Nino

I drammi di una famiglia filippina sullo sfondo di una villa coloniale a Manila. Il patriarca Gaspar, da tempo malato, trova conforto nelle arie d'opera che la sorella Celia intona per lui. La figlia di Celia, Merced, amministra le decadute fortune di famiglia, mentre il figliol prodigo Mombic torna all'ovile col figlioletto Antony che inizia a vestire i panni del niño santo. Quando un infarto colpisce Gaspar, la figlia Raquel arriva dagli Stati Uniti, con l'intenzione di disfarsi della villa.
Produzione del Festival di cinema indipendente filippino Cinemalaya (che ogni anno supporta dieci progetti low budget locali con un contributo di 10,000$), Niño è un film di scrittura e recitazione che conferma il buon livello medio della cinematografia filippina contemporanea. Diversi elementi messi in gioco dalla sceneggiatura di Rody Vera si rifanno agli stereotipi del melodramma familiare, ma una certa delicatezza di tratto conferisce al disegno psicologico dei protagonisti una credibilità che supera i limiti del bozzetto. Il personaggio di Celia, in particolare, si distingue per uno spessore che deriva dalla consapevolezza del decadimento di un passato - quello di diva del canto lirico - che non potrà tornare. Fondamentale poi è il convincente contributo di un eccellente cast di caratteristi, tra i quali eccelle Shamaine Buencamino che con misura e finezza rende il complesso personaggio di Merced il più veritiero ed emotivamente tangibile.
Peccato che la messa in scena dell'esordiente Loy Arcenas ingolfi dialoghi e interpreti in un découpage scontato e prevedibile, formattato su una sintassi di base che sa molto di quieta televisione pomeridiana. L'abito di cui veste il film, insomma, non è quello delle soirée d'opera della gioventù di Celia o delle cene di artisti, nobili e politici che la villa di famiglia ospitava nei bei tempi andati, ma una casacca d'ordinanza da governante di soap opera. L'atto finale, con ritrovo di has been del bel canto lirico che intonano le loro arie tra commozione e passi falsi da 'non ho (più) l'età' nel tentativo di risvegliare Gaspar dal coma dona a Niño una chiusa di rimarchevole grazia. Non basta, però, a riscattarlo dalla piattezza di cui il suo regista l'ha ammantato. 