Titolo originale | Un amor de perdição |
Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Portogallo |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Mário Barroso |
Attori | Tomás Alves, Rui Morisson, Ana Padrão, Catarina Wallenstein, Virgílio Castelo Patrícia Franco, William Brandão. |
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CONSIGLIATO N.D.
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Simão, adolescente violento, imprevedibile e solitario, passa le sue giornate a fare a botte. Figlio di una ricca quanto disastrata famiglia portoghese - i genitori non si sopportano più, suo fratello Manuel lo detesta e ha una relazione incestuosa con la madre -, il giovane disadattato si confida solo con Rita, la sorellina di dodici anni, l'unica persona che lo accetta e apprezza la sua vaga follia. Un giorno la ragazzina gli mostra un video di una partita di pallavolo della sua scuola e Simão rimane colpito da Teresa, una misteriosa ragazza che tutti considerano pazza e che diventa il suo chiodo fisso. Il ragazzo inizia a pedinare questa figura fantomatica dai tratti indistinti, sempre intravista nell'ombra o attraverso una superficie di vetro, riuscendo a scoprire il suo indirizzo e perfino a procurarsi il numero di cellulare. Di telefonata in telefonata, Teresa e Simão si innamorano. Ed ecco che il giovane cambia: diventa più calmo, più silenzioso - non comunica quasi più neanche con Rita, la sua confidente - e passa il suo tempo a leggere Amore di perdizione di Camilo Castelo Branco. Sfortunatamente, i conflitti di natura professionale tra suo padre e il padre di Teresa - due avvocati rivali - condanneranno questa realzione, fornendo all'adolescente nuove ragioni di rivolta. Ma Teresa esiste realmente o è solo un pretesto cui Simão ricorre per giustificare la propria autodistruttività? Al di là della storia d'amore impossibile, questo adattamento dell'opera di Branco, autore portoghese del XIX secolo, presenta un personaggio dai nervi scoperti, che non teme la morte e anzi l'aspetta con impazienza: «La morte sarà lieve per chi ha il cuore in pace. E non importa se dopo questa vita non c'è nulla. Almeno, morire è dimenticare» come direbbe il Simão del romanzo.