Le scimmie diventano agenti segreti in una serie anni ’70 che vede protagonista il primate Lancillotto 008. Al suo fianco peloso, i compagni di avventure e di banane Mata Hairi e il comandante Darwin, a capo dell’A.P.E. (Agency to Prevent Evil; in inglese “ape” significa “scimmia”); dotato di un arsenale di congegni fantascientifici, il terzetto si batte contro le mire malvagie del diabolico Barone Van Macello e dei suoi accoliti Creto, Duchessa, Wang Fu, Ali Assa Seen e il dott. Stranamente, tutti riuniti nell’organizzazione senza fine di bene C.H.U.M.P (Criminal Headquarters for Undeground Master Plan; in inglese “chump” significa “sciocco”). La serie è una dichiarata parodia dei telefilm ad alto tasso di gadget spionistici – da Organizzazione U.NC.L.E. (1964) a Missione impossibile (1966) – realizzata utilizzando esclusivamente scimpanzé (e un orangutan) vestiti come umani e doppiati successivamente. Sebbene i primati fossero addestrati, per simulare il movimento della bocca durante i dialoghi le labbra degli scimpanzé venivano spalmati di burro di arachidi (in alternativa, si provvedeva a fornire loro qualcosa da masticare). Il sarcasmo che permea il telefilm, ideato da Stan Burns e Mike Marmer, non è di… primo pelo: tanto per dire, il nome “Mata Hairi” è un gioco di parole tra “Hari” e “hairy”, che in inglese significa “pelosa”. Non manca una rock band denominata Evolution Revolution, le cui canzoni sono state presentate durante gli intermezzi (in America è stato addirittura pubblicato un LPcon i brani cantati durante il serial). In Italia ci siamo dovuti accontentare del tema musicale di DaianoValsiglio cantato da Lino Toffolo. Nella seconda stagione, il serial passa dalla durata di un’ora a puntata a mezz’ora. Per i fans del telefilm risulta imperdibile il documentario del 1999 di Diane Bernard e Jeff Krulik I created Lancelot Link, in cui la coppia di ideatori BurnsMarmer racconta i retroscena e le difficoltà tecniche legate alla pelosa realizzazione.