Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Pierluigi Di Lallo |
Attori | Fabio Troiano, Euridice Axen, Marco Palvetti, Rosalinda Celentano, Lallo Circosta Gabriele Cirilli, Catena Fiorello, Daniela Giordano, Riccardo Graziosi, Luigi Imola, Diletta Laezza, Francesco Pannofino, Nini Salerno, Umberto Smaila, Vittoria Schisano, Matteo Bompani, Laura D'Annibale, Morena Gentile, Eleonora Pieroni. |
Uscita | giovedì 28 novembre 2019 |
Distribuzione | Zenit Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,34 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 novembre 2019
Le difficoltà inerenti alla scelta, all'appartenenza e al cambio di genere. In Italia al Box Office Nati 2 volte ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 12,7 mila euro e 7,8 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Maurizio è un transgender che dopo venticinque anni di autoimposto esilio a Milano è costretto a tornare al paese natale per l'improvvisa morte della madre. Questo viaggio diventa l'occasione per sciogliere i nodi legati alla sua fuga da adolescente - quando tutti a Foligno lo conoscevano come Teresa - e in particolare il legame ambiguo e mai risolto con Giorgio, il fidanzatino di un tempo a cui Maurizio inizialmente non ha il coraggio di rivelarsi, mettendo così in moto una girandola di equivoci e di situazioni tragicomiche. Sarà fondamentale l'incontro con Paula, una focosa paladina dei diritti civili. Riuscirà Maurizio a rinascere per la seconda volta?
Non bastano, purtroppo, le buone intenzioni. Pur partendo da una premessa interessante - il racconto degli ostacoli che in Italia deve affrontare chi attraversa la transizione di genere - e pur potendosi appoggiare alla solidità di una "storia vera", il film di Pierluigi Di Lallo non centra il suo obiettivo primario. Che, per una commedia, non è necessariamente quello di informare o far sociologia più o meno indignata. Ma, molto più semplicemente, far ridere.
E se non si ride quasi mai in Nati 2 volte non è certo per colpa di un setting "sbagliato": la storia del triangolo, lei/lui, lui e l'altra, sullo sfondo di una città di provincia, ha potenzialità da commedia degli equivoci classica. Ma il copione - molto scritto, troppo scritto, scritto distrattamente - non è all'altezza del contenuto, privando la narrazione di quella leggerezza che servirebbe a elevare una storia più vicina al dramma che allo scherzo.
Mancano i tempi comici, manca una compattezza di tono, ora grottesco e macchiettistico (l'incursione seduttrice di Vittoria Schisano), ora realistico, ora sinceramente drammatico e quasi mai brillante, come se lo stesso film cercasse di sfuggire al proprio genere senza tuttavia trovare una nuova appartenenza.
Ingenua la messa in scena, che non rende giustizia alla scelta della provincia - quasi assente il "colore" locale, che avrebbe contribuito a dare tridimensionalità a una Foligno da cartolina - perdendo anche nei dettagli ogni aderenza alla realtà, in un mondo in cui tutti, dagli impiegati del catasto agli avventori del bar, sfoggiano pieghe impeccabili e abiti perfetti.
E se pure Di Lallo mostra intuito e coraggio per alcune scelte di casting, a partire dalla scommessa (vinta) sul protagonista Fabio Troiano, la qualità delle interpretazioni degli attori secondari non è purtroppo omogenea, rendendo ulteriormente complicata per lo spettatore l'immersione nella storia.
Davvero riuscita invece la performance di Troiano, che riesce a rendersi credibile nonostante un ruolo che avrebbe forse richiesto un corpo diverso dal suo: negli Stati Uniti, paese in cui la transizione è da tempo arrivata su grande e piccolo schermo, è acceso il dibattito sull'opportunità di affidare ad attori cisgender personaggi transgender. In Italia, paese in cui la transizione suscita ancora pruriginose e primitive curiosità, il cammino per l'emancipazione è lungo. E passa anche attraverso un film come questo, un racconto imperfetto che ha tuttavia un merito: quello di fare luce sull'epopea di tanti italiani che faticano a rivendicare, prima ancora che i propri sentimenti, i propri diritti.
Beh, che dire... Certo il tema è importante e credo che cercare dibuttare tutto (in parte) in burletta non giovi all'economia del film. La prima cosa da dire è che qua son tutti fuori luogo, a cominciare dalla Schisano che a me come attrice non dice proprio nulla. Dei due Gatti di Vicolo Miracoli più che di "cameo" parlerei solo di "marchetta".
Dopo venticinque anni vissuti a Milano, Maurizio, che una volta si chiamava Teresa, deve tornare a Foligno, la sua città natale. La morte della madre e il testamento di cui il beneficiario è Maurizio (e non Teresa) lo costringono a confrontarsi con le sue scelte, formalizzandole non più solo nella sua vita attuale ma anche nei confronti della sua famiglia e del suo passato.
Perché in Italia si fanno poche commedie sui sessi confusi e ballerini di oggidì (e, negli ultimi anni, pare di ricordare solo Diverso da chi?)? Ci prova a cambiare le cose, nel suo piccolo, Nati 2 volte («da una storia vera»). Non è in discussione la passione sincera per la storia transgender senza strepiti di Teresa, prigioniera di un corpo estraneo e di una provincia intollerante, che ritorna anni [...] Vai alla recensione »
Teresa, adolescente di Foligno, diventa Maurizio a Milano. Dopo 25 anni torna al funerale della madre e il cambio di sesso incrocia scogli legali d'eredità e incontri imbarazzanti, omissioni d'identità e ambigue emozioni d'amore. Un po' forte la scelta di un maschio per il transgender (Troiano), un po' sbilanciato il dramma del ritorno in concessioni di commedia degli equivoci, ma è centrato il dialogo [...] Vai alla recensione »
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Nel 1989, Teresa e i suoi genitori lasciano Foligno per la «vergogna». Arrivati a Milano, la ragazza cambia, infatti, sesso e diventa Maurizio (Fabio Troiano). La morte della madre, però, lo riporta nella casa natale, dove ritrova il suo vecchio flirt di gioventù, che è ancora innamorato di Teresa. Maurizio non rivela la sua identità, spacciandosi per un cugino della ragazza con inevitabili conseguenze. [...] Vai alla recensione »