In prima serata alle 21:15 un'idea di cinema forte sull'incontro tra azione e immobilità estrema.
Aron Ralston, 26 anni, entusiasta dello sport e della libertà, si concede una giornata di biking e trekking nel Blue John Canyon dello Utah. Sole, musica, paesaggi mozzafiato e un fortuito incontro con due belle escursioniste che si prestano a tuffi e risate: cosa chiedere di più? Tornato solo, però, scendendo un crepaccio, Aron smuove inavvertitamente un masso vecchio di milioni di anni e si ritrova immobilizzato, con un braccio bloccato tra questo e la roccia, praticamente senza cibo né acqua. Sopravvivrà 5 giorni in condizioni fisiche e psicologiche gravissime, arrivando, per liberarsi, a segarsi il braccio con un coltellino.
La vicenda reale di Aron Ralston ha offerto a Danny Boyle ciò che attendeva da tempo, vale a dire pane per i suoi denti, cibo per la sua mente.
Boyle ri-immagina, infatti, l'esperienza estrema di Ralston con i ralenti e le accelerazioni, le soggettive impossibili e i raddoppi di formato che tanto gli piacciono, ma anche con un pudore e una pulizia che non eravamo pronti ad attribuirgli.
Come il protagonista sfida se stesso e le possibilità del proprio corpo, traendone godimento, è evidente che il regista risponde con sicuro piacere alla sfida di costruire un film d'azione con un attore che non può muoversi.
Interpretato da James Franco, 127 ore andrà in onda stasera alle 21:15 su Rai 5.