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Rassegna stampa di Peter Bogdanovich

Peter Bogdanovich è un attore statunitense, regista, produttore, scrittore, sceneggiatore, musicista, è nato il 30 luglio 1939 a Kingston, New York (USA) ed è morto il 6 gennaio 2022 all'età di 82 anni a Los Angeles, California (USA).

EMILIO MARRESE
Il Venerdì di Repubblica

Il regista Peter Bodganovich racconta in un libro vizi e vezzi delle star che ha conosciuto.
E, tra aneddoti e sorprese, resuscita l'età dell'oro: «Bei tempi: recitava solo chi aveva talento»
Cary Grant a proposito della sua relazione con Sophia Loren, sul set spagnolo di Orgoglio e passione negli anni Cinquanta, gli disse: «Sta' pur sicuro che abbiamo scandalizzato un bel po' di tori!». Sophia però rifiutò la sua proposta di matrimonio, scegliendo il produttore Carlo Ponti: «Lasciamola fare, poverina, se ha così tanto bisogno di soldi…». Ma non si diceva che Grant fosse gay?. «Questa storia dura da una vita» gli disse il divo. «Un tizio porta la ragazza al cinema. Nel film ci sono io, e la ragazza dice che le piaccio, così il tizio fa: "Peccato che sia frocio". Nota bene che così il tizio fa un favore a me, perché la prima volta che capito in quella città, secondo te chi viene al mio albergo per vedere se sono frocio o no? «Esatto, la sua ragazza». Confidenze, rivelazioni, aneddoti: il regista-giornalista-attore Peter Bogdanovich ha raccolto in un volume enciclopedico (Chi c'è in quel film? ) 25 ritratti delle più grandi star hollywoodiane. Quelle con cui ha lavorato, di cui è stato amico, oppure che ha solo conosciuto o ammirato. Un'opera che Scorsese ha definito indispensabile. I mostri del cinema raccontati da vicino, spesso spiati dalla serratura, pur con devozione, e svelati talvolta molto diversi dall'immagine che di sé davano sullo schermo. Nel volume si scoprono così la monogamia di Humphrey Bogart, le fragilità di Montgomery Clift o Anthony Perkins, imprigionato a vita in Psycho, o quelle di una Marlene Dietrich, che arriva a confessare il suo amore per Bogdanovich («Ma lei aveva già più di 70 anni …»). Cary Grant gli racconta, ancora, di quando John e Bobby Kennedy ogni tanto gli telefonavano dallo Studio Ovale solo perché avevano voglia di sentire la sua celebre voce. Bogdanovich riferisce di quando un giovane Stanley Kubrick mandò a quel paese Marlon Brando - e la direzione del film I due volti della vendetta: durante una riunione aveva osato interrompere il regista, perché aveva sforato i tre minuti concessigli. Bogdanovich ripercorre ilcontroverso rapporto tra Jerry Lewis e Dean Martin, ma racconta anche che il Picchiatello, pilota con brevetto, una volta fu messo alla guida di un Boeing 747 dell'Air India: «Capitano, posso annunciare che ai comandi ci sono io? E lui: non mi pare una buona idea».

SERGIO DONATI

Sfogliando i nuovi programmi di Tele+1 trovo una rara chicca che mi affretto a segnalarvi: va in onda domani notte, giovedì 2, alle 0,15, ed è un piccolo film del '68, Targets (Bersagli), il primo film diretto da Peter Bogdanovich. Lo vidi assieme a Leone mentre finivamo la sceneggiatura di Giù la testa. Era, questo, un film che Sergio aveva deciso di produrre soltanto, e quell'esordiente americano pareva avere personalità e “mano” giusta per dirigerlo.

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