Distretto 13: le brigate della morte

Film 1976 | Drammatico V.M. 14 90 min.

Regia di John Carpenter. Un film Da vedere 1976 con Austin Stocker, Darwin Joston, Laurie Zimmer, Martin West, Henry Brandon, Charles Cyphers. Cast completo Titolo originale: Assault on precinct 13. Genere Drammatico - USA, 1976, durata 90 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 - MYmonetro 3,53 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 31 gennaio 2014

La violenza delle bande che si scatenano a Los Angeles è tale che la polizia decide di chiudere uno dei suoi uffici periferici.

Consigliato sì!
3,53/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,56
CONSIGLIATO SÌ
Violenza a Los Angeles secondo Carpenter.
Recensione di Marco Chiani
Recensione di Marco Chiani

Periferia di Los Angeles, il Distretto 13 sta per essere trasferito a causa di un ordine pubblico sempre più compromesso dalla violenza. Mentre il tenente Bishop si reca sul posto con l'incarico di supervisionare il trasloco, un cellulare della polizia che sta traducendo tre pericolosi criminali è costretto a fermarsi lì per via del malore di uno di loro. Ma il vero pericolo viene dall'esterno: una banda ha accerchiato il distretto per vendicare i compagni uccisi sia dalla polizia, la notte precedente, sia da un padre, ora rifugiato nella centrale in stato catatonico, che ha risposto al barbaro assassinio della propria figlioletta freddando uno dei delinquenti.
Subito dopo Dark Star, irriverente saggio di fine corso universitario, Carpenter firma il lavoro che meglio identifica la sua idea di cinema: parafrasi sciolta, ma fedele dell'amato Un dollaro d'onore di Howard Hawks, Distretto 13: le brigate della morte mette in scena quella tipica situazione di assedio che il cineasta americano riproporrà nei suoi maggiori successi, compreso quel Fantasmi da Marte non a torto considerabile come una versione fantascientifica del titolo in esame. Si potrebbe parlare, come hanno fatto in molti, dell'influenza dei modelli western oppure delle tantissime citazioni disseminate nel testo (tra tutte: il regista firma il montaggio con lo pseudonimo di John T. Chance, che è il nome del personaggio di John Wayne nel film di Hawks), sebbene si finirebbe col tralasciare l'importanza di un film realmente seminale, che ha segnato la nascita di un mood cinematografico in bilico tra il poliziesco, il carcerario e l'avventuroso con infiltrazioni fantastiche. Una metropoli ai limiti del collasso, l'eroe negativo e già vinto (il condannato a morte Napoleone Wilson è protagonista come e anche più del tenente Bishop), la mancanza di qualsiasi forma di eroismo come la giusta carica di romanticismo perdente (l'intesa tra Wilson e la segretaria Leigh), non a caso, saranno gli ingredienti fondamentali di molti thriller urbani a venire. Con il suo carico di violenza prima iperrealista, l'esecuzione della bambina suscitò le ire della stampa americana, e poi sempre più rarefatta fino a raggiungere l'astrazione, la pellicola denota l'insolita capacità del regista di dare vita a situazioni che, pure al limite con l'allucinazione, riescono a mantenere uno stretto legame con la realtà. E forse sta proprio in quest'aspetto la sua carica più innovativa.
«Ideale ponte di collegamento tra il romeriano La notte dei morti viventi e il successivo I guerrieri della notte di Walter Hill, Distretto 13: le brigate della morte è stato sottovalutato dal pubblico e soprattutto dalla critica, forse perché la violenza dipinta nel film era inquietantemente troppo vicina a quella della vita reale» (Fabrizio Liberti, John Carpenter, Il castoro cinema). Rifatto nel 2005 da Jean-François Richet con Laurence Fishburne ed Ethan Hawke.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 1 febbraio 2017
laurence316

2° lungometraggio di Carpenter, a seguito dell’esordio con Dark Star, è uno dei suoi film migliori, una sorpresa folgorante, da affiancare, per importanza, ad Halloween. Un film duro e sconsolato, una sorta di remake metropolitano di Un dollaro d’onore di Howard Hawks con John Wayne nel ruole di John T. Chance che è qui lo pseudonimo utilizzato da Carpenter per firmare [...] Vai alla recensione »

lunedì 3 agosto 2009
davide chiappetta

quanto si parla di guerriglia urbana mi viene in mente I guerrieri della notte, Fuga da new york e questo qui. Prendetemi per matto ma questo è un capolavoro più degli altri due citati che anche loro sono da 4 stelle, io lo vidi la prima volta in cassetta 20 anni fa circa, e ne comprai una copia appena usci in vendita anni dopo, questo film ha influenzato il cinema odierno per il modo in cui è disegnata [...] Vai alla recensione »

martedì 5 aprile 2011
ultimoboyscout

Un vero cult questo di un giovanissimo Carpenter che con un budget ridottissimo confezionò un piccolo gioiello, intelligente e senza puzza sotto il naso, soprattutto  senza intenzioni di voler dare lezioni di psicologia o di spicciola moralità. Film dalle cadenze tipicamente anni '70 come lo sono le atmosfere e il regista è bravissimo nel permettere di farle assaporare [...] Vai alla recensione »

domenica 14 novembre 2010
Andrea b

In un distretto di polizia si trova un testimone di un omicidio e per questo viene presa d' assalto da dei banditi autori dell' assassinio.Un film a basso costo che risulta veramente ottimo.Ci viene offerta una grande interpretazione sia dai poliziotti che dal testimone dell' omicidio.Grande intensità che si alterna a momenti di inquietante silenzio non fanno mai perdere l' interesse [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 agosto 2011
zkoll22

Questo film del Carpenter, mostra alcune riprese seppur cupe e deplorevoli, così così, per via del loro stress, il morto inconsapevole... ecc, tutto sommato abbastanza divertenti, in contrasto però con Holliwood. Quegli ambienti poveri sono stati considerati di terza classe, e come potete vedere, seppur non si capisce, non ricevette nessun premio.

sabato 18 marzo 2017
Dandy

Al suo secondo film Carpenter(che cura anche la sceneggiatura,il montaggio e l'ottima colonna sonora)omaggia "Un dollaro d'onore"(lo psuedonimo con cui firma il montaggio è il nome del personaggio di John Wayne,John T.Chance),capolavoro del suo genere da sempre favorito.Di fatto,questo film nella struttura è un western urbano,ma a conti fatti un horror:i cattivi non [...] Vai alla recensione »

giovedì 25 giugno 2015
dario

Un giorno salterà fuori la verità su Carpenter. Qui è sicuramente un pioniere, ma di un genere pieno zeppo di forzature. In questa pellicola non si contano i morti ammazzati e non si sta dietro all'inverosimile. La suspense è artefatta, tenuta su da grossolanità e da riempitivi a tappare i buchi della sceneggiatura, La regia è scolastica e gli interpreti [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 marzo 2011
thesendermintr

per i gusti miei fu uno spettacolino ridotto da quegli ambienti tetri..., lo stress... e cose varie, potevano essere meglio...

sabato 1 luglio 2023
figliounico

Non è il miglior film di Carpenter che ripropone in chiave moderna e metropolitana il vecchio schema western degli eroi asserragliati nel fortino assediato dagli indiani, che, in questo caso, sono i membri innumerevoli e assetati di sangue di una improbabile setta criminale ed in una sequenza ripete quasi identica la scena clou del La cosa da un altro mondo da cui, qualche anno dopo, trarrà ancora [...] Vai alla recensione »

martedì 4 dicembre 2018
Contrammiraglio

No dai, non scherziamo: questo è un meravigliosamente ottimo film!

venerdì 30 giugno 2017
giuseppetoro

fILM SPETTACOLARE DEI TEMPI. uN UFFICIO DI POLIZIA ATTACCATO...DA TENSIONE COSTANTE

mercoledì 17 agosto 2016
opidum

attenzione spoiler per chi non ha ancora visto il film che vi consiglio. la famosa scena dove sparano alla bambina bionda difficilmente la vedrete al cinema forse in tv ( penso a breaking bad ) ma il cinema attuale orami acensura la qualunque.

venerdì 7 giugno 2013
RobNoodles97

Aveva 28 anni quando , il grande John Carpenter , confezionò questo cul-movie con un budget ridottissimo ; eppure è un film che ti prende dall'inizio ed è un continuo crescere di azioni. La sceneggiatura è una base solida per questo film che ci insegna che anche con un piccolo budget si possono intrattenere le persone con del buon cinema , altro punto forte del film [...] Vai alla recensione »

domenica 6 ottobre 2013
vjarkiv

Alcune riflessioni visive che fanno di "Distretto 13" un magnifico film carpenteriano: "la tranquillità" iniziale che è il presagio del "violento caos" successivo; lo "scivolamento" nella notte dei teppisti con "l'intrusione" nel distretto alla morti viventi di romeriana memoria; il sottile erotismo tra Leigh e Napoleon.

Frasi
Non capisco: non sei uno psicopatico, non sei uno stupido...
Allora sono uno str***o: non puoi togliermi tutto, amico!
Dialogo tra Napoleon Wilson (Darwin Joston) - Starker (Charles Cyphers)
dal film Distretto 13: le brigate della morte
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