Anno | 1997 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Russia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Aleksey Balabanov |
Attori | Sergey Bodrov, Viktor Sukhorukov, Svetlana Pismichenko, Mariya Zhukova, Yuriy Kuznetsov Vyacheslav Butusov, Irina Rakshina, Sergei Murzin, Anatoliy Zhuravlyov, Igor Shibanov, Andrey Fedortsov, Sergey Debezhev, Aleksei Sevostyanov, Renat Ibragimov, Vladimir Ermilov, Anatoliy Gorin. |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 3 maggio 2013
Il film è stato premiato a Torino Film Festival,
CONSIGLIATO SÌ
|
Danila Bagrov viene inviato dalla madre dalla campagna a San Pietroburgo presso il fratello maggiore. Lo scopo è quello di sottrarlo a una vita dissipata. Scoprirà che il fratello è un killer che gli propone di uccidere al suo posto dietro compenso nell'ambito di una guerra tra gang per il controllo del territorio. Entrambi non sanno di essere sotto il tiro proprio di coloro che commissionano gli omicidi. Danila però scopre di essere molto abile e uccidere diventa per lui un'attività che non suscita problemi morali.
Aleksey Balabanov propone con questo film, suddiviso in brevi capitoli marcati da dissolvenze, un ritratto in grigio dell'ex Unione Sovietica sotto la presidenza di Boris Eltsin. Grigio come il clima che accompagna le vicende e come la coltre di disfacimento morale che avvolge e penetra le coscienze. Il comunismo ha fallito lasciando dietro di sé macerie ma il nuovo ordine sociale sta facendo andare alla deriva i più deboli ed emarginati e ha perso il controllo sia del mondo della criminalità organizzata sia (e forse è ancora più grave) della formazione dei giovani. Ognuno è allo sbando nella Pietroburgo di Balabanov tra sballo da droghe e fastfood. Danila viene dalla campagna (dove si entra nella Milizia solo se si hanno le conoscenze giuste) e la città dell'Hermitage (di cui i protagonisti non conoscono probabilmente neppure l'ubicazione) si presenta come una giungla in cui i più forti sopravvivono (se ci riescono) ad agguati e i più deboli trovano rifugio in capanni abbandonati nei cimiteri. Ma anche chi sembra forte come il fratello di Danila ha la vita sospesa a un filo e se si è donne o ci si lascia scorrere la vita addosso come Kat o se ne portano addosso i segni come Sveta. In questo mondo 'libero' non resta altro che comportarsi come il protagonista: uccidere senza porsi troppe domande e attutire il fragore degli spari con la musica. Danila è fan dei Nautilus ma ascolta di tutto, anche nei momenti in cui il pericolo sembra sovrastante. È un modo, forse, per cercare di ritrovare in sé quel residuo di umanità che il nuovo mondo di corruzione e violenza dei singoli sta progressivamente erodendo. Il fratello ha un sogno e glielo fa condividere: andare a Mosca. Ma è un sogno molto diverso da quello cecoviano.
Gli esterni girati da Balabanov a Leningrado dipingono una città tetramente colorata in giallo ocra, rendendo, già al primo impatto visivo, lo stato d’animo di un popolo, che, alla caduta del comunismo, confrontandosi con il mondo occidentale, si scopre improvvisamente povero. Attraverso il viaggio di un giovane reduce della guerra cecena, un ragazzo di campagna ingenuo e [...] Vai alla recensione »