E' vaporosa, soffice, luminescente. Sembra fatta di zucchero filato. Il volto dolce dolce e ridente comunica un'allegria quasi infantile, il corpo smisurato, miracolosamente morbido e sensuale è un invito a sognare. Con tali doti - unite a un accattivante senso dell'umorismo, a una fine sensibilità e a un'intelligenza che la coinvolge in svariati interessi artistici e culturali - da oltre dieci anni, Eva Herzigova è entrata stabilmente nell'Olimpo delle supermodelle, immortalata dai maghi dell'immagine, contesa dalle grandi firme della moda, richiesta come irresistibile testimonial di tantissime campagne pubblicitarie.
Nel 1998, questa radiosa icona del desiderio ha debuttato sugli schermi ne L'amico del cuore , primo film di Vincenzo Salemme , una commedia tutta giocata sul filo del paradosso e delle sorprese. La top ceca è Frida, moglie di un giornalista, un'abbagliante svedese che, a Bacoli, piccolo centro del napoletano, fa impazzire tutti per la sua eccezionale bellezza. Tra le sue “vittime” c'è il migliore amico del marito, un giovane medico gravemente malato di cuore che, come ultimo desiderio prima di un'operazione a rischio con possibilità di riuscita pressocché nulle, chiede uno speciale gratificante “favore”: passare una notte d'amore con Frida... Certo, è una strana richiesta ma, dopo un comprensibile imbarazzo e le esistazioni del caso, la pietà di fronte alla morte alla fine convince la generosa quanto sensibile coppia. L'imprevisto, però, è in agguato: infatti, il medico (interpretato dallo stesso Salemme) supera l'intervento e la vicenda si complica aprendosi a nuove inattese svolte.
«Le storie dei film italiani hanno un'anima. Sono piene di amore, di emozioni, di colore», dice Eva, che è rimasta molto legata al suo debutto. «Quella di Salemme era straordinaria, divertente e romantica. Mi ha conquistata subito. C'era un'ironia un po' surreale, che a Napoli è di casa e a me piace tanto. Lavorare a Bacoli con Vincenzo è stata un'esperienza umana davvero bella. Da questo punto di vista, non potevo cominciare in modo migliore. Scegliere un film italiano per il debutto è stato un inizio felice, quasi inevitabile. Da voi mi sono sempre sentita a casa: l'Italia ha avuto un ruolo importante per il mio successo di modella».
Scegliere L'amico del cuore significò per Eva compiere una scelta che allora fece sensazione: rifiutare l'offerta di Stanley Kubrick per un ruolo in Eyes Wide Shut .
«Il rifiuto a Kubrick è stato difficile e sofferto», spiega. «L'idea di lavorare con un simile maestro del cinema mi attirava moltissimo. Ma la sua proposta mi confinava nella dimensione di un oggetto. Anche nel film sarei stata una modella ma soprattutto sarei stata soltanto un corpo. Alla fine, ho stretto i denti, mi sono fatta coraggio e ho detto no. Beh, dire di no a uno come Kubrick non è uno scherzo. Però, non me ne sono pentita. C'erano buone ragioni per farlo».
Lavorare con Salemme, invece, l'ha arricchita. «Mi ha aiutato a capire molte cose, sia sul piano umano che come attrice», dice. «Per la recitazione ho una vera passione, anche se non ho mai pensato di abbandonare il mio lavoro di modella. E perché mai dovrei farlo, se molte dive posano come testimonial e come modelle per gli stilisti o le case di cosmesi? Quanto al grande schermo, voglio preparami meglio. Sono molto tenace e orgogliosa, so che. se mi impegno, posso fare di più».
In un momento d'oro per le ex modelle divenute regine di Hollywwod - dal premio Oscar Charlize Theron all'incontenibile Uma Thurman o alla superpagata e bravissima Cameron Diaz - potrebbe scoccare, allora, anche quello della top ceca.Ed Eva conclude con un auspicio: «La prossima tappa della mia carriera cinematografica dovrebbe essere l'America, dove sono conosciutissima come modella e continuo a ricevere diverse offerte. Intanto, grazie Italia per aver avuto fiducia in me».
Da Il Messaggero, 21 luglio 2005