Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Nathalie Biancheri |
Attori | Cosmo Jarvis, Lauren Coe, Yasmin Monet Prince, Sadie Frost, Laurie Kynaston Amber Jean Rowan, Ella-Grace Gregoire, Amy Griffiths, Sian Hill. |
Tag | Da vedere 2019 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 novembre 2021
Una strana amicizia si trasforma in ossessione.
CONSIGLIATO SÌ
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Costa dello Yorkshire. La madre della diciassettenne Laurie ha lasciato l'Irlanda per tornare nella città natia con la figlia. La ragazza non si trova propriamente a suo agio nella nuova scuola e scarica le proprie tensioni nella corsa atletica. Un giorno incontra il trentaquattrenne Pete che è in una fase complicata del rapporto con la sua compagna. Pete entra in confidenza con lei al punto di convincerla ad andare in giro una notte insieme. Questo però non lo indurrà ad approfittarsi di lei.
Nathalie Biancheri alla sua opera seconda rivela una inusuale capacità nel conservare una positiva ambiguità in un rapporto che già di per sé sarebbe inappropriato. Non solo per la differenza d'età tra i due ma per il fatto che uno di loro è minorenne.
La camera entra nelle loro vite mostrando stralci di solitudine che affligge entrambi ma è soprattutto su Pete che si accentra l'attenzione della sceneggiatura. Perché se Laurie può essere la classica adolescente attratta dalle attenzioni di un uomo che ha il doppio dei suoi anni, Pete deve essere mostrato impedendo, fino a quando poi non ci sarà una svolta nella narrazione, che lo si bolli con il marchio della pedofilia senza lasciargli alternative.
Ecco allora che ci troviamo di fronte ad un uomo che non sa bene come conservare una relazione stabile ma che al contempo convoglia le sue attenzioni su una minorenne senza però avere più o meno esplicite mire sul versante sessuale.
La sospensione del giudizio viene ottenuta grazie, oltre che alla prestazione di Cosmo Jarvis, anche al formato di ripresa scelto e all'attenzione del direttore della fotografia Michal Dymek nella ricerca di un'atmosfera che ricordi quella del Free Cinema britannico (non tanto sul piano dei contenuti quanto in un'adesione alla realtà che immerga nel quotidiano senza per questo rievocare i kitchen sink di hitchokiana memoria ed ironia).
Un centro abitato anonimo dell'Inghilterra sulla costa di fronte all'Irlanda, dove tutti vanno avanti con la loro vita. Un'”attrazione” sembra averla: il centro petrolchimico che diffonde le sue luci la sera, la chiamano la loro Las Vegas (si chiamerà Nocturnal perciò?). Pete è un pittore d'appartamenti, un ragazzone di 34 anni che vive solo e [...] Vai alla recensione »