Titolo originale | Scream of the Ants |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | India |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Mohsen Makhmalbaf |
Attori | Mamhoud Chokrollahi, Mahnour Shadzi, Karl Maass . |
Uscita | venerdì 14 settembre 2007 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 2,76 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 30 novembre 2017
Un uomo e una donna di fedi diverse in viaggio per l'India. Insieme ai suoi personaggi il regista Makhmalbaf s'interroga sulla bellezza e sulla bruttezza del mondo, in uno dei luoghi più misteriosi e contraddittori del nostro pianeta. In Italia al Box Office Viaggio in India ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 117 mila euro e 28,2 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
|
Un uomo e una donna partono dall'Iran per consumare il viaggio di nozze in India. Lei è credente, lui ateo e comunista. Il subcontinente si rileva subito un terreno di confronto e scontro; per lei l'esperienza è di natura spirituale, per lui è l'emblema di quel che può fare "l'oppio dei popoli".
Con Viaggio in India, Mohsen Makhmalbaf dà vita a due personaggi complessi e moderni. Lei, prima che una credente una donna decisa a credere, è una figura sensibile ma libera e leggera; su di lui, invece, scetticismo e materialismo pesano come un doloroso carico e la sedia che porta sempre sulle spalle non ne è che un simbolo. I due sposi cercano una risposta alla loro diversità, ma in verità trovano altre e nuove domande.
La prima tappa del viaggio è la migliore: trascinati da un fotografo incontrato sul treno, uomo e donna si recano a vedere con i loro occhi il santone che ferma il treno con la forza dello sguardo, salvo poi scoprire che il povero vecchio è prigioniero dei suoi adoratori e incapace di fuggire. Colorato, intenso, con una nota di surreale, l'episodio descrive meglio di ogni altro a venire le contraddizioni del subcontinente indiano che i due protagonisti sono intenti a visitare e a cercare di comprendere. Il tono di questo scorcio di viaggio si fa rimpiangere più che mai quando, a metà film, Makhmalbaf lascia la donna per seguire l'incontro dell'uomo con una prostituta e scivola in tutti i difetti che erano stati del precedente lavoro, Sesso e Filosofia, opera ridondante e ombelicale. È questa anche la parte in cui lo stile documentaristico, che fino a questo momento ha caratterizzato il film, lascia il posto a inquadrature più ricercate che appaiono troppo artefatte.
In seguito, il percorso dei nostri riprende quota, per finire nella città santa di Benares, dove l'induismo si manifesta in tutti suoi riti, belli e atroci, lungo le rive del Gange. Ricorrendo alla figura di un terzo oratore, un occidentale che ha scelto di vivere in quel luogo, il discorso del regista si sposta su posizioni relativistiche. Lo straniero elenca le varie risposte che ogni religione offre al mistero della vita e della morte e ne scaturisce una lezione di tolleranza, sentimento sempre più caro al regista iraniano, che l'ha indagato nel contenuto e nella forma anche in opere precedenti (per esempio in Tempo d'amare, dove mostrava le varie possibilità di sviluppo di uno stesso tema).
Con Viaggio in India Makhmalbaf dimostra così di aver ritrovato l'ispirazione smarrita e lo sguardo curioso e morale con cui si è fatto conoscere.
VIAGGIO IN INDIA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | – | |||
€9,99 | – |
E' un film particolare, girato splendidamente. Essendo buddista ho apprezzato particolarmente la disamina dei vari credi. E' un film da vedere per qualunque amante dell'India e non solo.
Ne avevamo il sospetto ma adesso è ufficiale: Mohsen Makhmalbaf si è bevuto il cervello. Viaggio in India racconta la storia di una coppia iraniana - moderna, colta, occidentalizzata - spersa in un percorso metaforico-simbolico nella cultura indiana. I due incontrano tassisti animalisti, presunti santoni, prostitute modernizzate e frullano questi contatti fugaci in una ricerca intellettuale di rara [...] Vai alla recensione »
L'urlo delle formiche sarebbe stato più adatto. Ma evidentemente i distributori hanno voluto rievocare con Viaggio in India il più grande successo commerciale di Mohsen Makhmalbaf Viaggio a Kandahar, uscito in sala a ridosso della guerra ai talebani in Afghanistan. Viaggio in India, diciottesimo lungometeraggio del celebrato autore iraniano de Il ciclista e Pane e fiori, parla di una coppia che parla, [...] Vai alla recensione »
Due sposini iraniani girano per l'India, in cerca di guru. Lei possiede una fede inesauribile, lui è ateo, materialista e sempre scettico. Tra incontri stravaganti ed esperienze straordinarie qualcosa capiranno, se non altro su di sé. Ci voleva un autore pensoso e fieramente legato alle sue radici come Makhmalbaf per riuscire ad affrontare un tema così terrificante e giocarlo con ironia spesso persino [...] Vai alla recensione »
Gli intenti provocatori dell'ultimo lavoro di Mohsen Makhmalbaf sono innegabili. Il film racconta il viaggio di una coppia iraniana che decide di passare la luna di miele in India, alla ricerca di un guru da cui avere risposte sull'esistenza di dio. Il loro viaggio, pieno di ridicole dissertazioni sulla religione, si svolge in una contrapposizione un po' artificiosa con il colore (e la povertà) che [...] Vai alla recensione »
Dov'è finito Mohsen Makhmalbaf, dove vive? Ha tagliato definitivamente i ponti con il suo paese? Perché se il film precedente Sesso e filosofia era ambientato in Tagikistan, questo Viaggio in India ha per protagonisti una coppia di iraniani improbabili. Capelli lunghi da ribelle, lui (Mahmoud Chokrollahi) si definisce comunista; di una bellezza ineffabile da miniatura, lei (Mahnour Shadzi) gira senza [...] Vai alla recensione »