Titolo originale | Mia eoniotita ke mia mera |
Anno | 1998 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, Grecia |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Theodoros Angelopoulos |
Attori | Bruno Ganz, Isabelle Renauld, Fabrizio Bentivoglio, Achileas Skevis, Lazaros Andreou Aristotelis Aposkitis, Despina Bebedelli, Iris Chatziantoniou. |
MYmonetro | 2,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 1 agosto 2019
Un uomo alla ricerca di se stesso attraverso esperienze, ricordi e paesi. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office L'eternità e un giorno ha incassato 228 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Un uomo alla ricerca di se stesso attraverso esperienze, ricordi e paesi. Un filo astratto che sembra lontanissimo dalla lucidità di un autore che ha lasciato segni profondi in film come La recita. Tutto da allora si è evoluto, meno Angelopulos. Forse irrimediabilmente fuori dal tempo. Se questo è un segnale, la sua traiettoria è proprio alla fine. Non cambia la situazione, il fatto che abbia "inevitabilmente" vinto la Palma d'oro a Cannes. Anzi.
L'ETERNITÀ E UN GIORNO disponibile in DVD o BluRay |
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È domenica e la pioggia su Salonicco ha il colore del crepuscolo. Alessandro si prepara a lasciare per sempre la sua casa sul mare dove ha sempre vissuto. Girovagando per casa ritrova una lettera di sua moglie, Anna che gli parla di un giorno d'estate di trent'anni prima. Allora, per lui, comincia uno strano viaggio nel corso del quale passato e presente si mescolano.
Un’eternità e un giorno: tanto va avanti, per qualche recensore di spirito, il peregrinare del poeta lungo i sentieri della memoria. La battuta allude alla durata soggettiva - alla fatica dello spettatore -, più che a quella oggettiva di L’eternità e un giorno - Mia eoniotita ke mia mera, Grecia, Italia, Francia, 1998). In effetti, seduti in platea, la nostra attenzione non è sempre spontanea: tra [...] Vai alla recensione »
Quanti dubbi ne L'eternità e un giorno di Theo Anghelopoulos, vincitore della Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes: quel ragazzo con la bandiera rossa addormentato nell'autobus notturno sarà un simbolo o un effetto cromatico? Quei tre ciclisti che pedalano illuminando la piovosa oscurità con i loro impermeabili gialli saranno una metafora o una macchia di colore? Quel corteo o quel ballo di nozze [...] Vai alla recensione »
È giunto al termine della vita Alexandros (Bruno Ganz), il poeta protagonista di L’eternità e un giorno di Theo Anghelopulos. Non ancor vecchio, è vittima di un male incurabile: ancora poche ore e poi entrerà in clinica, per trascorrere gli ultimi giorni. Poche ore, dunque, per ripensare il passato, per ripercorrere le ferite più brucianti, gli attimi perduti.