte di Eve e del pestaggio di Fat Moe potrebbero (riconosco che è un azzardo) essere frutto dell’oppio consumato da Noodles nella fumeria.
Ed ancora, Noodles potrebbe anche non aver tradito Max…per i seguenti motivi:
1. Noodles, durante la festa, si apparta nell’ufficio per fare la “soffiata” alla polizia sulla spedizione del carico di wisky…ma (a mio parere) non farà in tempo a parlare col Sgt. Halloran perché Max, accortosi del suo allontanamento, lo segue facendo sì che Noodles riattacchi la cornetta…Il particolare della cornetta fuoriposto evidenzia lo stato coincitato di Noodles che non può spigare ad Halloran una cosa così complicata nel giro di pochi secondi…vuoi perché non se la sente (e la sua esitazione si nota) vuoi perché c’è Max dietro la porta.
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Analizzando le sequenze e i dettagli del film, la teoria del sogno potrebbe essere la più plausibile..tra le tante che si sono formulate. Addirittura, anche le scene iniziali della morte di Eve e del pestaggio di Fat Moe potrebbero (riconosco che è un azzardo) essere frutto dell’oppio consumato da Noodles nella fumeria.
Ed ancora, Noodles potrebbe anche non aver tradito Max…per i seguenti motivi:
1. Noodles, durante la festa, si apparta nell’ufficio per fare la “soffiata” alla polizia sulla spedizione del carico di wisky…ma (a mio parere) non farà in tempo a parlare col Sgt. Halloran perché Max, accortosi del suo allontanamento, lo segue facendo sì che Noodles riattacchi la cornetta…Il particolare della cornetta fuoriposto evidenzia lo stato coincitato di Noodles che non può spigare ad Halloran una cosa così complicata nel giro di pochi secondi…vuoi perché non se la sente (e la sua esitazione si nota) vuoi perché c’è Max dietro la porta.
2. Considerato questo, è verosimile che la morte di Max sia stata organizzata dal mafioso Frankie Monaldi in accordo con la polizia. Forse la presenza di Monaldi all’opsedale (poco dopo la scena del dialogo con Sharkey) potrebbe avvalorare un complotto ai danni dei 4 gangsters. Quindi, i sensi di colpa di Noodles sono quelli di non aver fatto quella telefonata (anche se sarebbe servito a poco se la trappola era ormai organizzata) e nel suo sogno egli immagina il tradimento ai danni di Max come se non volesse accettarne la morte, preferendo che Max sopravviva diventando poi il senatore Bailey.
3. Inoltre, se Noodles dice ad Eve che potrebbe assentarsi per più di un anno (lasciando intuire che andrà in galera) si presume che Noodles sarebbe stato con i suoi compagni durante l’ultima gita. Ma dov’era durante lo scontro a fuoco??.... Anche la scena dei corpi sull’asfalto e di Noodles che li guarda con le lacrime agli occhi potrebbe far parte del sogno..
Non volendo accettare la teoria del sogno, se Noodles non si è mai mosso dalla fumeria (come si sostiene), come e dove collocare i killers entrati nel teatro cinese per ucciderlo? Se non si è mai mosso da lì, come e dove collocare il cinese che lo avverte e lo fa fuggire dal retro? Ed ancora, se ha sognato l’uccisione di Eve come mai dovrebbe chiedere a Fat Moe il perché non dovrebbe tornare in albergo a riprenderla?...sarebbe superfluo visto che nel sogno già lo sapeva…
Ultima nota: il camion dei rifiuti fuori alla villa Bailey porta sulla fiancata il numero “35”…tanti sono gli anni trascorsi dalla fuga di Noodles e il suo ritorno a New York (1933-1968).
Tra le altre osservazioni, ho notato il particolare che io ho definito della "porta sul retro" (avranno un senso?):
- Noodles fugge dal teatro cinese da una porta sul retro
- Entra nel locale di Fat Moe da una porta sul retro
- Noodles incontra Deborah passando dalla porta sul retro
- Il Senatore Bailey gli dice di scappare via dalla porta sul retro dopo averlo ucciso
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joe77
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domenica 8 aprile 2012
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la teoria del sogno
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Analizzando le sequenze e i dettagli del film, la teoria del sogno potrebbe essere la più plausibile..tra le tante che si sono formulate. Addirittura, anche le scene iniziali della morte di Eve e del pestaggio di Fat Moe potrebbero (riconosco che è un azzardo) essere frutto dell’oppio consumato da Noodles nella fumeria.
Ed ancora, Noodles potrebbe anche non aver tradito Max…per i seguenti motivi:
1. Noodles, durante la festa, si apparta nell’ufficio per fare la “soffiata” alla polizia sulla spedizione del carico di wisky…ma (a mio parere) non farà in tempo a parlare col Sgt.
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Analizzando le sequenze e i dettagli del film, la teoria del sogno potrebbe essere la più plausibile..tra le tante che si sono formulate. Addirittura, anche le scene iniziali della morte di Eve e del pestaggio di Fat Moe potrebbero (riconosco che è un azzardo) essere frutto dell’oppio consumato da Noodles nella fumeria.
Ed ancora, Noodles potrebbe anche non aver tradito Max…per i seguenti motivi:
1. Noodles, durante la festa, si apparta nell’ufficio per fare la “soffiata” alla polizia sulla spedizione del carico di wisky…ma (a mio parere) non farà in tempo a parlare col Sgt. Halloran perché Max, accortosi del suo allontanamento, lo segue facendo sì che Noodles riattacchi la cornetta…Il particolare della cornetta fuoriposto evidenzia lo stato coincitato di Noodles che non può spigare ad Halloran una cosa così complicata nel giro di pochi secondi…vuoi perché non se la sente (e la sua esitazione si nota) vuoi perché c’è Max dietro la porta.
2. Considerato questo, è verosimile che la morte di Max sia stata organizzata dal mafioso Frankie Monaldi in accordo con la polizia. Forse la presenza di Monaldi all’opsedale (poco dopo la scena del dialogo con Sharkey) potrebbe avvalorare un complotto ai danni dei 4 gangsters. Quindi, i sensi di colpa di Noodles sono quelli di non aver fatto quella telefonata (anche se sarebbe servito a poco se la trappola era ormai organizzata) e nel suo sogno egli immagina il tradimento ai danni di Max come se non volesse accettarne la morte, preferendo che Max sopravviva diventando poi il senatore Bailey, anche a costo di sacrificare 35 anni della sua vita.
3. Inoltre, se Noodles dice ad Eve che potrebbe assentarsi per più di un anno (lasciando intuire che andrà in galera) si presume che Noodles sarebbe stato con i suoi compagni durante l’ultima gita. Ma dov’era durante lo scontro a fuoco??.... Anche la scena dei corpi sull’asfalto e di Noodles che li guarda con le lacrime agli occhi potrebbe far parte del sogno..
Peraltro, anche se sembra un controsenso a quanto sopra, c’è da chiedersi: se Noodles non si è mai mosso dalla fumeria (come si sostiene), come e dove collocare i killers entrati nel teatro cinese per ucciderlo? Se non si è mai mosso da lì, come e dove collocare il cinese che lo avverte e lo fa fuggire dal retro? Ed ancora, se ha sognato l’uccisione di Eve come mai dovrebbe chiedere a Fat Moe il perché non dovrebbe tornare in albergo a riprenderla?...sarebbe superfluo visto che nel sogno già lo sapeva…
Ultima nota: il camion dei rifiuti fuori alla villa Bailey porta sulla fiancata il numero “35”…tanti sono gli anni trascorsi dalla fuga di Noodles e il suo ritorno a New York (1933-1968).
Tra le altre osservazioni, ho notato il particolare della "porta sul retro" (avranno un senso?):
- Noodles fugge dal teatro cinese da una porta sul retro
- Entra nel locale di Fat Moe da una porta sul retro
- Il Senatore Bailey gli dice di scappare via dalla porta sul retro dopo averlo ucciso
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brando fioravanti
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mercoledì 4 aprile 2012
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grande sergio
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Sergio Leone trasferisce il suo cinema a New York e cambia epoca rispetto ai suoi western precedenti. Lo stile è più bello e più curato del solito, anche le musiche di Morricone sono eccelse e considerate tra le migliori della sua carriera. A livello visivo è forse il miglior gangaster movie di tutti i tempi. La storia si divide in tre periodi diversi: il protagonista da bambino, da adulto e infine da vecchio. Per quasi tutto il film i protagonisti hanno un comportamento immaturo, solo da vecchi daranno peso agli errori commessi. Una vita da gangster fatta di sesso con donne viste come oggetto bevute tra amici e omicidi su richiesta.
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Sergio Leone trasferisce il suo cinema a New York e cambia epoca rispetto ai suoi western precedenti. Lo stile è più bello e più curato del solito, anche le musiche di Morricone sono eccelse e considerate tra le migliori della sua carriera. A livello visivo è forse il miglior gangaster movie di tutti i tempi. La storia si divide in tre periodi diversi: il protagonista da bambino, da adulto e infine da vecchio. Per quasi tutto il film i protagonisti hanno un comportamento immaturo, solo da vecchi daranno peso agli errori commessi. Una vita da gangster fatta di sesso con donne viste come oggetto bevute tra amici e omicidi su richiesta. Ma forse il film è solo una allucinazione da oppio di un adulto che vuole tornare bambino in un mondo dove si è costretti a crescere.
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valis.91
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lunedì 12 marzo 2012
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la ricetta di un'opera intramontabile
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Sergio Leone, Robert de Niro, Ennio Morricone: gli ingredienti di una deliziosa charlotte russe alla panna che si gusta con avidità dall'inizio alla fine. E' impossibile trovare un elemento fuoriposto in quest'opera senza tempo che il regista riprende dal romanzo gangster di Harry Grey "Mano Armata"; Leone lo fa proprio, lo rimodella e restituisce al pubblico un capolavoro cinematografico unico e perfetto. La geniale intuzione della trama è infatti mischiare in modo intelligente scene del passato e presente e alla fine sorprendere lo spettatore con il sorriso indimendicabile di De Niro annebbiato dai fumi dell'oppio, insinuando il dubbio sulla realtà della vicenda: i dieci secondi finali capovolgono e stravolgono ben quattro ore di film.
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Sergio Leone, Robert de Niro, Ennio Morricone: gli ingredienti di una deliziosa charlotte russe alla panna che si gusta con avidità dall'inizio alla fine. E' impossibile trovare un elemento fuoriposto in quest'opera senza tempo che il regista riprende dal romanzo gangster di Harry Grey "Mano Armata"; Leone lo fa proprio, lo rimodella e restituisce al pubblico un capolavoro cinematografico unico e perfetto. La geniale intuzione della trama è infatti mischiare in modo intelligente scene del passato e presente e alla fine sorprendere lo spettatore con il sorriso indimendicabile di De Niro annebbiato dai fumi dell'oppio, insinuando il dubbio sulla realtà della vicenda: i dieci secondi finali capovolgono e stravolgono ben quattro ore di film. Robert De Niro indossa perfettamente i panni di un Noodles violento e irascibile, innamorato e impotente, e, soprattutto, "vinto". E' un personaggio a cui è infatti negata la lealtà dell'amicizia, un lavoro onesto e l'amore di Deborah, la quale rinuncia ai sentimenti per il giovane gangster, consapevole a suo malgrado del destino a cui sarebbe stata confinata. Max, interpretato da un bravissimo James Woods, l'amico-nemico con cui più volte si trova più volte a confronto e che alla fine sembra il vero "vincitore" di questa favola gangster, rappresenta il suo antitetico; ottiene infatti ciò che Noodles ha desiderato di più: Deborah e un lavoro lontano dal mondo della malavita. Ma è nell'ultimo dialogo in cui emerge davvero la fragilità di Max di fronte al proprio destino mentre Noodles è più consapevole e pragmatico del proprio essere, tanto da arrivare a rinunciare l'omicidio l'ex amico, nonostante i torti subiti. L'incerta condizione degli uomini emerge con espressività nell'ultimo sguardo tra i due prima del suicidio di Max: Leone forse sottintende addirittura un ribaltamento finale tra i ruoli. La colonna sonora rimane indimenticabile e inscindibile dal film: il suono del flauto di Cockey in "Once upon a Time in America" che accompagna le scorribande degli amici fino alla morte e oltre, oltre ai pezzi "Deborah's Theme" e "Amapola", scenografiche sinfonie della romantica cena di Noodles e Deborah, rendono ancora più suggestiva un'opera che, anche se rivista più volte, non smette mai di stupire e commuovere come la prima volta.
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harrymastiff
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lunedì 23 gennaio 2012
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c'era una volta sergio leone
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Commentare questo capolavoro è davvero difficile in quanto sono tante le bellezze da elogiare e molti già hanno detto tutto quello che c'era da dire. Quello su cui mi piacerebbe soffermarmi è la capacità del regista con delle semplicissime scene di dire tutto, molto spesso senza ricorrere neanche all'uso di parole. Una scena che mi è rimasta particolarmente impressa è la scena di Patsy e la Charlotte Rossa. In quella scena viene mostrata l'essenza del bambino, lo stesso bambino che incendia l'edicola, che vuole derubare l'ubriaco e che desidera ardentemente fare sesso. Quel bambino con un'infanzia quasi inesistente mette in mostra tutto il suo essere cedendo alla tentazione di un dolce che gli avrebbe permesso, qualora non lo avesse mangiato, di soddisfare un suo desiderio sessuale (o presunto tale).
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Commentare questo capolavoro è davvero difficile in quanto sono tante le bellezze da elogiare e molti già hanno detto tutto quello che c'era da dire. Quello su cui mi piacerebbe soffermarmi è la capacità del regista con delle semplicissime scene di dire tutto, molto spesso senza ricorrere neanche all'uso di parole. Una scena che mi è rimasta particolarmente impressa è la scena di Patsy e la Charlotte Rossa. In quella scena viene mostrata l'essenza del bambino, lo stesso bambino che incendia l'edicola, che vuole derubare l'ubriaco e che desidera ardentemente fare sesso. Quel bambino con un'infanzia quasi inesistente mette in mostra tutto il suo essere cedendo alla tentazione di un dolce che gli avrebbe permesso, qualora non lo avesse mangiato, di soddisfare un suo desiderio sessuale (o presunto tale). In quella scena non ci sono parole, solo sguardi tra Patsy e la Charlotte Rossa che però ti fanno cogliere a tratti l'essenzza della vita. Questa scena è solo un esempio del capolavoro che è C'era una volta in America. Un Robert De Niro che definire magistrale è dir poco. Riesce perfettamente a ritrarre un uomo di poche parole che però riesce ancora a provare tutti i sentimenti possibili dall'amore all'odio, dalla gioia al rimorso mentre Max con il tempo smarrisce tutto ciò venendo accecato solo dal desiderio di andare sempre più in alto finendo per perdere di vista persino il suo scopo e restando incastrato nella stessa vendetta che aveva tramato. Un ultimo commento va alle musiche del Mestro Morricone che non poteva fare di meglio, creando una colonna sonora che è un percorso di vita riuscendo a comunicare amore, nostalgia, spensieratezza e dolore. Un capolavoro del cinema italiano e mondiale. Grazie Sergio.
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sugget
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lunedì 19 dicembre 2011
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un capolavoro
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lo inserisco nei top ten dei film più belli che abbia mai visto nella mia vita.
CAPOLAVORO
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paolo 67
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lunedì 5 dicembre 2011
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cronaca fantastica del mito americano
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Leone era, secondo l'amico Carlo Verdone, "un'anima divisa in due": da una parte il romano cinico, sornione, dalla battuta tagliente, dall'altra un uomo estremamente sensibile e intelligente, colto e raffinato. In questo suo ultimo splendido capolavoro egli esprime tutto il suo amore per il cinema, il suo gusto per la ricostruzione minuziosa fino al manierismo, sublimando uno stile personalissimo, che dilata liricamente i gesti e gli eventi, anche quelli più truculenti, con una specie di lentezza liturgica in una solennità che sottende anche il senso della morte, un disincanto esistenziale ("Il mondo è diretto dalla violenza, la morale ha perso definitivamente la sua battaglia", ebbe a dire negli ultimi anni).
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Leone era, secondo l'amico Carlo Verdone, "un'anima divisa in due": da una parte il romano cinico, sornione, dalla battuta tagliente, dall'altra un uomo estremamente sensibile e intelligente, colto e raffinato. In questo suo ultimo splendido capolavoro egli esprime tutto il suo amore per il cinema, il suo gusto per la ricostruzione minuziosa fino al manierismo, sublimando uno stile personalissimo, che dilata liricamente i gesti e gli eventi, anche quelli più truculenti, con una specie di lentezza liturgica in una solennità che sottende anche il senso della morte, un disincanto esistenziale ("Il mondo è diretto dalla violenza, la morale ha perso definitivamente la sua battaglia", ebbe a dire negli ultimi anni). Leone racconta la Storia come un sogno, un trip allucinato in una fumeria d'oppio, un labirinto onirico (con alcune date fondamentali) in cui l'America è quella come l'hanno raccontata il cinema e la letteratura. Nella rappresentazione di un'angoscia esistenziale, dell'incapacità del protagonista di mettersi in sintonia coll'esistenza (un Robert De Niro straordinario per tutto il film fino all'ultimo definitivo impenetrabile meraviglioso sorriso) Leone esprime una malinconia, come ha fatto nel resto della sua opera, sul passare del tempo e la scomparsa progressiva dei valori. L'interpretazione di James Wood del nevrotico e tormentato Max è grande, ma eccellente come sempre in Leone è tutto il cast, dalla sensibile Tuesday Weld alla piccola Jennifer Connelly, vera scoperta del film e destinata a una carriera notevole, alla affascinante, espressiva Elizabeth Mc Govern, destinata al successo soprattutto a teatro. Nella versione ridotta e rimontata uscita in America, che annulla la suggestiva architettura a flashback temporali, il film non perde la sua tensione e il suo fascino, segno di una qualità non dovuta ad artifici tecnici -è questa una novità rispetto ai lavori precendenti del regista, che esibivano anche il lavoro di montaggio- ma alla maestria nella trasfigurazione dell'immagine, al gusto della restituzione del reale sentito, amato o sognato con la cura portata alla perfezione di immagini, suoni, rumori, attese, sospensioni come nella scena dove Noodles mescola il caffè, epica e insieme autoironica nella maniera in cui Leone è stato inarrivabile.
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denzel for ever
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domenica 6 novembre 2011
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immenso
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non posso nn dare 5 stelline a sto film....perche è straordinario...anche se pero 3 ore e mezza sono davvero tante....pero nn riesco a capire cm nn abbia ricevuto nemmeno un oscar...neanche una nomination ...bho....cn un regista cosi....e cn un de niro in qst forma.......cmq straordinario
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(di kondor17)
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tiamaster
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venerdì 23 settembre 2011
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leone è leone
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leone,che da quando ha fatto il suo primo film ha fatto capolavori a raffica (quanta fantasia,sono tutte idee geniali),una vera pietra miliare,un grandissimo film indimenticabile,un opera superlativa del cinema internazionale,più di un film un vero capolavoro.il miglior film di leone,un bellissimo film con una fotografia superiore.
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ivan91
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lunedì 18 luglio 2011
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sublime opera d'atte
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