Un ricchissimo programma che conferma l’impegno a sostenere il cinema dell’infanzia e dell’adolescenza. Dal 15 al 25 ottobre.
di Paola Casella
“Cos’è Alice nella Città 2020? Un’opportunità di dire che si può andare avanti con idee forti ma in tutta sicurezza”. Fabia Bettini, codirettrice insieme a Gianluca Giannelli della sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, sintetizza così il significato dell’edizione che si terrà dal 15 al 25 ottobre, questa volta in tre location parallele: l’Auditorium Parco della Musica, l’Auditorium della Nuvola di Fuksas e il Cinema Caravaggio.
“Cambieranno i tempi, le forme, ma non lo slancio e le speranze che questa crisi terribile ha provato a isolare”, scrivono i due direttori, e parlano di riannodar creare una nuova cultura festivaliera che vada “oltre la bollinatura dei film” – un riferimento al festival di Cannes – per creare alleanze necessarie, come quella con la Mostra del Cinema di Venezia che ha dato luogo alla nascita di Sintonie, nuova sezione di Alice nella Città in collaborazione con la Biennale Venezia 77 per “sostenere il cinema con al centro il tema dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Tra le opere prime e seconde una giuria composta da Eva Cools, Agostino Ferrente, Caterina Guzzanti, Claudio Noce e Roberta Torre assegnerà il Premio camera d’oro Alice – MYmovies.
IL CONCORSO
Il corpo al centro
Tre i film in gara pongono l’attenzione sul corpo, “uno dei grandi tabu nel cinema dedicato agli adolescenti e ai bambini, ma anche nel cinema italiano in generale”, afferma Giannelli. “Un corpo raccontato attraverso lo sport: nuoto, calcio, sci”. Dunque ecco Slalom di Charlene Favier, con protagonista Jérémie Renier, in cui lo sci diventa un mezzo per indagare pulsioni segrete e nascoste; Tigers di Ronnie Sandahl che illustra il rigore e l’autodisciplina indispensabili nel mondo del calcio; e Nadia, Butterfly di Pascal Plante in cui attraverso il nuoto una ventenne alla vigilia del ritiro intraprende la ricerca di se stessa.
L’appartenenza a una comunità
Gagarine, opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, racconta l’odissea nello spazio, immaginata da un adolescente delle periferie parigine, di un astronauta urbano che lotta per non veder scomparire il suo mondo; Punta Sacra di Francesca Mazzoleni ritrae la comunità delle cento famiglie che vivono presso l’Idroscalo di Ostia, a rischio di essere spazzata via dalla costruzione di un Porto turistico dal taglio commerciale; e Ibrahim dell’esordiente Samir Guesmi, “bollinato” da Cannes, che narra la storia di un ragazzo diviso fra il legame verso il padre Ahmed, lavoratore coscienzioso e riservato, e un amico brillante e spregiudicato appartenente ad un’altra comunità.
Storie al femminile
Shadows di Carlo Lavagna, già regista di Arianna, filma in lingua inglese una storia al femminile con la centro una madre e due figlie, e affronta con un taglio contemporaneo di ambientazione post apocalittica una favola classica dalle tinte noir. L’atteso Kajillionaire di Miranda July, descritto da Giannelli come “il film più pazzo presentato negli ultimi anni”, conferma il talento originale di una delle registe indie americane più interessanti: al centro della trama una donna, interpretata da Evan Rachel Wood, i cui genitori criminali invitano una sconosciuta a partecipare al colpo del secolo. E Calamity di Rémi Chayé propone un ritratto in animazione della vera storia di Calamity Jane raccontata nell’infanzia e adolescenza.
I RESTAURI
I cento anni dalla nascita di Gianni Rodari verranno celebrati con i restauri dei classici La torta in cielo e La freccia azzurra, e Maria Grazia Cucinotta, Leonardo Pieraccioni verranno a festeggiare la copia restaurata de I laureati.
SINTONIE VENEZIANE
Listen è l’opera prima dell’attrice portoghese Ana Rocha de Sousa che al Lido ha vinto il premio come miglior film della sezione Orizzonti e narra la lotta di una madre per tenere con sé i suoi tre figli contro l’invadenza dei servizi sociali inglesi. La nuit des rois di Philippe Lacote vede un giovane addentrarsi nella foresta della Costa d’Avorio per raccontare una storia ai detenuti di una prigione. Nowhere Special di Uberto Pasolini è lo straziante racconto delle peregrinazioni di un giovane padre single che, sapendo di dover morire, cerca una famiglia cui affidare il proprio figlio di cinque anni. In Mainstream di Gia Coppola una ragazza dovrà scegliere fra un carismatico artista che diventa una celebrità del web e un musicista- barista di più realistiche aspirazioni. I predatori di Pietro Castellitto è una commedia grottesca e crudele che mette a confronto una famiglia altoborghese e una proletaria nella Roma di oggi. Infine Sun Children di Majid Majidi racconta la battaglia quotidiana per la sopravvivenza di un dodicenne e i suoi tre amici.
SERIE TELEVISIVE
Quattro nuove serie, di cui due italiane: L’Alligatore di Daniele Vicari ed Emanuele Scaringi che vede protagonista l’ex cantante ideato da Massimo Carlotto, e Rita Levi Montalcini di Alberto Negrin con Elena Sofia Ricci nei panni della scienziata premio Nobel. Le altre due serie sono l’inglese Pure di Aneil Karia, protagonista una ventenne che immagina tutti quelli che incontra in situazioni erotiche, e il francese Stalk di Simon Bouisson, dove un nerd si vendica dei bulli che lo tormentano hackerando i loro device.
EVENTI SPECIALI
L’atteso film campione di incassi in Francia The Specials di Eric Toledano e Olivier Naca vede Vincent Cassel e Reda Kateb nei panni di due educatori che addestrano i ragazzi autistici delle periferie francesi, mentre la dramedy Sul più bello, opera prima di Alice Filippi, segue le peripezie di una Amelie italiana, affetta da una grave malattia e innamorata del più bello della città, che sceglie di affrontare la vita vedendo sempre il bicchiere mezzo pieno. Wendy segna il ritorno alla regia di Benh Zeitlin, l’autore di Re della terra selvagga, con la storia di una Peter Pan in gonnella che vive in un’isola dove non si invecchia e in Sweet Thing di Alexandre Rockwell due fratelli in lotta per sopravvivere ad un padre alcolista e una madre assente. La storia di Olaf è il corto animato sul personaggio più amato della saga di Frozen; e Trash è un’opera prima italiana con protagonista una scatola di cartone che vive con una bottiglia da bibita gassata e insieme cercano una seconda possibilità per rifiuti come loro.
FUORI CONCORSO
Fra i titoli più interessanti tre italiani: Il mio corpo di Michele Pennetta, coproduzione italo-svizzera coprotagonisti Oscar, un ragazzo che trascorre la vita fra le discariche, e Stanley, uno straniero cha campa di lavoretti occasionali; Movida di Alessandro Padovani che racconta lo spopolamento di una provincia attraverso lo sguardo dei suoi residenti più giovani; e Palazzo di Giustizia di Chiara Bellosi, storia di un’udienza in un tribunale italiano e delle giovani “vittime collaterali” del sistema giudiziario e delle cattive azioni degli adulti.