Anno | 1966 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Florestano Vancini |
Attori | Enrico Maria Salerno, Anouk Aimée, Gastone Moschin, Jacqueline Sassard, Valeria Valeri Checco Rissone, Pietro Tordi, Daniele Vargas, Mirella Pamphili, Consalvo Dell’Arti, Gian Maria Volonté. |
Tag | Da vedere 1966 |
MYmonetro | 3,07 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 dicembre 2013
Un giornalista sull'orlo della crisi decide di tornare ai suoi luoghi natali.
CONSIGLIATO SÌ
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Un maturo giornalista di sinistra, dopo il fallimento di un matrimonio e di una relazione con una giovanissima, ripercorre criticamente tutte le fasi della sua esistenza. Ritrova vecchi amici e perdute speranze, ma neppure l'incontro occasionale con un gruppo di giovani riesce a scuoterlo dal suo torpore.
LE STAGIONI DEL NOSTRO AMORE disponibile in DVD o BluRay |
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Avevo visto questo film in TV tantissimi anni fa. Mi era piaciuto e fortunatamente ne ricordavo il nome. Trovarlo sulla rete è stato anche facile... e così me lo sono rivisto volentieri. E' un film duro, quasi spietato che visto oggi con gli occhi di un uomo piuttosto avanti con gli anni, fa addirittura male. Vittorio Borghi, interpretato magistralmente da un ottimo Enrico Maria [...] Vai alla recensione »
Film stupendamente bello ed emozionante! Ha suscitato in me la scoperta di questo regista poetico, profetico, e dolce! Essere indipendente dal mercato dalle lobby e dalla politica ha permesso a vancini di creare una filmografia eccezionale! Tutto da rivedere e riscoprire! Vancini era un genio!
Un film molto bello, che non conoscevo e che ho visto stamane grazie a Raimovie, questo "Le stagioni del nostro amore" con un bianco/nero sperimentale,degno del miglior Bergman e un Salerno in crisi esistenziale davvero ottimo. Ma perché di certi film si è persa memoria? Lo trovo davvero un film necessario,"Le stagioni del nostro amore" (titolo ripreso da Franco Battiato per un suo cd): bravo Vancini! [...] Vai alla recensione »
Un film che ho molto amato e che mi appartiene profondamente. Lo vedo spesso poi lo perdo nei meandri degli archivi digitali, lo riprendo e mi fa male. Pure io, fieramente comunista, ho vissuto una totale disillusione per giungere al termine della mia vita, ad una grande pietà per ciò che il mio tempo, anche politico, mi ha illuso e derubato.
L'ultimo film di Vancini riconferma che i temi che sollecitano la fantasia e la moralità di questo nostro regista, che sarebbe ingeneroso tacciare di propensione al compromesso mercantile, potrebbero idealmente riassumersi in quel nodo di ripensamenti, rancori e amarezze che si suole definire, richiamandosi a una fortunata formulazione pasoliniana, «tramontato dopoguerra».