Titolo originale | Camille |
Anno | 1936 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 108 minuti |
Regia di | George Cukor |
Attori | Lionel Barrymore, Robert Taylor, Greta Garbo, Elizabeth Allan, Jessie Ralph, Henry Daniell Lenore Ulrich, Dorothy Granger. |
Tag | Da vedere 1936 |
MYmonetro | 3,73 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 27 ottobre 2009
Armando Duval si innamora della "Signora dalle Camelie" di dubbia reputazione e lei lo ricambia appassionatamente. Il padre di Duval si reca da lei e ... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,
CONSIGLIATO SÌ
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Armando Duval si innamora della "Signora dalle Camelie" di dubbia reputazione e lei lo ricambia appassionatamente. Il padre di Duval si reca da lei e la scongiura di lasciare suo figlio. Margherita finge allora di accettare le attenzioni di un rivale e Armando si allontana deluso. Appresa la verità, alla fine Armando ritorna, in tempo per assistere Margherita mentre si spegne minata dalla tisi.
Parigi, 1847. Margherita Gauthier è una bellissima cortigiana di umili origini che spende il proprio denaro frequentando i salotti dell'alta società; una sera, mentre è a teatro per incontrare il ricco barone de Varville, la donna conosce per caso il giovane ed affascinante Armand Duval, che si innamora perdutamente di lei. Sei mesi dopo, Margherita ed Armand si ritrovano e fra loro scoppia la passione...
La celeberrima storia de La signora delle camelie, il noto romanzo scritto da Alexandre Dumas figlio, è stata da sempre un'inesauribile fonte d'ispirazione per commedie teatrali, opere liriche (La traviata di Verdi) ed almeno una ventina di riduzioni cinematografiche e televisive. Fra queste, la versione più famosa resta senza dubbio quella diretta dal regista George Cukor nel 1936 ed intitolata Margherita Gauthier (in originale Camille), con la divina Greta Garbo nel ruolo della signora delle camelie e Robert Taylor in quello del suo spasimante Armand Duval. Prodotto dal tycoon di Hollywood Irving Thalberg, Margherita Gauthier si è rivelato uno dei maggiori successi nella carriera della Garbo, ed ancora oggi rimane uno dei più appassionanti film d'amore nella storia del cinema.
Sceneggiata da James Hilton, Zoë Akins e Frances Marion sulla base del testo di Dumas, la pellicola è incentrata sull'amore travolgente fra Margherita, detta "signora delle camelie" per via del suo fiore preferito, ed Armand, sull'elegante scenario della Parigi di metà Ottocento, fra ricevimenti, balli e serate a teatro. George Cukor realizza un melodramma con la M maiuscola, ricco di momenti emozionanti ed attraversato da un sotterraneo erotismo, con uno dei finali più struggenti mai visti sul grande schermo; tuttavia, non manca neppure una pungente vena ironica nella descrizione di una società cinica e materialista, dominata dalle spietate regole della classe e del denaro.
La vicenda di Margherita, donna dalla dubbia reputazione, divisa fra i propri sentimenti per Armand ed il rapporto d'interesse con il ricco barone de Varville, trova in questa trasposizione un perfetto equilibrio fra l'eleganza stilistica della messa in scena e l'analisi dei sentimenti, grazie anche ad un cast in stato di grazia. La protagonista Greta Garbo, di una bellezza da mozzare il fiato, regala un'interpretazione a dir poco magnifica, controllata ma allo stesso tempo vibrante d'energia, come ghiaccio che brucia; la leggendaria diva svedese, candidata all'Oscar come miglior attrice, dà vita ad un personaggio indimenticabile, che si stampa a caratteri indelebili nel cuore e nella memoria dello spettatore.
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Trovo che quattro righe di recensione per un film che quotate 4,08 siano veramente troppo poco. Su altri siti ci sono recensioni molto interessanti, perché non ne "adottate" qualcuna. Io ad esempio condivido la seguente, che è di barabbovich su filmtv: "La più lunga partita a ping pong della storia del cinema non si gioca in Cina, ma in Francia.
La signora dalle camelie soggiornò a lungo, negli Stati Uniti, ma incognita. Quando, ai beati tempi, Sarah Bernahrdt volle presentare il copione di Dumas, «novità as soluta», al pubblico di New York, tale copione fu dalla censura ritenuto immorale, e vietato. La tournée della Bernhardt avrebbe avuto da quel divieto un danno non lieve, era quel copione il puro sangue dei suoi cavalli di battaglia, si [...] Vai alla recensione »