Il film, presentato Fuori Concorso al Festival e dal 1° marzo al cinema, chiude definitivamente la saga di Wolverine.
"Amo Logan - dice oggi con un po' di commozione a Berlino Hugh Jackman, piccolo cerotto sulla narice destra, ultimo segno della sua battaglia contro il cancro della pelle (sei operazioni) -, ma non posso ancora dire se mi mancherà. Non ho voluto comunque scendere a compromessi, sapevo che con questo avrei chiuso". Questo uno dei momenti chiave della conferenza stampa di Logan di James Mangold, passato Fuori Concorso al Festival di Berlino e in sala in Italia dal 1° marzo con la Fox.
Insomma si chiude un ciclo. Ma in questo ultimo capitolo in cui compare Hugh Jackman nei panni di Wolverine (il cui vero nome è James "Logan" Howlett), si lascia però aperta la porta al futuro ovvero i tanti mutanti in erba che vi compaiono.
La saga tratta dal fumetto Marvel potrebbe così non scomparire e anche lo stesso gene X - che conferisce capacità straordinarie di guarigione - vivo soprattutto nella giovanissima Laura (Dafne Keen), la ragazzina di 11 anni più sanguinaria e atletica della storia del cinema.