Le cancre

Film 2016 | Drammatico +13 116 min.

Regia di Paul Vecchiali. Un film con Catherine Deneuve, Mathieu Amalric, Edith Scob, Françoise Arnoul, Marianne Basler. Cast completo Genere Drammatico - Francia, 2016, durata 116 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 22 maggio 2016

Il conflitto tra due personalità molto emotive: un padre e un figlio ad un bivio importante della loro vita.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un cinema arguto e infantile come la vecchiaia, opera di un grande vecchio dalla mente giovane.
Recensione di Marianna Cappi
domenica 22 maggio 2016
Recensione di Marianna Cappi
domenica 22 maggio 2016

Rodolphe è rimasto solo ed è preda di frequenti svenimenti. Suo figlio Laurent teme per la incolumità e lo forza ad accettarlo in casa, in un'ala che rimette a posto secondo il suo gusto. La verità è che Laurent sta attraversando un momento complesso, in cui cerca la propria strada dopo un'adolescenza pigra e protratta oltre misura. Anche Rodolphe ha delle questioni in sospeso, che riguardano la sua ex attività imprenditoriale, ma soprattutto un'ossessione che non lo ha mai abbandonato e che ora è diventata un pensiero fisso: ritrovare il suo primo amore, Marguerite, la sorella della madre di Laurent. Ma la strada per Marguerite (Catherine Deneuve) è lunga e costellata di vecchi amori rancorosi, suore per ripiego, figli illegittimi e esattori delle tasse.
Vecchiali s'inserisce con Le cancre in una tradizione letteraria e cinematografica -l'incontro di un uomo ad una certa età con le donne della sua vita- che conta cantori illustri, compresi Bergman e Truffaut. La logica spesso teatrale che modula questo tòpos viene modificata da Vecchiali con l'introduzione del personaggio di Laurent, il figlio, che non è un personaggio tra gli altri, ma un doppio del protagonista. Ipersensibili entrambi, bisognosi l'uno dell'affetto dell'altro eppure insofferenti delle reciproche testardaggini, coltivano un rapporto che passa più dal conflitto che dalla tenerezza ma è anche un'àncora preziosa in un momento della vita difficile per entrambi, per ragioni diverse.
Insieme, i due uomini esplorano il mal d'amore, le complicazioni che si mettono di traverso sulla via e che rispondono alla figura di altri uomini o altre donne, a loro volta suscettibili di essere feriti nei sentimenti, e relazionati tra loro nei modi più curiosi e inattesi.
Vecchiali, grande vecchio del cinema francese in ragione della sua gioventù di spirito, non è mai stato tra i più noti ma tra i protagonisti sì, di una stagione in cui il cinema era prima di tutto strumento di autoanalisi e lo schermo uno specchio del proprio essere quadrati, irrimediabilmente romantici, ridicoli, umani.
Se la sua estetica di dissolvenze e brusche apparizioni è fin troppo esplicita e un poco vetusta nel richiamare la natura fantasmatica del cinema e dell'amore, il copione, al contrario, si snoda su una nota universale, una mescolanza d'ironia e sentimento, che incorpora con maestria il doppio senso della parola, suscita la risata e infine la commozione.

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