Titolo originale | Le hérisson |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Mona Achache |
Attori | Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa, Anne Brochet, Ariane Ascaride Wladimir Yordanoff, Solange Le Picard, Jean-Luc Porraz, Gisèle Casadesus, Mona Heftre, Achache Samuel, Valérie Karsenti, Stéphan Wojtowicz, Sarah Lepicard, Isabelle Sobelmann, Chantal Banlier. |
Uscita | martedì 5 gennaio 2010 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,76 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 marzo 2014
L'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, smaschererà carattere e interiorità della piccola Paloma e della portinaia Renée. In Italia al Box Office Il riccio ha incassato 2,4 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Renée è la portinaia di un elegante palazzo parigino, popolato da ricchezza e vacuità. Introversa e scontrosa, dietro la porta e i vetri della sua "cella", pratica la solitudine e la lettura dei classici. Coltissima concierge, appassionata degli amanti di Tolstoj e delle sorelle (Munekata) di Ozu, Renée ha cinquantaquattro anni, un gatto e un segreto doloroso mai rivelato. L'arrivo in rue Manuel di monsieur Ozu, un ricco giapponese dal cuore nobile, e la disarmante intelligenza di Paloma, figlia dodicenne di genitori ottusi, eluderanno le spine e riveleranno "l'eleganza del riccio". Allo stesso modo, la guardiola di Renée diventerà per Kakuro e Paloma luogo di sospensione e altrove in cui riparare e pescare "un sempre nel mai".
Perde "l'eleganza" nel titolo e diventa un film il caso letterario del 2007, che vanta ristampe, premi letterari e centinaia di migliaia di copie vendute. Il riccio della debuttante Mona Achache sfida l'immaginario dei lettori, incarnando sullo schermo i personaggi letterari (e amati) di Muriel Barbery e il suo racconto intimo, chiuso in un condominio e in atmosfere di acceso lirismo. La generosità narrativa dell'autrice cede il passo nel film a una sorta di diario intimo simile a quello redatto dalla Paloma letteraria e mutuato in immagini attraverso una vecchia videocamera.
La giovane protagonista depone allora penna e calamaio e filma in modo pregnante tutto quello che le rende la vita intollerabile e l'idea del suicidio ammissibile. Ad arginare la sua ossessione e a canalizzare la sua intelligenza, indirizzandola verso una sana realizzazione, saranno la concierge di Josiane Balasko (quella che si nasconde) e il gentiluomo nipponico di Togo Igawa (quello che si dichiara), voci adulte e segnate da ferite profonde che riecheggiano lungo le scale, dentro gli ascensori, dietro alle pareti.
Renée e Kakuro insegneranno alla bambina i segreti della vita, attraverso un rapporto pedagogico di continua e affettuosa interrogazione e adottando quella "distanza amorosa" che permette di vedere bene e di prendersi cura dell'altro. Allo stesso modo l'entrata in scena e nella vita ripiegata di Renée dei due eccentrici inquilini disporrà altrimenti la sua esistenza, aprendola finalmente all'azione. Paloma e Kakuro, non soggetti per natura (quella dei bambini) e cultura (quella orientale) a pregiudizi o sovrastrutture, scoprono e danno nuova attenzione alla bellezza di Renée, esplorandone la profondità e l'affettività. Il corpo morbido e abbondante della Balasko diviene il set d'elezione dove la regista francese racconta la parabola malinconica eppure mai completamente disperata di una donna invisibile.
L'esordiente Achache coglie il cuore de "L'eleganza del riccio", l'elegia dell'ascolto dell'altro che avvia il dinamismo emozionale e permette la vita, ma anche i suoi limiti, un esasperante esibizionismo culturale e una storia compiaciuta della propria sottigliezza, che confeziona meticolosamente e inverosimilmente "caso", dialoghi e monologhi. Il film come il romanzo rivela magnifici lampi nel grigio, che ci sollevano dalla mediocrità del cinema e delle letteratura contemporanea ma che non bastano a proiettarci al livello delle sue esperienze più dense di significato.
IL RICCIO disponibile in DVD o BluRay |
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Tratto dal libro “L’eleganza del riccio” della scrittrice francese Muriel Barbery, è sviluppato brillantemente dalla regista Mona Acache. Per una volta, il lettore non rimane deluso vedendo la storia sul grande schermo. La protagonista è una portinaia grassa e sciatta, Renè, che, all’interno del suo bugigattolo, legge libri di filosofia e di narrativa molto impegnativi ed è appassionata dei film del [...] Vai alla recensione »
“IL RICCIO” di MONA ACHACHE; FRA-ITA, 09. Renée è la classica portiera di un condominio di ricchi: grassoccia, unta, vecchiazza, acida; ma nasconde un segreto. Tratto dal forse sopravvalutato best seller “L’eleganza del riccio”, di Muriel Barbery, ne è una trasposizione sostanzialmente fedele. L’autrice del libro ha comunque rosicato, perché la regista-sceneggiatrice ha giustamente adeguato l’andamento [...] Vai alla recensione »
Preceduto da qualche pettegolezzo circa il rifiuto della scrittrice Muriel Barbery di riconoscere ne Il riccio dell’Achache una creatura nata dal suo libro, ecco in sala questo film colto e un po’ cerebrale. Tra cinepanettoni, annunci di tromba su Avatar, amarcord in tutte le salse, esso si colloca, proprio come il personaggio principale del racconto, con discrezione, in punta di piedi, senza effetti [...] Vai alla recensione »
Rec. di Maria Cristina Nascosi Sandri - "Possiamo esser amici o anche tutto quello che vogliamo" e "Tutte le famiglie felici si somigliano, ma quelle infelici lo sono ciascuna a modo proprio". Ecco in tre battute, la prima al titolo, e queste ultime, si può 'risolvere' un film bellissimo del 2009, Le Hérisson, tradotto in Il riccio, primo lungometraggio di Mona Achache, giovane regista francese [...] Vai alla recensione »
Un film ispirato a un best-seller va probabilmente giudicato in modo autonomo rispetto all'opera letteraria da cui prende le mosse, e del resto deve avere una sua dignità e autonomia artistica, tale da essere perfettamente fruibile anche da chi non abbia letto il romanzo. Il film dell'esordiente Achache raggiunge questo obiettivo, raccontando di fatto una storia di due donne diverse per età e posizione [...] Vai alla recensione »
Unico e stupendo, un capolavoro. Mona Achache adatta per il grandissimo schermo un romanzo a quanto dicono abbastanza ordinario, modificandone alcuni aspetti in meglio (nel libro Paloma ripone i suoi pensieri in un diario, nel film usa una videocamera per filmare se stessa e gli altri) e mettendo in scena la storia con originalità, aiutata da un elegante fotografia e dalle calde musiche di [...] Vai alla recensione »
Un film dove tutto è sussurrato, quasi sottinteso. Un notevole contrasto di personaggi completamente diversi: la bambina che ha in mente di suicidarsi; la portinaia che vive nella solitudine del suo appartamento; l'inquilino giapponese che porta un soffio di novità e che vede il mondo con saggezza e con disincantata ironia. La regista, tuttavia, ha optato per un ritmo narrativo stucchevole [...] Vai alla recensione »
Il film è raffinatissimo, la trama si spiega lentamente, accompagnata da una meravigliosa colonna sonora,e scopre e unisce due personaggi accomunati dalla profondità dei loro sentimenti in un mondo ricco freddo e borghese. La similitudine al riccio è bellissima, questo piccolo mammifero che si protegge con le sue spine e si nasconde nella sua tana è la metafora della solitudine della nostra società, [...] Vai alla recensione »
Il riccio non vanta una trama particolarmente brillante. La struttura è semplice, in parte forse prevedibile, e l’intreccio in sè non è particolarmente coinvolgente. I personaggi invece sono splendidi. Interpretati divinamente, realistici e credibili nella loro psicologia e nella loro rappresentazione su cellulosa. Possiamo dunque ascrivere questo film alla categoria [...] Vai alla recensione »
IL RICCIO (FR, 2009) diretto da MONA ACHECHE. Interpretato da JOSIANE BALASKO – GARANCE LE GUILLERMIC – TOGO IGAWA – ARIANE ASCARIDE – ANNE BROCHET § Renée, portinaia introversa e scontrosa di un elegante palazzo parigino, è una donna colta, appassionata degli amanti di Tolstoj e delle sorelle Munekata di Ozu.
Paloma ha dodici anni e trama per sé la dolce morte al compimento del tredicesimo perché è convinta che questo sia l’unico modo per sfuggire a un destino esistenziale che vede realizzato nella sorella maggiore. Questa infatti ha un pesce rosso in una bolla d’acqua a cui tiene tanto forse proprio perché si identifica in lui, nel suo destino, al quale invece la sorella minore vuole sfuggire a qualunque [...] Vai alla recensione »
Non ho letto il libro da cui il film è tratto, anche se ne ho molto sentito parlare e mi è sorta curiosità di farlo. Ciò detto, l’opera vuole raccontare la storia particolare di una ragazzina particolare, che si è proposta una data per porre termine alla sua vita, forse perché annoiata, da buona figlia di intellettuali parigini, forse perché non capisce il senso della morte, forse per entrambi i motivi. [...] Vai alla recensione »
Vedendo il film dopo avere letto il bellissimo racconto della Barbery si capisce subito perché lo abbia disconosciuto. Svuotato completamente del significato originale e scritta la sceneggiatura prendendo si e no una decina di pagine a caso del libro, il film risulta completamente incomprensibile a ci lo vede senza conoscerne la storia. Privo di dialoghi completi e pieno di perdite di tempo [...] Vai alla recensione »
Nell'epoca dei Super3D: "Il Riccio" film sottile.. per cambiare stato d'animo ed essere un po' migliori alla fine... a che altro può servire il cinema? Imperdibile.
Un film a basso costo ben girato ed intelligente. Anche se poco fedele al libro, dalla pellicola traspare comunque il bisogno della protagonista, gustosissima, di comprendere senso della vita. L'ambientazione parigina non toglie nè aggiunge nulla, poteva essere girato a Berlino, a Boston o a Tokyo, il messaggio resta universale. Per una volta il cinema francese supera sè stesso.
Premetto che non ho letto il libro. Ho però visto un film che tratta di temi fondamentali come la morte, il senso della vita e l'incomunicabilità con una delicatezza ed una poesia incredibili. Tra l'altro vorrei tributare un applauso alla giovane regista che nonostante l'utilizzo di personaggi fortemente caratterizzati ha saputo non trasformarli mai in macchiette.
Ciao, non so come sarà questo film ma ho letto il libro e mi è piaciuto tantissimo, credo che il film avrà molto successo! La storia di una anziana portinaia che nasconde la sua vera identità di donna accolturata!
Visto nel giorno dell'anteprima di Avatar. Il libro non l'avevo letto ma la realizzazione del film e' veramente ottima ! E' molto difficle oggi, trovare una realizzazione di un film cosi' intenso in modo cosi' semplice ed efficace. Ottima fotografia e ottima interpretazione ! I francesi, ancora una volta, vincono con un bellissimo film ! Complimenti.
Questo film mi è piaciuto e non condivido le recensioni negative, suscita emozioni.
Bellissimo..Non ho letto il libro ma lo leggerò quanto prima. Il film è di una dolcezza assoluta, tutto sottovoce, le uniche figure che urlano sono i personaggi secondari: la madre in analisi, la vicina altezzosa, la sorella isterica di Paloma. I tre protagonisti invece non hanno bisogno di gridare, si limitano a sussurrare la loro grandezza.
Un film dove tutto è sussurrato, quasi sottinteso. Un notevole contrasto di personaggi completamente diversi: la bambina che ha in mente di suicidarsi; la portinaia che vive nella solitudine del suo appartamento; l'inquilino giapponese che porta un soffio di novità e che vede il mondo con saggezza e con disincantata ironia. La regista, tuttavia, ha optato per un ritmo narrativo stucchevole [...] Vai alla recensione »
Film delicato e commovente, pensiamo di essere dei liberi pesci che nuotano nel mare ed invece siamo solo dei poveri pesci rossi che girano vorticosamente in una boccia di vetro..
Non ho letto il libro, mi dicono sia bellissimo, ma questo film è stato davvero sorprendente. Molto leggero ma non sciocco, tratta con garbo gli argomenti che tocca e poi, i tre personaggi principali (la bambina petulante, la portiera e l'orientale) sono assolutamente fantastici, fortemente caratterizzati, così simili ma totalmente agli antipodi tra loro.
Questo piccolo pesce rosso che alla fine del film guarda Paloma incurante di tutto raffigura le vite di tante persone che oggi sono così circondate da e assorte nei loro "impegni" o "necessità" o "obblighi" o "divieti" da non riuscire a saltare fuori, e nemmeno di riuscire a crederlo. Eppure questo è possibile.
Anche per chi non ha letto il libro,sono tra quelli,non si può non percepire il travaso nel film di un certo dandysmo intellettuale e classismo (che comunque non disturba) della sua autrice.Il mondo dell'alta borghesia (familiari,amici,atteggiamenti)è rappresentato con stereotipi quanto meno non originali.E'Paloma il personaggio più intellegibile grazie al suo diario audiovisivo che dovrebbe spiegare [...] Vai alla recensione »
Un bel film, che esprime con semplicità ed anche un pizzico di ironia alcuni degli aspetti della società attuale utilizzando anche figure particolari ma con caratteristiche psicologiche tipiche dei tempi moderni. Veramente interessante.
Ho visto il film "il riccio",l'ho trovato bello e significativo,come del resto il libro a cui il film è fedele tranne,a mio parere,per quanto riguarda il personaggio della portinaia che nel libro si nutre in modo pregnante di cultura ed è spesso ironica e pungente,mentre nel film si intuisce solo che ama i libri e appare molto appesantita dalla sua solitudine.
Molto lento e un pò pretestuoso e noiosetto, forse è un film sopravvalutato, mi ha ricordato un pò La solitudine dei numeri primi.
Il caso letterario del 2007 lascia spazio alla sua versione cinematografica taggata 2010, e il risultato è un'involuzione stilistica e narrativa da far accapponare la pelle. Molte le discrepanze e i fattori di delusione per il povero spettatore. Qualcuno si sarebbe anche aspettato un film bello, sciolto, divertente, piacevole e argutamente leggero, e invece si ritrova una pellicola opaca, [...] Vai alla recensione »
Mi sembra che la storia abbia molto a che fare con l'esortazione di Epicuro: Vivi nascosto!
non ho visto il film, ma ho letto il libro, cercherò di vederlo quanto prima, buona giornata
Film che mi è piaciuto molto e che lascia tracce di sè. Questa ragazzina dall'aspetto anonimo recita molto bene e con quella vecchia videocamera fa la sua figura. Ho notato che non si è verificata una cosa che ho visto fare in molti altri film italiani ed esteri, cioè che due persone che si danno del lei passano a darsi del tu facendo amicizia. Mi riferisco agli incontri tra la portinaia ed il giapponese. [...] Vai alla recensione »
Film non banale sulla diversita' che si incontra. In un lussuosissimo condominio.l'alta borghesia che convive con il diverso. Questa bambina, che non sembra ne' femminile ne' maschile, con gli occhialetti, un po' presuntuosetta e saccente. La figura, enorme, di questa portiera dello stabile, che ha trovato il suo posto al mondo nascondendosi, all'esterno pulisce l'androne, dentro si culla in un universo [...] Vai alla recensione »
E' ciò che penso magari nella nostra realtà incontrassimo più ricci e meno bambole/i di quelli ch ci toccano! A parte questo mio inesaudibilie desiderio penso che il film ,al pari del libro ,ci faccia vedere quello che si può nascondere tra le pieghe della scontata banalità quotidiana che solo la sensibilità individuale può permetterci [...] Vai alla recensione »
HANNO ANCORA IL CORAGGIO DI RIPROPORLO???????????FILM SCANDALOSOOOOO UNA STELLA.....IO VOGLIO DARE DI MENO....NN CI ANDATE.....SALVATEVI
DI PEGGIO NON RICORDO DI AVER VISTO......E SPERO CHE MAI PIU' VEDRO' UNO SCEMPIO DEL GENERE
Diventa un film il caso letterario del 2007 che vanta centinaia di migliaia di copie vendute e perde “l’eleganza” nel titolo. Il riccio di Mona Achache, regista debuttante e francese, sfida l’immaginario dei lettori incarnando sullo schermo i personaggi letterari e amati di Muriel Barbery. Josiane Balasko, attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice, interpreta con grande sensibilità la portinaia scontrosa di rue de Grenelle, che dietro la porta pratica l’isolamento e lettura.
Scrivendo due settimane fa dei Buddenbrook, il film presentato a Natale in Germania, rilevavo, attraverso la metafora della decadenza di quella famiglia dell'alta borghesia tedesca, l'affermazione delle classi popolari emergenti a fronte appunto di una classe borghese certamente raffinata e sensibile, ma sempre più incapace di far fronte ai cambiamenti, di difendersi. E coglievo l'analogia di quel momento con questo momento.
Una nota legge del cinema recita che da un bel romanzo si ricava un brutto film e viceversa. Il caso de Il Riccio, sulle orme del famoso bestseller, rappresenta un' eccezione inutilmente complicata, nello spirito di questo curioso fenomeno letterario. Da un romanzo non bellissimo e magari sopravvalutato, è sortito un film non brutto ma sicuramente sottovalutato.
Quando è venuta a Roma a presentare Il riccio, adattamento cinematografico del best-seller L'eleganza del riccio di Muriel Barbery, la regista Mona Achache era quasi sulla difensiva, perché in Francia, paese natale della Barbery e della Achache, il film è stato accolto da reazioni miste, come sempre succede quando si porta sul grande schermo un romanzo molto amato.
È un film inconsueto, divertente, anche profondo, non apprezzato da Muriel Barbery, l'autrice del best seller da cui è tratto (L'eleganza del riccio, edizione e/o), molto originale e ben fatto. In un palazzo borghese di Parigi, tre personaggi. Una intelligentissima bambina laconica che ha deciso di uccidersi il giorno del dodicesimo compleanno, che con la sua cinepresa filma tutti e tutto.
«Non lasciar uscire il gatto, non lasciar entrare la portinaia». Paloma ha 11 anni ma nulla le sfugge. Tanto più che tiene un diario filmato in cui registra con la vecchia telecamera di papà tutto ciò che vede o intuisce. A cominciare dai taciti ma ferrei precetti, come quello appena citato, che regolano la sua esistenza ordinata, troppo ordinata, di altoborghese parigina in erba.
"Le Hérisson" : toujours piquant à l'écran Qu'un film soit adapté d'un livre, la majorité des spectateurs n'en ont cure. Le cas de celui-ci est différent : il s'inspire d'un best-seller, L'Elégance du hérisson de Muriel Barbery (Gallimard), ce qui lui donne à la fois un privilège et un handicap. Ce qui nous est donné à voir est la découverte d'une complicité inattendue entre trois personnages habitant [...] Vai alla recensione »
L' esordiente francese Mona Achache si è rivolta per esordire a un romanzo di successo, «L'eleganza del riccio» di Mudel Barbery. Un'impresa però non facile perché si trattava di un libro dai toni scopertamente letterari, senza veri appigli per lo spettacolo. Ambientato per intero in un vecchio palazzo di uno dei quartieri più esclusivi di Parigi, teneva soprattutto l'accento, privilegiando l'interiorità [...] Vai alla recensione »
Nel caso del best-seller «L'eleganza del riccio» di Muriel Barbery, diventato il caso letterario francese del 2007, il problema della fedeltà al romanzo che accompagna le operazioni cineletterarie non si pone, visto che la regista esordiente Mona Achache ha modificato la struttura originale con un elemento narrativo decisivo. Il diario intimo della dodicenne Paloma ne «Il riccio» è stato sostituito [...] Vai alla recensione »
Muriel Barbery, l'autrice del bestseller "L'eleganza del riccio", dice che l'adattamento di Mona Achache non c'entra nulla col libro. Possiamo anche crederle, ma la sostanza non cambia: il romanzo, alimentato a gauche caviar, rimane mediocre, e il film si mette in coda con fin troppo zelo. Molto ricca e poco simpatica, Paloma (Garance Le Guillermic) non vuole finire nell'acquario dorato in cui boccheggiano [...] Vai alla recensione »
Una vasta biblioteca privata negli esigui locali di una portineria? A Parigi è meno insolito che altrove, ma non è comune neanche lì. La proletaria erudita (Josiane Balasko) del film Il riccio di Mona Acache è immaginata sovrintendere a un palazzo di rue de Grenelle 7 (dove in realtà c'è un negozio), Quartiere Latino. Cinquantaquattrenne, fa quel lavoro da metà della vita.