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L'Academy si dà nuove regole per favorire l'inclusione. Ma era necessario?

Da Titanic a Il padrino, sono tanti i titoli che non avrebbero vinto l'Oscar secondo i nuovi parametri.
di Pino Farinotti

venerdì 11 settembre 2020 - Focus

William Thackerray scrisse "La fiera delle vanità" nel 1848. Se fosse vivo quelli dell’Academy Award gli avrebbero offerto la ghiotta occasione di aggiornare quel titolo in "La fiera delle idiozie".

È già stato detto e scritto molto, e non amo perdere tempo e parole sulla stupidità. Dunque, la fenomenale indicazione: dal 2024 per ottenere l’Oscar assoluto, un film dovrà presentare, nella storia e nei componenti la produzione, categorie, chiamiamole così, di personaggi che storicamente il cinema sembrerebbe trascurare: LGBT (significa lesbiche, gay, bisessuali, transgender), donne, etnie minoritarie, disabili. Le storie dovranno essere costruite rispetto a quei caratteri.

Mi domando che equilibrio drammaturgico possa avere una storia che debba rincorrere tutte quelle attitudini. Pur mettendoci tutta la buona volontà, un autore dovrebbe sciogliere nodi più intricati di quello gordiano, con la tentazione di fare come Alessandro, che lo distrusse con la spada.

Sono stati fatti titoli che non avrebbero ottenuto l’Oscar rispetto alle nuove regole: Titanic (guarda la video recensione), Il cacciatore (guarda la video recensione), Il padrino (guarda la video recensione), Lawrence d’Arabia. Ma che bello.

Cerco di leggere la vicenda da altre prospettive. È certo una buona notizia per gli antagonisti dell’Oscar, a cominciare dal Leone veneziano, alla Palma di Cannes, che si vedono depennare il solito riconoscimento ingombrante che da sempre significa l’eccellenza assoluta del movimento. Perché, lo dico da autore, non è possibile fare un film bello e importante senza libertà di scegliere, costruire, infondere passione. E poi mi chiedo quali siano gli autori, scrittori o registi, quelli di qualità, che sanno già, per cultura, talento e sensibilità, come raccontare le differenze, che possano accettare di farsi dare lezioni. A partire dal 2024 quello che un tempo era il film migliore, riconosciuto, storicizzato, sarà un film che i compromessi avranno ucciso.

Ho sempre pensato e scritto che da quando la politica ha invaso il cinema dai primi anni Settanta il cinema ha sofferto ed è peggiorato. Un altro attentato, più spietato è stato il politicamente corretto che impera tutt’ora. Questa nuova, grottesca, legislazione sublima per stupidità e conseguenze, le due precedenti.


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