Insalata russa |
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Un film di Yuri Mamin.
Con Agnès Soral, Sergey Dreyden, Viktor Mikhaylov, Nina Usatova, Kira Kreylis-Petrova.
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Titolo originale Salades russes.
Commedia,
durata 100 min.
- Francia, Russia 1994.
- Mikado Film
uscita venerdì 30 settembre 1994.
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Film di grande successo in Russia. Una allegra commedia sulla scoperta, in chiave fantastica, dell'Europa occidentale da parte di un russo.
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Film di grande successo in Russia. Una allegra commedia sulla scoperta, in chiave fantastica, dell'Europa occidentale da parte di un russo. Tchijov vive a San Pietroburgo ed è musicista. Trasloca in una camera già appartenuta a una vecchietta deceduta. Attraverso un passaggio segreto si ritrova a Parigi dove incontra Nicole. Nasce l'amore. Originale e divertente.
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di Luigi Paini Il Sole-24 Ore
Mica male l’idea di partenza di Insalata russa, di Jurij Mamin: dalla finestra di un appartamento di San Pietroburgo si gode un panorama davvero particolare, Parigi! Nella Russia postcomunista le file sono interminabili e i palazzi sbrecciati, mentre le strade lerce vengono percorse da bande di ubriaconi e violenti: si vorrebbe scappare, farla finita con una realtà che continua ad apparire senza futuro, Sogno impossibile, ma non per tutti. A casa di Gorokhov, traffichino di mezza lacca circondato da familiari brutti, cattivi e anche un po’ sporchi, c’è un pertugio magico, che si apre nella stanza fino a poco tempo prima abitata da una vecchina. » |
di Roberto Escobar Il Sole-24 Ore
Fino a ieri un muro ci separava. Oggi un altro muro collega magicamente e provvisoriamente i nostri due mondi: basta attraversare una certa finestra, e da San Pietroburgo cuore della Russia ci si ritrova a Parigi in vista della Tour Eiffel. Da questa ipotesi, che sta un po’ nella Storia e un po’ nella favola, parte Insalata russa, film non riuscito ma ricco di idee e invenzioni visive. Insieme con Arkadi Tigai (cosceneggiatone), Jurij Mamin (regista e sceneggiatore) apre appunto una “finestra” sul luogo oscuro, sul non-luogo dove stava fino all’89 il fantasma dell’Altro, del Grande Nemico nella cui immagine rovesciata l’Occidente trovava una conferma paradossale della propria identità. » |
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