Educazione siberiana

Film 2013 | Drammatico, 110 min.

Regia di Gabriele Salvatores. Un film con Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Jonas Trukanas, Vitalij Porshnev. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2013, durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 28 febbraio 2013 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 2,29 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 7 marzo 2014

Oltre il fiume Nistro' vive una comunità singolare che educa i propri figli al crimine. Onesti con i più deboli e feroci con esercito e polizia. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, 11 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Educazione siberiana ha incassato 4,4 milioni di euro .

Educazione siberiana è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,29/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,63
PUBBLICO 3,02
CONSIGLIATO NÌ
Salvatores semplifica il romanzo di Lilin eludendo il senso più profondo della forza e della sopraffazione.
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 25 febbraio 2013
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 25 febbraio 2013

Oltre il fiume Nistro' vive una comunità singolare che educa i propri figli al crimine. Onesti con i più deboli e feroci con esercito e polizia, i siberiani pregano dio e impugnano armi, predicando una violenza regolata da prescrizioni. Il crollo del Muro e del regime sovietico altera gli equilibri del loro mondo, corrotto rapidamente dall'aria dell'Ovest. Nel passaggio epocale che confronta e poi scontra la Tradizione col cambiamento nascono e crescono Kolima e Gagarin, amici per la pelle e amici nel sangue. Ispirati e armati di picca da nonno Kuzja, vengono iniziati alle rapine e alla condivisione 'comunitaria' della refurtiva. Perché i siberiani non rubano per arricchirsi ma per sostenere la loro piccola società, premurosa con gli anziani e coi 'voluti da Dio' come Xenja, giovane donna affetta da demenza. Figlia del medico locale, la ragazza è protetta da Kolima che ne è profondamente innamorato. Finito in carcere, ha sublimato quel sentimento in un tatuaggio, una tecnica di decorazione corporale che impara e affina sulla pelle dei galeotti. Diversi tatuaggi dopo, nonno Kuzja provvede alla sua scarcerazione per affidargli una missione importante, trovare l'uomo che ha abusato e picchiato la sua Xenja. Sarà l'inizio di una lunga caccia che lo costringerà ad arruolarsi nell'esercito, infrangendo codici e tradizioni.
Autore cult degli anni Ottanta e Novanta, a partire dal 2000 Gabriele Salvatores si lascia alle spalle la 'sindrome da Peter Pan', che caratterizzava quasi tutto il suo cinema precedente, per tentare la strada più ardua del film non generazionale ma teso a raccontare l'incontro fra generazioni. Sperimentatore di nuove tecniche e nuovi possibili modelli di rappresentazione, negli anni zero infila la strada della trasposizione, traducendo con esiti oscillanti (e qualche volta discutibili) due romanzi di Niccolò Ammaniti (Io non ho paura, Come Dio Comanda), il noir di Grazia Verasani (Quo Vadis, Baby?) e la pièce teatrale di Alessandro Genovesi (Happy Family).
Educazione siberiana non fa eccezione e va a ingrossare le fila degli adattamenti. Dopo una commedia felice, che recupera e ricongiunge Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio, il regista milanese adatta "Educazione siberiana" di Nicolai Lilin, autore russo che scrive in lingua italiana. Con la partecipazione di Rulli e Petraglia, Salvatores toglie al romanzo tutto quello che non asseconda la sua intuizione originale, abusando di un testo densissimo e perdendo l'alterità narrata da Lilin. Legittimo per quanto autoritario, l'intervento dei celebri sceneggiatori normalizza, meglio spersonalizza una comunità criminale siberiana radicata nella Tradizione e impattata dalla modernizzazione globale.
Mischiando, scambiando, omettendo o esaltando personaggi, Rulli e Petraglia decontestualizzano i protagonisti riorganizzandoli dentro una storia altra e prossima alla 'gioventù' già ampiamente trattata al suo 'meglio' (La meglio gioventù) e al suo 'peggio' (Romanzo criminale). I 'bravi ragazzi' di Lilin finiscono per galleggiare su una superficie fragile come il ghiaccio che inframezza le sequenze, in cui si contrappongono due bad guy e due modi diversi di stare nel mondo, l'uno vorrebbe conservarlo e trasmetterlo, l'altro rubarne un pezzetto con la smania di chi vuole tutto subito.
Semplificato e stravolto, Educazione siberiana si incanala verso un disegno di virtuosismi che non affondano mai, ritirandosi dal confronto con le pagine di Lilin e sclerotizzando lo sguardo su corpi privi di carne e di sangue. Personaggi mai attraversati dalle passioni e il cui destino ci risulta indifferente. Nemmeno la furia finale di Kolima, tesa a ristabilire verità e giustizia (criminale), risarcendo l'innocente, ci può emozionare. Gli attori, un cast giovanissimo e puntuale governato da un John Malkovich di ieratica grandezza, soffrono una narrazione resistente all'onore, al culto della violenza e alla formazione (criminale). La tentazione di un affresco storico-sociale della Russia attraverso la figura del criminale rimane un tentativo interessante che elude tuttavia il senso più profondo della forza e della sopraffazione, della sorte degli innocenti e dei predestinati, dell'incisione dell' 'io' sui corpi raffigurati da Lilin come fossero libri. Corpi coperti di tatuaggi e arabeschi del passato che individuano le persone, le inquadrano e le rappresentano in una gerarchia criminale.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 1 marzo 2013
renato volpone

Due bambini crescono insieme nella lontana Siberia sotto la protezione e l'insegnamento del nonno che si fonda su di una rigorosa e antica educazione. Un modo di vivere che a noi può sembrare lontano e fuori luogo, ma che, invece, contiene in sé grandi insegnamenti che rompono l'equilibrio su cui si fonda la società moderna.

domenica 3 marzo 2013
maria martina

 Nel guardare "L'educazione siberiana" mi sono resa conto del doppio filo che mi ha sempre legata ad una certa letteratura struggente e fiera propria degli scrittori che hanno raccontato quelle terre. Siamo nel 1980 e 4 giovani ragazzi vengono allevati a suon di odio verso la polizia corrotta, ed il rispetto per le tradizioni e per la vita in ogni sua forma.

domenica 3 marzo 2013
kimkiduk

Non ho letto il libro purtroppo. Ho letto che il film non è conforme al libro soprattutto per la figura del nonno Kuzja. Quindi il mio giudizio è cinematografico. Anche Kubrick ha fatto film capolavoro da libri facendone sceneggiatura diverse (vedi Shining). Quindi non sono d'accordo che un film debba essere identico ed uguale al libro per essere giudicato bello.

domenica 3 marzo 2013
marchesedesade

Il romanzo di Lilin visto in chiave artistica di Gabriele Salvatores. Oltre il fiume Nistru, che separa attualmente due stati Repubblica Moldova e Trasnistria, vive una comunità di onesti criminali - come si definiscono. Vennero collocati in quella regione a seguito della deportazione forzata in Siberia da parte dell'Urss, presto sarebbero diventati una comunità e poi uno Stato, attualmente riconosciuto [...] Vai alla recensione »

martedì 2 luglio 2013
vjarkiv

Nonno Kuzya è il "filosofo criminale" che nel film come nel romanzo "inizia" il nipotino Kolima e il suo amico del cuore Gagarin alle regole della comunità Urka, di origine siberiana, isolata in una sperduta regione della Moldavia, dalle autorità sovietiche proprio per le loro attività criminali. Il principale "insegnamento" è il rispetto [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 marzo 2013
bianca46

ho apprezzato molto il film di salvatores, e mi piace leggere le recensioni e i commenti  del pubblico. io non ho letto il romanzo e forse è stato meglio così, quando ci si addentra nei meandri dei paragoni succede sempre la stessa cosa e non sappiamo o non vogliamo tener presente che si tratta di diverse forme d'arte, entrambe originali  ,inevitabilmente si prova delusione,comme [...] Vai alla recensione »

domenica 3 marzo 2013
diomede917

Dopo un film fortemente milanese come Happy Family, Gabriele Salvatores allarga decisamente i suoi orizzonti realizzando il suo totalmente in inglese, con cast tecnico e di attori internazionali seguendo il percorso intrapreso (con successo) anche da Castellitto e Tornatore quest’anno. Come i suoi ultimi film anche questo è la trasposizione cinematografica di un grande successo letterario [...] Vai alla recensione »

domenica 3 marzo 2013
joker 91

Educazione Siberiana è l'ultima scommessa del Premio Oscar Gabriele Salvatores,un film difficile ed piuttosto duro da digerire. La storia sociologica della Siberia è rappresentata benissimo attraverso i 4 protagonisti siberiani che ci raccontano un mondo malvagio,malato e in degrado. Il film è una panoramica sociale molto ben rappresentata,Malkovich bravissimo come al solito ma in secondo piano,il [...] Vai alla recensione »

mercoledì 29 maggio 2013
Zummone

C'era una volta la criminalità con un'etica. I siberiani, ghettizzati da Stalin nel sud ovest della Russia, uomini con un loro codice particolare di comportamento: violenti fino all'omicidio, ma che disprezzano la droga e soprattutto gli uomini in divisa, qualunque essa sia. Salvatores porta sul grande schermo il romanzo di successo omonimo, [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2013
Flyanto

 Film tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore russo Nicolai Lilin in cui viene raccontata la "filosofia di vita" a cui il ragazzo sin dall'infanzia è stato educato seguendo le regole ed i principi impartitigli dal nonno. Dedicandosi a furtarelli prima, azioni punitive dopo sino ad azioni criminali più serie ed all'omicidio vero e proprio il ragazzo trascorrer&a [...] Vai alla recensione »

martedì 5 marzo 2013
Germano F.

E' strano! Avevo riversato tanta enfatica attesa in questo film. Tanto anticipato entusiasmo! E ora la delusione è pari solo ai due sentimenti precedenti. Forse il libro di Lilin è troppo articolato, complesso, episodico per poter avere una giusta trasposizione cinematografica, ma comunque mi aspettavo di più. Molto di più. Ovviamente la prima delusione nasce dalla storia completamente stravolta.

lunedì 29 giugno 2015
dario

E' un impegno accennato, mai concluso, Impossibile, del resto: la sensibilità di Salvatores non coincide con le esigenze della storia. Il regista è superficiale e quando rimane nella superficialità funziona più che discretamente, quando, invece, vuole andare più in profondità rimane ancora più in superficie, beandosi dell'annuncio e pazienza [...] Vai alla recensione »

domenica 30 marzo 2014
gianleo67

Storia di due ragazzi cresciuti come fratelli in una famiglia di criminali appartenenti al clan dei 'Siberiani', deportati durante il regime stalinista nelle impervie e ostili regioni della Siberia occidentale, ma diversi per indole e rispetto per le rigide regole della comunità malavitosa. Dal loro apprendistato criminale negli anni '80 alla loro adolescenza durante la caduta del [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 marzo 2013
enzo70

L’ottimo Salvatores si cimenta con un film forte, molto forte, questo “educazione siberiana”, finalmente un film italiano che va al di là dei nostri limitatissimi confini. In Siberia esiste una piccola comunità ispirata alle regole dell’onore e del rispetto. Non ci sono spazi per debolezze o per titubanze, l’educazione impartita dal nonno Kuzja, uno straordinar [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 ottobre 2015
Great Steven

EDUCAZIONE SIBERIANA (IT, 2013) diretto da GABRIELE SALVATORES. Interpretato da JOHN MALKOVICH, PETER STORMARE, ARNAS FEDARAVICIUS, VILIUS  TUMALAVICIUS, ELEANOR THOMLINSON, JONAS TRUKANAS, VITALJI PORSNEV, ANDRIUS PAULAVICIUS Tratto da un romanzo dello scrittore russo Nicolai Lilin e sceneggiato dal regista con Stefano Rulli e Sandro Petraglia.

sabato 8 novembre 2014
IuriV

Salvatores adatta uno dei più grossi successi editoriali degli ultimi anni, proponendo un film ben girato, con una fotografia che riesce a sottolineare le ambientazioni e con qualche piccola sequenza ad effetto qua e la. Il messaggio di questa pellicola, che spinge molto sui valori profondi della società contrapposti alla facile ebrezza del denaro, passa senza fare fatica attraverso lo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 giugno 2013
ultimoboyscout

La cosa più bella del film è John Malkovich, l'unico attore ad aver vinto un premio importante per aver interpretato se stesso. Uno che ama recitare e istrioneggiare, così come ha fatto in questa pellicola in cui veste i panni di nonno Kuzja, capo della comunità Urca, criminali di origine siberiana osteggiati dagli Zar, deportati da Stalin e raccontati dal libro di Nicolai Lilin e dal film di Salvatores. [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 aprile 2013
Marta Scattoni

Quando  un elemento del  gruppo rinnega e sovverte le regole del clan di appartenenza abbiamo il presupposto per assistere ad una tragedia nel senso classico del termine ed “Educazione Siberiana” può essere considerata un’opera cinematografica pienamente tragica. Per il suo film, adattamento del romanzo in parte autobiografico di Nicolai Lilin fortemente coinvolto [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 marzo 2013
graziano.nanetti

Il film racconta la storia di Kolima e Gagarin, due fraterni amici di origine siberiana che vivono a Fiume Basso (nella attuale Transnistria) educati dal nonno Kuzja (magistralmente interpretato da Malkovich) secondo un codice d'onore particolare che permette l'assassinio e le violenze solo se perpetrate ai fini della sopravvivenza della comunità, mai dell'avidità personale. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 maggio 2013
jacopo b98

In Siberia lotte e avventure di due ragazzi del Clan dei Siberiani, istruiti fin da piccoli da nonno Kuzia (Malkovich), Kolima (Fedaravicius) e Gagarin (Tumalavicius), il primo più rispettoso delle tradizioni del Clan, il secondo più aperto al “cambiamento” all’inizio del terzo millennio. Ambizioso film dal respiro internazionale, solo parzialmente riuscito.

lunedì 25 marzo 2013
Alex67

L’educazione siberiana è un film ben diretto e ben recitato e, se non fosse per alcune lacune, poteva anche essere un capolavoro. Da notare innanzitutto il crollo del “mito” dell’Unione Sovietica rappresentato da: 1) La totale assenza dello stato e delle autorità visti come invasori ma non era una dittatura dove lo stato controllava tutto e tutti? 2) L’odio tra le varie etnie dell’URSS alla faccia [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2013
ombri

Attendevo con ansia l'uscita nelle sale di questo film, essendomi appassionata profondamente all'omonimo llbro di Nicolai Lilin; purtroppo, la delusione è stata profonda. Nel libro infatti vi è materiale straordinario, seppur effettivamente sovrabbondante per poter essere agevolmente trasposto sul grande schermo: la storia autobiografica di un ragazzo siberiano che viene cresciuto secondo lo straniante [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2013
Filippo Catani

Un anziano criminale siberiano insegna al nipote le regole basilari di comportamento del vero criminale cioè o diare la polizia e non tenere denaro contante in casa. Il giovane nipote entra a far parte di una banda di ragazzi del luogo e farà la conoscenza con la figlia del dottore della cittadina che ha qualche problema mentale. La violenza subita da questa ragazza sconvolgerà [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 marzo 2013
Riccardo Cenci

Trama. La ghettizzazione di talune frange della criminalità crea clan in cui religione e malavita vengono fuse in un unico verbo da insegnare e tramandare. MALEDUCAZIONE SIBERIANA Dove, come, quando. La pellicola si svolge in due tempi diversi, 1988 e 1998, in Siberia, e porta sugli schermi uno spaccato di un'epoca ancora troppo vicina per poter esser considerata storia ma troppo [...] Vai alla recensione »

martedì 26 febbraio 2013
Paolo_89

Non è facile formulare un giudizio critico uniforme e deciso su un film come Educazione Siberiana, sicuramente a causa delle aspettative di cui l’ho caricato. Il regista, John Malkovich e il fatto che abbia letto e apprezzato molto il libro hanno sicuramente influito, nel bene e nel male. Nel bene perchè non è facile trarre una storia con una trama principale che la conduca [...] Vai alla recensione »

domenica 3 marzo 2013
Asfalto

Chi nel vedere il film cercava di rivivere quanto narrato nel libro forse è rimasto parzialmente soddisfatto. Credo capiti frequentemente, d'altronde la fantasia di ogni lettore rende la lettura un esperienza unica e maggiormente soggettiva ed appagante rispetto ad un film. Salvatores però ci spiega bene, quando lo sentiamo nelle interviste, che da sempre si ispira al libro e ne da una sua trasposizione [...] Vai alla recensione »

domenica 3 marzo 2013
dreamers

Salvatores, ovvero la coscienza infelice. Nel senso: ma chi glielo fa fare a un borghese ricco e sazio di mettersi gli scarponi da neve per andare in Russia a raccontare dei criminali onesti? Potrebbe starsene nel suo salotto milanese a sussultare per lo stile così raffinato delle epopee classiche americane ("Gangs of New York") o dei nostri indimenticabili maestri ("C'era [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 marzo 2013
pier71

Un film patetico, monumento al vorrei ma non posso (e non sono!). Salvatores si conferma il regista con più stili e meno stile della storia del cinema contemporaneo. Ma ormai con l'età è anche inesorabilmente goffo, un vecchio furbo smascherato. Fine dei giochi.

venerdì 1 marzo 2013
miziosterpa

è una delle storie piu vere che possono essere trasportate su grande schermo, anche se gli attori non sono eccezzionali, e consiglio vivamente il pubblico a vederlo!! 

domenica 10 marzo 2013
mario.scazzosi

Il film mi è piaciuto; non ho letto il libro nè penso che si possa giudicare un film a partire dal libro di origine. Il doppiaggio di Malcovich è fortemente penalizzante. Mi sembra giusto tuttavia chiedere a Gandolfi di riflettere sul perchè la sua critica non è apprezzata da quasi il 75% del pubblico. 

mercoledì 6 marzo 2013
LutherBlissett

Salvatores tiene la tensione alle stelle, e regala minuti di ottimo cinema dalla perfetta regia, montaggio e interpretazioni. Senz'altro un film che sarà poco compreso dai bigotti di sinistra che si attendevano una malinconica storia alla Moretti, pronta a raccontare per l'ennesima volta la favola comunista, ed il triste passaggio al capitalismo, che invece è [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2013
Fabolando

Film molto bello, ottima fotografia, bravi TUTTI gli attori. Storia affascinante e interessante di un gruppo etnico in mondo a noi lontano ripreso in un momento di profondo cambiamento ovvero il passaggio da una vita tracciata da regole arcaiche all'impatto con il mondo occidentale dove gli aspetti negativi sono i primi ad attaccare la fragile dita di un gruppo di amici.

lunedì 4 marzo 2013
Amante Del Cinema

Non son un critico esperto. Pero al mio avviso, il senso principale del film e molto buono e profondo. A parte la traduzione di doppiaggio a volte fa un po' ridere, perché evidentemente chi traduce non conosce il russo, che c'è un uso della terza persona un po' particolare. Per quanto riguarda sceneggiatura e buona ma un po' dispersiva, non so se è una scelta di regista, o di montaggio.

giovedì 7 marzo 2013
joaovieirapinto

Al di là delle giuste critiche (finale troppo sbrigativo ecc.), si tratta di un film decisamente godibile, che scorre bene e non stanca mai. Ottima la regia, molto "materica", e ottimo anche il cast (Malkovich a parte, formato quasi interamente da non-attori). Molto realistico ed espressivo. Buon lavoro.

mercoledì 6 marzo 2013
Fabolando

Molto bello ed emozionante nel raccontare una storia di ragazzi che devono "arrangiarsi" sin da piccoli per sopravvivere in un mondo ostile vivento all'interno di una comunità "fuorilegge" dalle regole ferree.... poi come un fulmine a ciel sereno arriva il capitalismo!

lunedì 11 marzo 2013
Angela

Senza dubbio il più interessante tra i film in circolazione. Ottimamente interpretato

giovedì 7 marzo 2013
giuseppep47

A me è piaciuto . Ho letto e ascoltato più critici affermare , concordi tra loro , che il film non prende , non coinvolge . Sarò meno raffinato di loro perchè per me non è stato così ,giuseppe   

venerdì 1 marzo 2013
bmalex

Un film documentario intrecciato ad un romanzo sentimentale, dove viene raccontata la cultura di alcuni clan siberiani durante la fine della dominazione sovietica. Un azzeccatissimo John Malkovich, apprezzabili soluzioni registiche e fotografia, nonché scelta dei personaggi. Ma il romanzo che vi è dietro è la spiegazione della sua indiscutibile riuscita. Bellissimo film

sabato 22 giugno 2013
LupoAutarchico

L'Educazione Siberiana di Linin assume le forme cinematografiche sotto le attente cure del premio oscar Salvatores. L'occhio del regista napoletano risulta attento e vivace nella conduzione dello spettatore lungo l'intero viaggio di formazione di Kolima e dei suoi fraterni amici del villaggio transinistriano. L'ambientazione siberiana del libro originale è però in parte [...] Vai alla recensione »

lunedì 1 aprile 2013
ndujabavarese

lunedì 18 marzo 2013
PATTON58

GRANDE, GRANDE ED ANCORA + GRANDE. OTTIMA LA RECITAZIONE, LE RIPRESE, I DIALOGHI, LE MUSICHE. ERA DA C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA CHE NON VEDEVO UN FILM COSI' BELLO

lunedì 18 marzo 2013
cristianow

ho visto il film senza aver letto il libro e, pertanto, senza aspettative facilmente deludibili; a me il film e' piaciuto molto, la storia fila liscia, l`ambientazione e' suggestiva ma credibile e gli attori li trovo tutti molto bravi. come al solito salvatores e' bravo a trovare armonia tra immagini e musica ed a coniugare storia drammatica e tenerezza.

mercoledì 6 marzo 2013
shewolf

Questo è indubbiamente un film senza moralismi. Perciò invito tutti coloro che sentono di avere troppe certezze ad avventurarsi in film come questi, perchè è sicuramente a loro che possono dare molto. Sempre più nei film (di un certo livello) si tende a mostrare senza lasciar trapelare alcun giudizio, tutto si basa sull'osservazione: guarda, rifletti e impara [...] Vai alla recensione »

domenica 21 aprile 2013
anziavispo

Il punteggio assegnato attualmente mi sembra incredibilmente basso

lunedì 18 marzo 2013
Babis

In questo film quello che mi ha colpito di più è sicuramente l'interpretazione dei due protagonisti, che rappresentano lo scontro tra la vita occidentale e le sue comodità (soldi e droga), ed il desiderio di mantenere antiche tradizioni, sconosciute ai più, ma molto molto interessanti. Sicuramente leggerò il libro, ma questo film a me è piaciuto molto, [...] Vai alla recensione »

venerdì 8 marzo 2013
OlivaMatteo

Finale a parte (troppo sbrigativo), davvero un bel film.

giovedì 7 marzo 2013
pressa catozzo

Sergio Leone e Scorsese ci avevano fatto rivivere due epopee. Salvatores ci ha reso la visione dell'altra faccia del mondo. Una Russia con le sue regole e contradizioni. Frequenti passaggi ci accommpagnano nei tempi senza perdere il filo conduttore. Niente sangue truculento per impressionare gli spettatori o per strappare facili consensi da parte di critici e spettatori.

mercoledì 25 settembre 2013
astromelia

mi chiedo che senso ha prendere un romanzo e stravolgerne il senso e la storia....la trovo una cosa deludente e sconclusionata,perchè davvero questi film poteva assurgere all'olimpo se solo fosse stato rispettato il libro,inoltre scade il film sui tempi morti ,gli attori fanno la loro parte anche se principianti,malkovich doppiato stentoreamente (peraltro sempre avvincente)ma veramente in complesso [...] Vai alla recensione »

venerdì 29 marzo 2013
Kassandra01

Premetto che non sono un critico e non ho studiato cinema , per cui posso solo dire cio' che mi piace senza poter addurre motivazioni tecniche stilistiche particolari , Ho visto questo film insieme a molti altri amici e colleghi è la conclusione è stata unanime , il film è BELLISSIMO nella sua essenzialità Malcovich è poi la cilegina sulla torta. Non capisco sinceramente come si possa mettere in [...] Vai alla recensione »

domenica 10 marzo 2013
Claudiosuri

In Educazione siberiana, Salvatores riesce a mettere quella poesia, che alla fine del film ti accompagna in lunghe riflessioni. Le ambientazioni la fotografia le scenografie ed i dialoghi, concorrono tutte a inviare input alle nostre coscienze, input emozionali che vengono da regole dure ed insegnamenti criminali( onesti) che il nonno tramanda ai suoi nipoti.

Frasi
"Folle volere troppo... Un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore può amare".
Una frase di Nonno Kuzja (John Malkovich)
dal film Educazione siberiana
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Natalia Aspesi
La Repubblica

Dal libro di Nicolai Lilin, Gabriele Salvatores ha tratto il nuovo film su una Gomorra mitica immersa nel gelo e un'onorata criminalità che odia il denaro al punto di non farlo entrare in casa per non contaminarla, ricostruendo una specie di westerngangsteristico in disastrati luoghi pre e post sovietici, dove, ma alcuni storici lo negano, Stalin avrebbe deportato i criminali siberiani.

Roberto Escobar
L'Espresso

Un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore può amare: quando nonno Kuzja (John Malkovich) gli dice queste parole sagge, Kolyma (Arnas Sliesoraitis) ha dieci anni. Dieci anni dopo, nel 1998, Kolyma (Arnas Fedaravicius) porta la divisa dell'esercito russo e combatte in Cecenia. Nel frattempo tutto è cambiato. Crollato l'impero sovietico, anche nella sua comunità urca - siberiani dediti [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Transnistria: erano in pochi (perlomeno da noi, in occidente) a sapere dell'esistenza di questo lembo di terra sul confine moldavo/russo, che nel 1990 alla caduta del Muro rivendicò la sua indipendenza, ma nessuno gliela riconobbe cosicché adesso è una specie di limbo. E tuttavia la Transnistria c'è, mentre a detta di svariati slavisti pare non esista un'etnia "urka siberiana", quale quella raccontata [...] Vai alla recensione »

Jennifer Grego
Financial Times

Nel vuoto legale aperto dopo il crollo dell'Unione Sovietica, un nonno (magnificamente interpretato da John Malkovich) cerca di spiegare al nipote Kolima l'eccentrico e inflessibile codice d'onore del loro clan. Un affascinante e folle credo arcaico che fa quasi dimenticare che i suoi adepti e i loro rivali sono di fatto dei mafiosi. Del resto, i princìpi fondamentali della famiglia allargata di Kolima [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Film di svolta, nella carriera ormai lunga e variegata di Gabriele Salvatores, o solo film di transizione? Suo primo lavoro per la produzione Cattleya dopo il lungo sodalizio con la Colorado, tratto dal romanzo omonimo (di Nikolaj Lilin, editore Einaudi) che gli è stato proposto dai produttori, Educazione siberiana è come minimo una seconda chance che il regista meritava dai tempi dello sfortunato [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Il tono evocativo ricorda i cult di Leone e quelli di Kusturica, ma Salvatores non rinuncia a metterci del suo. Non è solo pertinenza dei cinéfili, infatti, riconoscere in «Educazione siberiana» i temi delle remote comunità fuggiasche dalle luci e lusinghe del mondo, della formazione degli adolescenti gestita da adulti dominanti e di un'orgogliosa resistenza ai capisaldi del capitalismo che hanno sempre [...] Vai alla recensione »

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Una città della Russia vive di tradizioni e faide. L'unica legge vigente è autodefinita sulla base di rituali fideistici, violenze codificate, il rispetto conquistato sul campo. Vi crescono Kolima e Gagarin, amici fraterni seppur anime opposte come il giorno e la notte. Ad entrambi è impartita la severa "educazione" di nonno Kuzja (Malkovich), un "onesto criminale", ovvero sorta di capoclan del villaggio-gh [...] Vai alla recensione »

Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Tra le commedie improponibili di un Paese che non esiste, Tornatore ("La migliore offerta") e Salvatores difendono il cinema italiano con produzioni estere coinvolgenti, meditate. Parola chiave, per Salvatores, «educazione», che in fondo persegue prima di tutto con se stesso. Il libro di Lilin è un pretesto, forzato dagli sceneggiatori Rulli e Petraglia, per seguire, nella forma del rito vestito di [...] Vai alla recensione »

Lee Marshall
Condé Nast Traveller

Ci ho messo un po' a capire perché Educazione siberiana mi irritava così tanto. Poi ci sono arrivato. Era perché non sapevo se in questa comunità di criminali siberiani con i loro riti, i loro tatuaggi biografici, il loro codice d'onore, ci fosse anche una briciola di vero. Peggio: ho avuto la sensazione che il regista avesse lo stesso dubbio. Va bene, i film sulla criminalità non devono attenersi [...] Vai alla recensione »

Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Non si può negare a Salvatores la volontà di sfidarsi continuamente su progetti inusuali e poco battuti dal cinema italiano; tuttavia non si può altrettanto non dubitare degli esiti, compreso quello attuale, quasi mai all'altezza delle aspettative. Si badi: "Educazione siberiana", tratto (e assai semplificato da Rulli e Petraglia) dal romanzo del russo Lilin, non è un brutto film, ma si capisce perché [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Gabriele Salvatores, dopo 30 anni di carriera che gli hanno aperto spazi di prestigio nel cinema italiano. Da «Mediterraneo», premiato con l'Oscar, a «Io non ho paura», daAmmaniti. Adesso, con la collaborazione per la sceneggiatura di Stefano Rulli e di Sandro Petraglia, si è rivolto a un romanzo, «Educazione Siberiana», scritto da un russo trapiantato in Italia, Nicolai Lilin, che ispirandosi alla [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Pretenzioso melò scritto e diretto da Gabriele Salvatores, una storia violenta di criminalità, amicizia e amore, nell'Urss che sta per tornare Russia. Protagonista 1'orfano Kolima, allevato dal nonno Kuzja, che gli insegna un codice speciale: si possono uccidere solo sbirri, banchieri e usurai, al bando denaro e droga. Il ragazzino cresce e cominciano i guai.

Cristina Piccino
Il Manifesto

Gabriele Salvatores tra i registi italiani della sua generazione è uno che, come si dice, «almeno ci prova». Sin dai primi film - Marrakesch Express; Turné - infatti ha opposto alla tendenza del cinema italiano due camere&cucina, magari tronfiamente appoggiata all'esibizione di un'eredità (indigesta) della commedia all'italiana, un paesaggio cinematografico in movimento.

Maurizio Acerbi
Il Giornale

Sud della Russia. In una sorta di ghetto, crescono due amici tra coltelli, tatuaggi e regole morali per diventare «onesti criminali». Le impartisce nonno Kuzja (grande Malkovic) capo clan da i principi rigidi. Il Muro, però, sta per cadere. Salvatores rilegge, in maniera fin troppo elegante e trattenuta, il romanzo di formazione di Lilin. Il suo film, privo di fronzoli e calore, non decolla mai.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Due ragazzi crescono imparando le regole di un mondo spietato mentre intorno a loro tutto crolla e si trasforma. Fino a trovarsi, da amici per la pelle, sui lati opposti della barricata. Uscendo da Educazione siberiana il commento più frequente era «poteva chiamarsi C'era una volta in Siberia», con ovvia allusione al film di Sergio Leone. Anche qui infatti i due protagonisti sono divisi da una ragazza [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
martedì 26 marzo 2013
Rossella Farinotti

Il tatuaggio è un'arte antica. Scrivo arte perché per molti lo è, soprattutto attraverso l'evoluzione negli anni (le prime tracce risalgono addirittura a più di 3000 anni avanti Cristo), ma il tatuaggio è anche un forte timbro di identità, umana o culturale, [...]

NEWS
domenica 3 marzo 2013
Roy Menarini

In pochi mesi, due prodotti artistici - un libro e un film tratto da romanzo - sembrano riaprire l'analisi del mondo russo post-comunista. Parliamo del mirabile "Limonov", di Emmanuel Carrère, e di Educazione siberiana di Gabriele Salvatores, tratto dall'omoni [...]

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