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Festival dei Popoli 2021, «un'edizione su un mondo in perenne cambiamento»

A Firenze dal 20 al 28 novembre, un'edizione allineata sul presente, proiettata verso il futuro e accompagnata dalla riscoperta dei maestri del passato. Una selezione di titoli anche in streaming su MYmovies.
di Carlotta Centonze

mercoledì 10 novembre 2021 - mymovieslive

“Contenitore e contaminatore di cultura, il Festival dei Popoli, arrivato alla 62° edizione, cercherà il confronto sui temi più caldi della contemporaneità: i giovani, l’ambiente, la questione di genere e la continua contaminazione del linguaggio” afferma Vittorio Iervese, Presidente del festival. “Sarà un festival ricco, ibrido e rivolto al futuro - racconta il Direttore Artistico Alessandro Stellino - perché oggi più che mai è necessario creare nuovi spazi e collaborazioni per lavorare insieme alla diffusione dell’arte”.

Una grande apertura inaugurerà il festival il 20 novembre (in programma fino al 28 novembre a Firenze e online sulla piattaforma MYmovies), con il nuovo film di Miguel Gomes e Maureen Fazendeiro Diários De Otsoga. Girato durante la quarantena, al film è legato il manifesto della nuova edizione: “Un film di luce, prossimità e desiderio, nel segno della rinnovata possibilità di incontrarsi intorno al cinema” dice Alessandro Stellino.

Con una selezione di 18 titoli in Concorso Internazionale in anteprima, il festival torna a essere centro propulsivo della discussione intorno al cinema documentario, con l’ambizione di fotografare il presente, e al contempo di coltivare un futuro che valorizzi i giovani talenti emergenti. Ad aprire e chiudere il concorso saranno le voci di due registe, “per rispondere alla percepibile necessità di raccontare la questione di genere” sottolinea Stellino. Si tratta di As I Want di Samaher Alqadi, che racconta la rivoluzione in Egitto a partire dalle dolorosissime riprese delle violenze subite dalle donne; fino ad arrivare a A Night of Knowing Nothing di Payal Kapadia, una fotografia attuale sul sistema opprimente delle caste in India. Sempre nel Concorso Internazionale, tra i vari titoli saranno presenti Charm Circle di Nira Burstein, un ritratto eccentrico alla Woody Allen su una famiglia disfunzionale newyorkese quasi tutta al femminile, e Big in China del regista canadese Dominic Gagnon, un’esplorazione dei nuovi linguaggi social, veri e propri “archivi del contemporaneo”.

Le voci più fresche e interessanti dell’attuale panorama del documentario italiano saranno al centro del Concorso Italiano, con una selezione di 7 film di autori molto giovani, tra cui un nome già noto al festival, quello di Enrico Maisto, che parteciperà con il suo film più libero e personale L’Età dell’innocenza.

Il fil rouge dell’ibridazione del linguaggio e della sperimentazione proseguirà con la prima retrospettiva italiana dedicata a Nicolas Klotz e Elisabeth Perceval dal titolo Frontiere in fiamme, che presenterà una selezione di 15 opere dei cineasti francesi, per “spalancare e abbattere le frontiere del cinema documentario” dice Alessandro Stellino.

Torna inoltre la sezione musicale Let the music play!, che presenterà quest’anno 5 titoli in anteprima italiana, tra cui In the Court of the Crimson King di Toby Amies, la storia di uno dei più grandi album del rock progressivo e del suo frontman Robert Fripp. Dall’archivio del festival, invece, per la sezione Diamonds Are Forever, l’omaggio ai 30 anni dalla caduta dell’Unione Sovietica con opere di maestri come Peleshian, Sokurov, Kossakovsky e Dvortsevoj.

Ai giovani sono dedicati la sezione Popoli for Kids & Teens e l’evento Doc at Work- Future Campus, “non solo per formare gli spettatori di domani - spiega Stellino - ma soprattutto per creare uno spazio di protagonismo giovanile, e per fare del festival un luogo in cui i giovani autori trovino il terreno fertile che li accompagnerà alla professionalizzazione, creando così un continuo collegamento con il cinema del futuro”.

Tra le novità di quest’anno: Pop Corner, il programma di 5 incontri tra dieci ospiti d’eccezione che si confronteranno su temi di attualità, e il Premio “energie rinnovabili” assegnato a Michelangelo Frammartino, secondo Stellino “uno dei più importanti autori italiani e internazionali, dotato di grandissimo rigore e coraggio”.


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