venerdì 22 settembre 2023 - Festival
Middle East Now torna a Firenze dal 10 al 15 ottobre 2023, al Cinema La Compagnia, al Cinema Astra, al Museo Novecento e in altri spazi cittadini, con un programma multiforme di eventi, tra cinema, documentari, arte, mostre, food, incontri e progetti culturali in senso più ampio. Il festival - che fa parte del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze - da sempre si caratterizza per una forte attenzione all’attualità, al racconto dei fenomeni più nuovi e vibranti delle culture e delle società del Medio Oriente contemporaneo, che oggi più che mai hanno bisogno di essere approfonditi. Ecco alcune anticipazioni:
PERMANENT TRANSITIONS: tema del festival 2023
Nel corso della storia, le società hanno subito fasi di sviluppo e importanti momenti di svolta, che hanno creato picchi e cadute, risvegli e crisi. Ogni generazione sperimenta questi micro e macro eventi ciclici, vive e apprende dalle transizioni da una fase all'altra. In tempi recenti, è in corso una discussione sulla velocità delle trasformazioni sociali e dei progressi tecnologici.
L'emergere della cultura Woke, l'ascesa dei populismi, i movimenti anticapitalisti e colonialisti, le nuove ondate migratorie, la fluidità di genere e il nonbinary nell'espressione e nell'identità, i diritti delle comunità emarginate, la consapevolezza del cambiamento climatico e l'attuale rapida crescita dell'intelligenza artificiale e dell’automazione - contribuiscono tutti ai recenti sviluppi delle nostre società. Questo continuo stato di cambiamento presenta al tempo stesso opportunità e dilemmi.
Mentre navighiamo attraverso queste transizioni, Middle East Now festival invita a riflettere sui progressi e sulle sfide che derivano dal cambiamento. I film e i gli eventi in programma vogliono incoraggiare l'introspezione, e fornire agli spettatori uno spazio per reinventare un futuro condiviso. Insieme sarà possibile intraprendere un viaggio cinematografico che ispiri nuove narrazioni, stimoli la riflessione e ampli la percezione delle cose.
Circa 40 film in anteprima, premiati nei migliori festival internazionali, per un viaggio cinematografico che tocca tutti i paesi dell’area mediorientale: storie forti, personaggi, i temi caldi dell’attualità nei titoli più recenti da Palestina, Libano, Iran, Siria, Egitto, Afghanistan, Israele, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Turchia, Emirati Arabi, Yemen. Un programma che farà conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che cerca di andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresentati.
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Tra gli highlights programma cinema:
Focus Palestina
Nel programma cinema ed eventi speciali uno spazio di approfondimento sarà dedicato alla Palestina, per raccontare un contesto politico e sociale particolarmente importante in Medio Oriente, storicamente caratterizzato da conflitti ma anche portatrice di grande vivacità culturale e di una grande spinta al racconto della vita quotidiana, e dell’identità dell’essere palestinese in tutte le sue difficoltà.
Tra i film in anteprima, A GAZA WEEKEND di Basil Khalil (Palestina, Regno Unito, 2022), commedia irriverente che racconta le vicende di un maldestro giornalista britannico e di sua moglie, un'israeliana nevrotica, che quando un virus si diffonde rapidamente in Israele causando una pandemia e bloccando tutti gli spostamenti via terra e via mare, sono costretti a tentare la fuga a Gaza, “il posto più sicuro del mondo” in cui rifugiarsi. A GAZA WEEKEND sarà il film d’apertura di questa edizione, martedì 10 ottobre al Cinema La Compagnia, con la partecipazione speciale della famosa attrice palestinese Mouna Hawa.
BYE BYE TIBERIAS (Francia, Palestina, Belgio, Qatar, 2023), documentario sullo straordinario viaggio emotivo che vede la regista Lina Soualem e sua madre, l’attrice palestinese Hiam Abbas, ritornare nel villaggio ancestrale della famiglia in Palestina, che la Abbass lasciò poco più che ventenne per inseguire il suo sogno di diventare un'attrice in Europa. Nel processo, ha lasciato dietro di sé la madre, la nonna e sette sorelle, insieme alle domande che tormentano l'attrice ancora oggi.
ALAM (Francia, Tunisia, Palestina, Qatar, Emirati, 2022), premiato lungometraggio di debutto del regista Firas Khoury. Protagonista il giovane palestinese Tamer, che insieme ai suoi amici conduce una tipica vita adolescenziale in una scuola della Galilea, fino a quando un giorno arriva la bella Maysaa. Per far colpo su di lei Tamer accetta di prendere parte a un'operazione misteriosa che gli cambierà la vita, ribattezzata "Alam", per sostituire la bandiera israeliana della scuola con quella palestinese.
Il maestro iraniano Mohsen Makhmalbaf presenta il suo ultimo film
Arriverà a Firenze per il festival anche il maestro del cinema iraniano Mohsen Makhmalbaf, regista, scrittore e produttore, considerato tra i più influenti registi del cinema contemporaneo e tra i fondatori della new wave del cinema iraniano. L’autore di tanti film capolavoro, tra cui Viaggio a Kandahar, presenta al festival il suo ultimo TALKING WITH RIVERS (Iran, 2023, 50’), una conversazione tra Iran e Afghanistan in forma di film, due paesi vicini che un tempo erano una sola terra. Questi, dopo essersi separati, condividono ora le loro storie, dall’era dell‘invasione sovietica alla Guerra civile e all’era Talebana, fino ad arrivare all’ascesa e alla caduta dell’America e al ritorno dei Talebani.
Al festival anche THE LIST (Afghanistan, 2023, 65’), ultimo film di Hana Makhmalbaf, figlia del maestro, che racconta come in pochi giorni in Afghanistan, con il ritiro definitivo delle forze internazionali da Kabul, la vita di milioni di afghani sia cambiata improvvisamente in peggio. Da un giorno all'altro, con il ritorno dei talebani al potere, molti artisti e registi del paese si sono trovati a rischio di essere giustiziati. Nel tentativo di mettersi in salvo, come tanti altri, si precipitano all'aeroporto internazionale per imbarcarsi sugli ultimi aerei in partenza.
E ancora:
Tra i film in anteprima nazionale il documentario di debutto Q (2023, Libano, Stati Uniti), della giovanissima regista libanese-americana Jude Chehab, che sarà al festival per l’occasione, film vincitore ai festival di Tribeca e Sheffield, che descrive l'influenza di un ordine religioso matriarcale segreto – Al-Qubaysiat, di origine siriana – sulla famiglia della regista, i legami inespressi e le conseguenze della lealtà che sua madre, sua nonna e lei stessa hanno dimostrato a questa misteriosa organizzazione. Una storia d'amore di un tipo diverso, e un racconto multigenerazionale sull'eterna ricerca di significato nella vita.
Dall'Iraq, l'anteprima del documentario BAGHDAD ON FIRE di Karrar Al-Azzawi (Iraq, Norvegia, 2023), anche lui ospite a Firenze, racconto bruciante delle speranze e dei sogni dei giovani iracheni, che manifestano in piazza guidati da una giovane donna di 19 anni, che affronta le enormi conseguenze della lotta per la democrazia, la libertà e un futuro migliore.
E ancora Iraq con l’anteprima EN TOUTE LIBERTÉ: UNE RADIO POUR LA PAIX (Francia, Iraq, 2022), il documentario di Xavier de Lauzanne che racconta lo straordinario lavoro quotidiano di Radio Al-Salam, nel nord dell'Iraq, un'antenna libera da influenze politiche e religiose, per cui sette giovani giornalisti musulmani, cristiani e yazidi tendono i loro microfoni a chi vuole la pace. In completa libertà, le voci si diffondono sulle onde radio e rianimano i legami all'interno di una nazione.
Tra i film sull’Iran, WINNERS (Gran Bretagna, Iran, 2022, 85’) del regista Hassan Nazer, candidato come miglior film straniero agli Academy Awards, ambientato in una piccola città di provincia iraniana, in cui due bambini lavorano duramente per sostenere le loro famiglie. Un giorno trovano su una strada polverosa una statuetta del premio Oscar abbandonata. Condividendo la passione per il cinema, il loro capo decide di aiutarli a trovare il proprietario (il due volte premio Oscar Asghar Farhadi…).
E ancora sull’Iran il pluripremiato SHAYDA di Noora Niasari (Australia, Iran, 2023, 118'), protagonista Shayda, una donna iraniana che vive in Australia, dove trova rifugio in un centro di accoglienza per donne con la figlia Mona di 6 anni. Dopo essere fuggita dal marito Hossein e aver chiesto il divorzio, Shayda fatica a mantenere la normalità per Mona. Incoraggiata dall'avvicinarsi del Nowruz (capodanno persiano), cerca di creare un nuovo inizio fatto di illimitate libertà. Ma quando un giudice concede a Hossein il diritto di visita, lui rientra nella loro vita, alimentando le loro paure. Un ritratto poetico della vulnerabilità, ma anche dell'anima radiosa di una donna iraniana che rivendica con coraggio i suoi diritti, ancorato a una strepitosa performance di Zar Amir Ebrahimi, migliore attrice a Cannes 2022 per Holy Spider, acclamata anche come regista, e attesa al festival.
Da Israele lo straordinario JE T'AIME RONIT ELKABETZ di Moran Ifergan (Israele 2022, 71'), documentario che utilizza l'archivio della regista e attrice israeliana Ronit Elkabetz, venuta a mancare nel 2016, per raccontare un’icona assoluta del cinema e della scena artistica israeliana e mondiale, attraverso la collezione radicale del suo incredibile guardaroba. Un saggio per immagini sul potere del cinema, il potere dei vestiti e su una donna indimenticabile, che rappresenta e incarna il più profondo desiderio umano di libertà. Con la partecipazione della regista.
Dalla Turchia l'intenso documentario BLUE ID (Turchia 2022, 89') delle registe Burcu Meleko?lu e Vuslat Karan, vincitore dell'audience award al festival IDFA di Amsterdam, che segue la vicenda di Rüzgar, un tempo una famosa attrice, nel suo percorso di cambio di sesso. Pubblicamente denunciato e diffamato dalla stampa scandalistica e transfobica turca, ma animato da una forte volontà e un sostegno costante, Rüzgar lotta per il riconoscimento della sua identità all'interno del contesto conservatore blu/rosa dominante. Nella vivace Istanbul, le registe lo accompagnano in questo lungo viaggio che lascia senza fiato.
Sempre dalla Turchia il thriller IN THE BLIND SPOT (Germania, Turchia, 2023) della talentuosa regista Ayse Polat, ambientato in una remota città nel nord-est della Turchia, dove si intrecciano le storie di una troupe cinematografica tedesca e di un agente dei servizi segreti turchi, la cui figlia piccola sembra essere perseguitata da una forza misteriosa, fino a creare una complessa rete di cospirazioni.
Tra le novità di questa edizione anche:
La collaborazione con BERLINALE PANORAMA
Una speciale selezione di film curata da BERLINALE PANORAMA, la storica sezione del festival del cinema di Berlino che da sempre dà spazio a film indipendenti provenienti da tutto il mondo e con grande attenzione ai diritti umani. Tra i film della selezione proposta da Panorama e dal suo direttore Michael Stütz ci sono MIGUEL’S WAR di Eliane Raheb (Libano, Germania, Francia, 2021)
Sempre dal Libano DEATH OF A VIRGIN, AND THE SIN OF NOT LIVING (2021, Libano), impressionante film di debutto del regista libanese George Peter Barbari.