Heartstone

Queer Lion alla 73. Mostra del Cinema di Venezia e in concorso al Lovers Film Festival di Torino, Heartstone di Guðmundur Arnar Guðmundsson é un malinconico racconto di scoperta. Perché i protagonisti Thor e Christian scoprono, o meglio, iniziano a percepire la propria sessualità mentre la natura del piccolo centro islandese fa da padrona, madre e matrigna di una società ancora troppo cieca per accettare il fiorire di una sessualità "diversa". I due ragazzi sono innanzitutto due amici, trascorrono l'estate passando molto tempo insieme, iniziano a corteggiare due coetanee, affrontano i drammi familiari. Ma in Christian, più maturo e consapevole del candido Thor, esplode il desiderio di essere libero, di non fingere più e trattenere gli sguardi e i gesti verso il suo amico.

Heartstone ha una forza magnetica, È un film che, nella sua sapiente sensibilità urla il dolore spesso soppresso di chi vuole spogliarsi di una condotta sessuale implicitamente imposta.

Se per il personaggio di Thor seguiamo una sorta di romanzo di formazione in cui il ragazzo gradualmente si avvicina ai suoi stessi desideri, per Christian invece la tragedia à già in atto. L'amore è sottaciuto, si traveste di amicizia, sfiora con gli occhi il corpo di chi ama, combatte contro l'ottusità e la violenza del padre, urla sott'acqua, nell'emblematica e meravigliosa sequenza in cui Christian fa esplodere la sua rabbia. Heartstone commuove con una delicatezza tipica di quei luoghi così incontaminati dell'Islanda che, pur essendo un paese che ha fatto molto per i diritti LGBT, ha ancora tanto da cambiare.

Il film non si piega alla facile retorica, osserva, narra quel furore giovanile dell'avvicinamento alla sessualità, qui molto pacato, ma ugualmente dirompente e forte. Heartstone si incasella perfettamente in quello che è il simbolico passare delle stagioni, l'estate è il momento di massima deflagrazone e l'amore nascosto tra i due ragazzi prende la sua forma in un erotismo celato e puerile, ma così irripetibile e innocente. Christian, creatura angelicata che ricorda il Tadzio di Morte a Venezia, cede al suo stesso dolore compiendo un gesto che risveglierà il più ingenuo Thor da un torpore ancora legato alla sua giovane età. Con la sua regia elegante consapevole, senza troppi manierismi, questo film ci racconta l'amore puro, quello indimenticabile, nascosto, quel sentimento primigenio a cui si ripensa con lieve dolore nostalgico. Quell'amore che malinconicamente resta coperto dai primi fiocchi di neve. 