Il corsaro dell'isola verde

Film 1952 | Avventura 104 min.

Regia di Robert Siodmak. Un film Da vedere 1952 con Christopher Lee, Burt Lancaster, Torin Thatcher, Nick Cravat, Eva Bartok, James Hayter. Cast completo Titolo originale: The Crimson Pirate. Genere Avventura - USA, 1952, durata 104 minuti. - MYmonetro 4,21 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Capitan Vallo, pirata dei Caraibi, aiuta i rivoltosi dell'isola di Salina a combattere contro gli spagnoli.

Consigliato assolutamente sì!
4,21/5
MYMOVIES 5,00
CRITICA
PUBBLICO 3,42
ASSOLUTAMENTE SÌ
Un gioiello del cinema d'azione che merita di essere visto ancora oggi.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Capitan Vallo è alla guida di un'imbarcazione pirata accompagnato dal fedele (e muto) braccio destro Ojo. Vallo, passando da una scena d'azione all'altra, riesce a far innamorare di sé la figlia del governatore ma non rinuncia ad affiancarsi a un capo ribelle per combattere la dittatura. Fatto prigioniero riuscirà a fuggire ma le situazioni complicate per lui sembrano non finire mai.
Burt Lancaster nell'immaginario di molti spettatori è il protagonista serio e problematico di film altrettanto seri e problematici. Non tutti sanno che in film come questo si è divertito sin dall'inizio a 'giocare' sul set e con il pubblico. Al punto da aprire il film con un'acrobazia che lo vede anche guardare dritto in macchina e ammiccare allo spettatore (adulto o bambino non fa differenza) dicendo: "Credete solo a ciò che vedrete... anzi, a metà di ciò che vedrete". Sta qui la logica di divertimento che presiede al film e a cui molto deve la serie dei Pirati dei Caraibi". Anche in modo molto esplicito. Ricordate Sparrow e Turner che si salvano camminando sul fondale marino e respirando grazie a una barca rovesciata sopra di loro? Guardate questo film e vedrete a chi rende omaggio la scena. Il film è un susseguirsi di situazioni brillanti e acrobatiche al contempo. Lancaster, prima di diventare attore era un atleta professionista. Scritturato per questo film volle accanto a sé il compagno di attività ginniche Nick Cravat allo scopo di realizzare le scene di azione insieme e senza controfigure. Il quale però aveva un pessimo accento. Si decise così di rendere muto il suo personaggio facendogli così acquisire un ruolo molto più divertente del previsto (osservate la scena in cui Ojo spiega a gesti che il suo capitano si è innamorato). Un gioiello del cinema di azione che merita di essere visto ancora oggi. Non ha perso nulla del suo smalto.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?
Capolavoro dell'avventura per mare diretto da Siodmak.

Nel capitolo "avventura" non poteva mancare un grande film sul mare. Forse il primo titolo richiamato dalla memoria immediata e naturale del cinema è Capitan Blood, ma Errol Flynn è già presente con Robin Hood. Dunque ho voluto dare spazio a un altro grande eroe dell'avventura, acrobata autentico e attore completo, Burt Lancaster. Un altro grande titolo è Hornblower, ma il protagonista Gregory Peck era un comandante accidentale. Passò velocemente sui galeoni, i suoi connotati erano altri. Il corsaro dell'isola verde è un film assolutamente meritevole, un classico della pirateria, con tutti gli ingredienti conosciuti e con un "quanto" di ironia in più. Nei primi anni Cinquanta, con Errol Flynn che aveva quarant'anni e sembrava già vecchio, ed era ormai incapace di ruoli che lo impegnassero atleticamente, Lancaster viveva la sua più bella stagione interpretando due strepitosi classici dell'avventura: La leggenda dell'arciere di fuoco e Il corsaro dell'isola verde, appunto. Due alternative ai superclassici degli anni Trenta. Dunque se l'arciere per antonomasia è Flynn, il pirata è Lancaster. L'eroe è capitan Ballo, estroverso e affascinante, capace di volteggiare sui pennoni come un acrobata autentico. Prima dei titoli il corsaro piomba su un pennone volando con una cima. Guarda lo spettatore dritto negli occhi e dice: "Credete solo a ciò che vedrete... anzi, a metà di ciò che vedrete". Naturalmente fa innamorare la figlia del governatore e poi si schiera vicino a un capo ribelle per combattere il dittatore. Fatto prigioniero, fugge camminando in fondo al mare respirando sotto una barca capovolta. È con lui l'antico compagno di acrobazie, il piccolo, sordomuto Cravat. Fugge inseguito dai soldati camminando sulle corde e facendo salti mortali sulle piazze ricostruite dalla Warner. Alla fine riconquista, dopo una splendida nuotata subacquea, il galeone che aveva perduto. Si tratta naturalmente di un film di pura avventura e di evasione senza implicazioni. Ma non per questo meno prezioso o meno degno di essere inserito fra titoli ritenuti nobili. Film come questo dispensavano felicità grande e vengono ricordati col sorriso. Proponevano a volte situazioni scontate, ma nel segno della grande qualità e fantasia. Il miglior Spielberg "avventuroso" viene anche dall'isola verde.


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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 26 maggio 2019
samanta

Il film del 1952 ha la regia di Robert Siodmak, un regista tedesco che per motivi razziali andò via dalla Germania prima della II guerra mondiale, arrivò a Hollywood e si naturalizzò americano. E' stato un regista di valore medio, un discreto artigiano del cinema senza particolari vette, salvo un film La scala a chiocciola interpretato da un'indimenticabile Dorothy [...] Vai alla recensione »

giovedì 12 gennaio 2012
Gianni Lucini

Robert Siodmak nasce l’8 agosto 1900 a Dresda in Germania. Insieme al fratello Curt si appassiona alla nascente arte cinematografica. Nel 1925 inizia a lavorare nell’ambiente adattandosi a svolgere vari ruoli, dal compilatore di didascalie all’aiuto-regista, dal montaggista all’attore. Nel 1929 debutta alla regia con il film sperimentale "Uomini di domenica", cui segue due anni dopo "L’uomo che cerca [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 febbraio 2010
Renato C.

Un film tutto speciale tenendo conto dell'anno in cui è stato prodotto. A prima vista si può considerare un classico dell'avventura con le sue buone dosi d'ironia! Ma riguardandolo bene si vede che ha una buona dose di comicità e di parodia. Burt Lancaster, in piena fase atletica, interpreta un ottimo capitan Vallo, e la sua spalla Nick Cravat lo affianca molto bene (come già ne "L'arciere di fuoco"), [...] Vai alla recensione »

domenica 21 febbraio 2010
frank

Ho visto questo film all' età di 10 anni. Da allora non l'ho più visto, ma lo porto nel mio cuore di ragazzo !!

mercoledì 14 dicembre 2011
archipic

Atletismo puro da parte degli interpreti principali... numeri acrobatici a complemento delle scene d'azione... semi-dramma e ironia umoristica... colori sgargianti e duelli a mani nude... questi gli ingredienti di questo gradevole film girato ad Ischia (l'isola verde, appunto). Storia e sceneggiatura molto leggere per un Burt Lancaster in formissima come non mai. 3 stelle.. non di più.

mercoledì 11 maggio 2011
mondolariano

Bello, ma non tanto da superare altri film pirateschi di più profondo spessore emotivo (vedi “Pirati” e “Ciclone sulla Giamaica”). Sarà per la mia propensione al dramma ma qui la vicenda annega un po’ troppo nella comicità, pur valorizzata da un ritmo serrato e da uno sfarzo di colori e costumi che sono una favola. Il resto lo fa Burt Lancaster, atletico e pieno di vita.

domenica 21 agosto 2011
dario

Non un attimo di pausa. Grandioso, affascinante film d'avventura, diretto con mano esperta e recitato con entusiasmo. Un piccolo capolavoro di buon gusto, di intelligenza e di fantasia, senza altra pretese se non quella di far sognare. Solo un po' eccessivo Nick Cravat. Burt Lancaster (grandissimo attore) mai così simpatico e coinvolgente.

Frasi
Vallo: "Perchè hai chiuso a chiave la porta della cabina, stanotte?"
Consuelo: "Se te ne sei accorto vuol dire che ho avuto ragione a farlo!"
Dialogo tra Il capitano Vallo (Burt Lancaster) - Consuelo (Eva Bartok)
dal film Il corsaro dell'isola verde - a cura di Enzo Terzuoli
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Gian Piero dell'Acqua

Anonima avventura di pirateria raccontata in modo autocritico, cioè facendo sì che lo spettatore, mediante ammicchi diretti o trovate contro-retoriche, si diverta ogni volta che, in un regolare film del genere, gli accadrebbe di meravigliarsi. Un film curioso, del tutto estraneo alla sensibilità del regista, il tedesco Siodmak, ma tuttavia non privo di un’arguta carica di paradossale umorismo: ne uscì [...] Vai alla recensione »

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