Anno | 2021 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Regia di | Andrea Muzzi |
Attori | Andrea Muzzi, Miriam Bardini, Paolo Calabresi, Michele Crestacci, Angela Finocchiaro Enzo Ghinazzi, Daniele Marmi, Massimiliano Galligani, Giannicolò Pisaneschi, Alessandro Riccio, Rossella Ambrosini. |
Distribuzione | Draka |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 ottobre 2023
Il film racconta in modo divertente e costruttivo il fallimento, vissuto spesso come una vergogna indelebile e quasi mai come preziosa occasione di crescita.
CONSIGLIATO NÌ
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Andrea Gregoretti è un regista disoccupato che abita in un capannone nel mezzo del nulla. Dopo molti dinieghi da parte dei produttori che gli ripetono che "il cinema è un mestiere d'élite" Andrea comincia a sentirsi un fallito totale, ed è in quel momento che gli arriva l'idea geniale: raccontare in un suo film le gesta dei fuoriclasse della sconfitta, ovvero tutti coloro che, soprattutto (ma non solo) in ambito sportivo, hanno toppato clamorosamente, rendendosi però protagonisti memorabili di imprese in qualche modo epiche. È la sua ribellione alla cultura del vincente che è diventata "l'unità di misura delle nostre vite" e il suo modo di rispondere alla domanda: "Perché perdere fa così male?".
Andrea Muzzi costruisce un film a sua misura raccontando una storia metacinematografica: lui stesso è uno sceneggiatore e un regista (oltre che un attore, noto soprattutto per le collaborazioni con Alessandro Benvenuti) che fatica a trovare produttori e distributori e ha subito la cancellazione di un suo film (scritto con Ugo Chiti) alla vigilia dell'inizio delle riprese, ma non si rassegna a soccombere alla cultura cinematografica improntata ai blockbuster.
Non a caso il film che vorrebbe realizzare in All'alba perderò porta lo stesso titolo, Piove sul bagnato, dell'opera prima che nella realtà ha invece realizzato. All'alba perderò è liberamente ispirato allo spettacolo teatrale omonimo firmato insieme a Marco Vicari, e il cinema del regista-sceneggiatore si conferma erede di quello di Chiti, Nuti e, appunto, Benvenuti: parabole gentili con un simpatico accento toscano, popolate da gente comune che cerca di sopravvivere in un mondo sempre più competitivo e sempre meno a misura d'uomo.
Gli antieroi di Muzzi sono laureati ridotti a fare i pizzaioli, domestiche col marito brontolone, idraulici pluribocciati alle elementari e politici con zero voti al loro attivo, più quella galleria di atleti cui il regista ha dato un nome inventato ma le cui gesta sono "ispirate a fatti realmente accaduti". A loro Muzzi affianca celebri atleti che invece hanno saputo rialzarsi dopo una clamorosa caduta, come Yuri Chechi, Maurizia Cacciatori o Giovanni Galli, ed è davvero carina (e adatta ai tempi) l'idea di affrontare il tema del fallimento senza vergogna, come parte della nostra vita e parte del gioco.
Il lato positivo del suo film è proprio quella particolare forma di gentilezza e di malinconia, e quel gusto un po' retrò di cui molti provano nostalgia senza probabilmente senza ammetterlo a se stessi, immersi come siamo in quella "cultura del vincente" che ci fa rifiutare tutto ciò che non le appartiene; il lato negativo è che una certa lentezza narrativa e certe ambientazioni reminescenti del cinema italiano anni Settanta e Ottanta, tutto girato fra tinello e cucina, appaiono oggi fuori tempo massimo.
Dunque, se da un lato è impossibile non fare il tifo per Muzzi, dotato di una simpatia istintiva e di una carica umana irresistibili (nonché di ottimi tempi comici recitativi), dall'altro si vorrebbe trascinarlo nella contemporaneità cinematografica e fuori da un'impostazione teatrale "antica": ma anche questo dipende molto da quegli investimenti produttivi che gli sono negati, e che speriamo diventino più cospicui in futuro.
All'Alba perderò è un film completamente diverso dalle altre comnedie italiane. In pratica è un mix tra la commedia francese ed il docufilm. Tuttavia questa sperimentazione stilistica non toglie niente alla poetica del film. Gli attori sono tutti in parte e l'idea di raccontare tramite straordinari perdenti il fallimento come risorsa di crescita è vermante [...] Vai alla recensione »
Andrea è un aspirante regista (sceneggiatore) condannato a reiterare i propri fallimenti. Fino a quando non scopre altri "talentuosi" sconfitti, come e più di lui, che lo aiutano a fallire ancora meglio... L'idea del film è convincente, così come convincenti sono alcuni attori presenti nel film. Purtroppo però lo sviluppo della trama e il budget [...] Vai alla recensione »