Titolo originale | La guerre est finie |
Anno | 1966 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Alain Resnais |
Attori | Michel Piccoli, Ingrid Thulin, Yves Montand, Geneviève Bujold, Dominique Rozan Jean Bouise, Jean Dasté, Jean-François Rémi, Marie Mergey, Jacques Wallet, Anouk Ferjac, Roland Monod, Pierre Decazes, Paul Crauchet, Claire Duhamel, Antoine Bourseiller. |
MYmonetro | 3,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 marzo 2017
Storia di un fuoruscito spagnolo che vorrebbe tornare in patria per combattere Franco. Come uomo d'azione conclude poco, come uomo privato è pieno di ... Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar,
CONSIGLIATO SÌ
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Storia di un fuoruscito spagnolo che vorrebbe tornare in patria per combattere Franco. Come uomo d'azione conclude poco, come uomo privato è pieno di dubbi e oltre alla rivoluzione pensa alle donne.
Tre giorni della vita di un uomo. Tre giorni datati con estrema precisione: siamo nel 1965, durante le feste di Pasqua. Cinque anni prima, l'anno scorso, tra sei mesi, quest'uomo non era, non sarà lo stesso. Il tempo conta nella vita di un uomo di quarant'anni: l'usura si sente, le opzioni diventano più urgenti, o più irreali. Tre giorni della vita di uno spagnolo. Anche questo conta, la realtà della Spagna. È storia. È un paese che muore, sotto gli orpelli tradizionali e drammatici, tutti ne convengono, della corsa dei tori e delle processioni della settimana santa. Un vecchio paese molto giovane. È anche il paradiso delle vacanze: 14 milioni di turisti, i piedi nell'acqua, nel baccano dei transistor. Trent'anni fa in questo paese scoppiava la guerra civile: una guerra che è finita, ma che pesa ancora sui destini individuali. Dopo trent'anni degli uomini cercano di modificare attraverso la loro azione tenace e sconosciuta il destino che una vittoria militare ha imposto alloro paese. Il destino di Diego, questo spagnolo di quarant'anni, è la rivoluzione: è così che le cose si sono stabilite, per una serie di meccanismi del caso e delle scelte. Una rivoluzione che prende spesso la figura del sogno o del dolore. Tre giorni nella vita di Diego Mora a Parigi. La Spagna con il peso di tutta la sua
presenza assente. Tre giorni della ricerca di Juan - suo simile, suo fratello - che il pericolo minaccia
Abbiamo cercato di insistere sull'interazione, l'interferenza degli avvenimenti e delle situazioni, per mostrare che l'amore può influenzare la politica, o il lavoro, o la vita sociale. E reciprocamente. Sia per ragioni politiche che per ragioni personali, si è continuamente portati a fare delle opzioni, delle scelte. Così Diego è costretto a prendere tutta una serie di piccole decisioni quasi ridicole, e a risolvere nella stessa giornata dei problemi importanti. Quanto più il tempo passa, tanto più le opzioni sono difficili, e non è forse un caso se Diego ha quarant'anni...
Sono stato tentato dal progetto di descrivere un milieu che si vede raramente sullo schermo e che mi sembra giocare un ruolo molto importante nell'evoluzione del mondo. Se l'1% degli uomini trasformano il mondo, può ben fare qualche volta un film di di loro. lo non voglio dare lezioni i morale - in nome di che? - ma fare del cinema per provocare una discussione tra i personaggi e il pubblico. I fili sono fatti per permettere alla gente di comunicare, ed è per questo che i più pessimisti sono, alla resa dei conti più ottimisti. Vi sono tra Alphonse di Muriel, e Diego, molti rapporti. Alphonse è una persona che non soddisfatta e che si inventa una vita. Diego, anche lui, non è soddisfato della propria vita, ma cerca di trasformarla.
Alain Resnay
LA GUERRA È FINITA disponibile in DVD o BluRay |
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Diego è un militante comunista spagnolo residente come rifugiato politico in Francia all'epoca di Franco. La sua è una vita in bilico, fatta di continui viaggi e cambi d'identità. La compagna Marianne lo vorrebbe con sè, ma Diego è sempre pronto a partire con la causa. Ormai non più giovane comincia a scontrarsi con le nuove generazioni del movimento, [...] Vai alla recensione »
A questo punto potrà forse sembrare sorprendente che il film il quale esce finalmente da questa dialettica tutta formale, e il più nuovo ed emozionante di questi anni, La guerra è finita, sia firmato dal regista di Marienbad. Il discorso, che anche in Muriel risultava appiattito in una generica mitologia della memoria, viene ora circoscritto e motivato al livello di una soggettività concreta, storicamente [...] Vai alla recensione »