Anno | 2005 |
Genere | Musicale |
Produzione | USA |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Kevin Spacey |
Attori | Kevin Spacey, Kate Bosworth, John Goodman, Bob Hoskins, Brenda Blethyn, Greta Scacchi William Ullrich. |
Tag | Da vedere 2005 |
MYmonetro | 3,19 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 marzo 2020
Bobby Darin. Chi era costui? Kevin Spacey ci racconta con convinzione la vita di uno dei suoi miti personali. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, Al Box Office Usa Beyond the Sea ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 6,1 milioni di dollari e 45,3 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Il film biografico ha estimatori e detrattori ed è da questa premessa, apparentemente ovvia, che è necessario partire per parlare di Beyond the Sea. Perchè, in questo caso, all'interesse per il genere va aggiunto un elemento ulteriore: Kevin Spacey, regista e protagonista, ama profondamente il personaggio che porta in scena il quale, di fatto, non offrirebbe molta materia per un film. Bobby Darin è un cantante che ha azzeccato nella sua carriera dei buoni pezzi da entertainer ma non ha avuto certo lo spessore del Ray Charles di "Ray". Per di più è morto giovane (37 anni) anche se i medici gli avevano diagnosticato una vita non superiore ai 15 anni. Spacey mette tutto se stesso in questo film, anche le sue frustrazioni di attore; lo fa senza esagerare anche se offre al personaggio più chances di quante non ne abbia avute nella realta'(dichiarandolo in parte nei titoli di coda).
Più che rivisitare un'epoca si mostra interessato alla psicologia di un uomo che fin da bambino e' cosciente di essere destinato a una vita breve. In questo stato d'animo si inserisce un colpo di scena (realmente accaduto) che ovviamente non sveliamo ma che incide profondamente sulla sua personalità.
Bobby Darin. Chi era costui? Si chiederanno certamente in molti. Questo film, sicuramente non necessario se non per il suo regista, è comunque utile per acquisire un ulteriore tessera dello sterminato mosaico dello show business made in Usa.
Povero Kevin Spacey, da quando ha lasciato Hollywood per Londra non gliene va bene una. Assume la guida del prestigioso Old Vic e la superciliosa critica teatrale inglese lo bastona trattandolo da yankee. Gira un film che è un piccolo gioiello, Beyond the Sea , rievocazione dell’idolo pop primi anni ’60 Bobby Darin, e il pubblico americano gli volta le spalle.
È la star della domenica nella Berlinale che lamenta, come ogni anno il poco glamour hollywoodiano, Kevin Spacey, icona della tendenza «indipendente» ma di «mercato» per eccezione, il primo Tarantino dei Soliti sospetti e quell'American Beauty in cui perde la testa per la neo (o sempreverde?) Lolita amichetta della figlia, «fantasizzata» in bagni di petali di rose.