Titolo originale | One-Eyed Jacks |
Anno | 1961 |
Genere | Western |
Produzione | USA |
Durata | 141 minuti |
Regia di | Marlon Brando |
Attori | Karl Malden, Katy Jurado, Marlon Brando, Ben Johnson, Slim Pickens, Larry Duran Sam Gilman, Timothy Carey, Miriam Colon, Elisha Cook Jr., Rodolfo Acosta, Tom Webb, Ray Teal, John Dierkes, Philip Ahn, Margarita Cordova, Hank Worden, Clem Harvey, William Forrest, Mina Martinez, Pina Pellicer, P. Casteneda, L. Gohl, J. Olivetti, Mary Dagher Turbay. |
Tag | Da vedere 1961 |
MYmonetro | 3,20 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 giugno 2016
Due delinquenti, uno sceglie la via della giustizia, l'altro tornerà per farsela a modo suo. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,
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Sonora, Messico, al tramonto dell'Ottocento. Dad Longworth e Rio, the Kid, sono svaligiatori di banche, legati da duratura amicizia. Quando si trovano accerchiati dai rurales, dopo un colpo andato a segno, Rio spinge Dad a cercare aiuto, mentre lui proverà a tener testa all'assedio. Ma il più vecchio, trovatosi solo con l'intero bottino, abbandona il compagno, consegnandolo a cinque anni di dura prigionia. Una volta evaso, Rio si mette sulle tracce dell'ex amico, assetato di vendetta, e scopre che è diventato sceriffo di Monterey, California.
Prima e unica regia di Marlon Brando, I due volti della vendetta è l'adattamento di un romanzo di Charles Neider ispirato alle figure di Billy The Kid e Pat Garrett. Il soggetto di Sam Peckinpah finirà stravolto e riscritto, mentre la regia, che doveva essere niente meno che di Stanley Kubrick, finì appunto nelle mani di Brando stesso.
Datato 1961, il western dell'attore è un film a cavallo, non soltanto alla lettera. A cavallo, anche, tra due idee del genere e due stagioni di Hollywood, una più ancorata alla tradizione e una che già respira la modernità e la New Hollywood a venire. Accidentato nella produzione, durata tre anni e risultata in un prima versione di quasi cinque ore, poi accorciata della metà del tempo, il film lasciò Brando insoddisfatto riguardo al final cut, ma è da annoverare tra le interpretazioni migliori dell'attore e non solo: non sono da meno Karl Malden nei panni di Dad Longworth (nomen omen) e Pina Pellicer in quelli della figlia adottiva di Dad, Louisa, che dà corpo alla storia d'amore del film (la vita le riserverà, invece, di lì a poco un finale meno compassionevole).
Nonostante i cliché del genere, usati su un terreno che già non li assorbe più, inceppino di quando in quando il passo del film, il suo andamento è nuovo e originale, prima di tutto nella gestione del tempo. Regia e interpretazione danno vita ad un viaggio lento, romantico, moderno nella complessità della psicologia e nella sua umanità. Il Kid di Marlon Brando è ancora il ribelle del Selvaggio, che sa adescare una ragazza con un gingillo da quattro soldi, ma è anche molto altro: un personaggio tragico, guidato dal bisogno di vendetta anziché dall'obbedienza a un codice, frustato dalla vita come dalle onde di quel meraviglioso oceano che si affaccia tanto raramente nel western, e capace di riscrivere il proprio destino per qualcun altro. Su una trama apparentemente semplice e di sicuro classica, Brando innesta un personaggio ambiguo e complesso, perfettamente della sua misura.
Dei due complici di una rapina uno si salva, si sposa e accetta la carica di sceriffo, mentre l'altro finisce in galera e non appena ne esce intende vendicarsi. Difatti mette incinta la moglie dell'ex collega e si ritiene soddisfatto: tuttavia la scia di violenza non si esaurisce.
Due rapinatori sbagliano un colpo in banca. Uno fugge, l'altro è preso. Dopo cinque anni di carcere il secondo cerca vendetta. Prodotto da Paramount/Pennebaker, scritto da Guy Trosper e Calder Willingham dal romanzo The Authentic Death of Hendry Jones di Charles Neider, è l'unica prova di Brando regista: sgangherato, masochista, pretenzioso ma con suggestivi passaggi lirici e un ritmo lento, quasi orientale. Brando sembra monocorde, perché imposta la recitazione sul modello muto di William S. Hart più che sui J. Wayne e G. Cooper della tradizione sonora. Uno dei rarissimi western dove si vede il mare, anzi il Pacifico. Probabilmente fu influenzato da Furia selvaggia (1958); probabilmente influenzò i western di Peckinpah. Ultimo film girato in Vistavisione.
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Ho rivisto oggi sulla 7 il film, quando Marlon sta in prigione si vede nella cella assieme a lui un piccolo cane bianco, che fine fa il cane? e come entrato nella cella? forse un sbaglio del regista? mi potete rispondere, grazie alex