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Gabriele Salvatores: «È il primo film in cui parlo un po' di me e delle mie paure»

Con Il ritorno di Casanova, liberamente tratto dal romanzo omonimo di Arthur Schnitzler, il regista si confronta con il passare del tempo. Al cinema.

martedì 4 aprile 2023 - Incontri

Leo Bernardi è un regista che non riesce a completare il suo ultimo film su Giacomo Casanova, in procinto di partecipare in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Il suo montatore Gianni cerca di farlo uscire dall'impasse e da una depressione incipiente, mentre Leo si consuma fra due sentimenti che gli paiono inadatti ai sui 63 anni: la competitività con un giovane regista, Lorenzo Marino, osannato dalla critica e anche lui in predicato per il concorso veneziano, e l'amore per Silvia, un contadina volitiva e indipendente, molto più giovane di lui. Dunque Leo temporeggia, procrastina, è nervoso e distratto, agitato da sogni e visioni, impolverato come il Casanova che racconta, cui tutto appare "insensato e ripugnante" - a cominciare dal passaggio inesorabile del suo tempo di vita.

Con Il ritorno di Casanova (al cinema), liberamente tratto dal romanzo omonimo di Arthur Schnitzler, Gabriele Salvatores si confronta con il passare inevitabile del tempo, e racconta il rapporto tra vita e cinema in questa intervista realizzata in collaborazione con Maremosso, magazine Feltrinelli.


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