Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Fulvio Risuleo |
Attori | Giacomo Ferrara, Aurélia Poirier, Ivan Franek, Lou Castel, Alida Baldari Calabria Emilio Gavira, Giuseppe de Filippis, Michele De Filippis, Claudio Spadaro, Lorenzo Pedrotti, Cristian Di Sante, Erika Toa Russo, Abdelaat Jammata, Daniele Liberatore, David Meximovich, Leone Renzi, Lorenzo Cimbelli, Saverio Donisi, Ethan Cables, Martin Turla, Alessandro Settimi, Giovanni Clementi, Anna Ferraioli Ravel, Cristina Golotta, Virginia Quaranta, Ivan Macera, Evelina Fidone, Fulvia Patrizia Olivieri, Tonino Risuleo. |
Uscita | giovedì 18 ottobre 2018 |
Distribuzione | Revok |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,82 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 dicembre 2018
Sui tetti di Roma esiste una comunità con le sue regole e le sue abitudini. Il film è il viaggio di un giovane alla scoperta di questo mondo parallelo. In Italia al Box Office Guarda in Alto ha incassato 6,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Teco (il cui nome significa "con te") è un giovane assistente fornaio. Una pausa sigaretta lo porta sul terrazzo dove vede precipitare un gabbiano e scopre che quel gabbiano è in realtà un drone telecomandato che custodisce nella sua pancia finta una mano mummificata, con tanto di anello. Teco ci porterà con sé (e si lascerà a sua volta portare) attraverso un viaggio sui tetti della Città Eterna, mostrandocela da un'angolazione tutta particolare, anche perché lungo la via "aerea" troverà i personaggi più strani: una comunità in fuga che comprende una banda di bambini perduti, due viaggiatori in mongolfiera e due gemelli nudisti, un anziano apicultore chiamato Baobab e un fabbricante di razzi pronti per essere lanciati nell'occhio della luna.
Benvenuti nel "sogno lucido" di Fulvio Risuleo, che esordisce al lungometraggio di finzione dopo due corti presentati a Cannes, Lievito madre e Varicella, quest'ultimo vincitore alla Semaine della Critique.
Risuleo afferma di ispirarsi a Verne e a Collodi, a Calvino e a Hugo Pratt, ma Guarda in alto fa venire in mente anche Antoine de Saint Exupery e Lewis Carrol, o, per tornare all'ambito cinematografico, Terry Gilliam, Leos Carax, il più recente Jean-Pierre Jeunet e il più artigianale Michel Gondry. Non stupisce che la coproduzione di Guarda in alto sia francese e che nel film una brava attrice d'oltralpe, Aurélia Poirier, si paracaduti nella vita di Teco e si faccia seguire come un astro guida.
Teco è interpretato da Giacomo Ferrara (lo Spadino di Suburra) come un alter ego di Risuleo, cui ruba la pompadour e i basettoni, mentre il resto del cast è internazionale: dalla bambina Alida Baldari Calabria a Lou Castel, da Ivan Franek a Emilio Gavira. Il sopramondo che Risuleo descrive è trasognato e romantico, pieno di giardini segreti e di passaggi nascosti, e Teco si scopre esploratore e astronauta, il ragazzo giusto al posto giusto, proprio lui che prima non trovava il suo posto nel mondo.
L'immaginario di Risuleo è spesso eccessivamente naif e la narrazione troppo sbullonata (del resto il regista sceneggiatore ha solo 26 anni e pochi mezzi a disposizione), ma il suo è un cinema libero e coraggioso che guarda in alto e in avanti, indipendente e intraprendente. Anche quando i risultati non sono perfetti, come è il caso di questa opera prima, la sua ricerca linguistica è la linfa vitale della quale il cinema italiano oggi ha disperatamente bisogno. Se Risuleo saprà farsi narrativamente più accessibile (come del resto sono i registi sopra citati) potrà costruire il loro stesso seguito.
Una nota a parte merita il sonoro: le musiche originali di Guarda in alto sono opera del musicista sperimentale texano Sun Araw, il montaggio del suono è di Francesco Lucarelli, ed entrambi lavorano per regalare una sonorità magnetica alla storia, esaltando i rumori d'ambiente e commentando acusticamente l'azione in modo davvero inaspettato.
...se così si può chiamare questo sproloquio mal scritto e per nulla argomentato
"Guarda in alto" è stata per me una visione a dir poco originale. E piacevole. Il sogno, quando si manifesta in un film, dev'essere nitido, definito, certo, allora è un vero progetto onirico e surreale. Quando invece in un film il sogno è usato come intrusione in una trama "normale", per depistare, confondere, o solamente stupire, il risultato è quasi [...] Vai alla recensione »
Incomprensibile il motivo per cui film mediocri come questo vengano prodotti. Ho visto solo un tempo di questa pellicola perché non c’è l’ho fatta a trattenermi oltre. Storia assolutamente scontata. Mediocre e scolastica, come sempre mi verrebbe da dire, l’interprerazione di Ferrara, che si conferma essere un grande mistero del cinema nostrano, in considerazione dei [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo film qualche giorno fa, o meglio ho visto metà film qualche giorno fa perché sono riuscita a tollerare la sua visione soltanto per un tempo. Ho deciso di non andare via prima, cosa che avrei fatto volentieri, perché ero in compagnia di amici che mi avevano convinto ad assistere alla sua proiezione.Un tempo dicevo, per affacciarmi ad uno spettacolo scontato, monotono, mediocre, tutti [...] Vai alla recensione »
Che curiosa storia, girata tutta sui tetti e le terrazze romane. Teco (Giacomo Ferrara, un viso fatto per il cinema), novello «Barone Rampante», scavalca muretti, perlustra gallerie, incontra personaggi bizzarri, senza mai scendere a terra. Un viaggio di fantasia, tra bande di ragazzini mascherati, suore, nudisti urbani, scommettitori, eremiti, francesi atterrati con il paracadute.