Adelio Ferrero
Cinema Nuovo
L'ultimo film di Vancini riconferma che i temi che sollecitano la fantasia e la moralità di questo nostro regista, che sarebbe ingeneroso tacciare di propensione al compromesso mercantile, potrebbero idealmente riassumersi in quel nodo di ripensamenti, rancori e amarezze che si suole definire, richiamandosi a una fortunata formulazione pasoliniana, «tramontato dopoguerra». Si ricorderà infatti che il finale de La lunga notte del '43, con il ritorno di Franco Villani in una Ferrara distratta e domenicale dove i "fatti" dell'antifascismo e della Resistenza erano soltanto un pallido ricordo impresso su una lapide commemorativa, mentre riverberava la sua luce cruda e risentita su tutta la vicenda, conferendole un acre risalto, era tale da suscitare, nello stesso tempo, non pochi dubbi sulla disposizione generalizzante, e perciò semplificatrice e riduttiva, del regista. [...]
di Adelio Ferrero, articolo completo (6978 caratteri spazi inclusi) su Cinema Nuovo 2005