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Men in Black III in anteprima: protagonisti, new entry, spoiler e retroscena

Tutto sul ritorno (agli anni Sessanta) degli Uomini in Nero.


mercoledì 9 maggio 2012 - News

LO SPECIALE È PUBBLICATO SU BEST MOVIE DI MAGGIO
Ve li ricordate? Indossano completi neri, portano occhiali scuri, viaggiano su macchine di lusso. Compaiono quando meno ve li aspettate, per ripulire la Terra dalla feccia aliena e vigilare sulla sicurezza del cosmo. È gente che non si vedeva in giro da tempo, ma che c'è sempre stata, per proteggerci e farci sentire al sicuro. Ve li ricordate, quindi, a meno che di recente non abbiate visto strani lampi di luce. Ebbene, i Men in Black sono tornati. E non sono più in due, ma in tre... forse. E questa volta hanno a che fare con il villain più letale che abbiano mai affrontato, qualcuno che ha l'obiettivo di cambiare irrimediabilmente non solo la Terra come la conosciamo, ma la sua stessa storia. E sono quindi costretti a viaggiare all'indietro nel tempo, fino agli anni Sessanta del peace and love, in cerca di un modo per salvare l'intero universo. Signore e signori, a dieci anni dalla loro ultima apparizione siamo felici di annunciare che i Men in Black sono tornati in azione.

MA NON SI ERANO RITIRATI?
Non siamo gli unici a farci questa domanda. «Sono troppo vecchio per queste cose. Figuriamoci tu...»: così J, alias Will Smith, apostrofa K, alias Tommy Lee Jones, mentre i due, dopo aver preso a pugni un'aliena-barista con la lingua prensile, sorseggiano un caffè. Già: perché gli Uomini in nero sono tornati allo scoperto, dopo un anonimato di un decennio? O anche, perché Barry Sonnenfeld ha deciso che era giunto il momento di resuscitare il suo franchise più famoso e dare vita, nelle immancabili tre dimensioni, al terzo capitolo? Non sarà mica l'ennesimo tentativo di lucrare sulla nostalgia dei fan di lunga data (del film e del fumetto da cui è tratto, vedi box), in paziente attesa dal 2002 nonostante la delusione per il secondo film? Il sospetto sarebbe legittimo, soprattutto visto il desolante stato della fantascienza attuale, che si barcamena tra kolossal multimilionari con sceneggiature amatoriali (qualcuno ha detto Transformers?) e piccoli film più o meno indipendenti che spopolano ai festival ma incassano un centesimo di quanto meriterebbero (Moon, per fare un esempio). Eppure, nonostante la sua incredibile – e travagliata – storia produttiva, nonostante Will Smith non reciti da un'eternità (l'ultimo lavoro, Sette anime, è datato 2008), nonostante da dieci anni non si senta parlare di Uomini in nero, è comunque difficile non avere aspettative alte per quello che potrebbe essere un nuovo instant classic della commedia fantascientifica. Anche perché, se è vero che Sonnenfeld ci ha fatto aspettare a lungo, è anche vero che le novità in questo terzo capitolo non mancano. A partire dal nuovo/vecchio Man in Black che si unisce al cast, interpretato da Josh Brolin e con più di una somiglianza con il K di Tommy Lee Jones. Somiglianza non casuale, visto che Brolin effettivamente è K, ma un K giovane, che vive nella New York degli anni Sessanta, tutta hippie con il barbone, droghe libere e completi elegantissimi da fare invidia ai pubblicitari di Mad Men. Confusi? Volete capirci qualcosa di più? Non siate impazienti, e andiamo con ordine.

PARTIAMO...
Dall'inizio, da quella New York che nel 2002 fu teatro di Men in Black II. È lì che, parlando con Sonnenfeld, Will Smith salta fuori con quest'idea: perché non girare un altro film della saga, nel quale J è costretto a spostarsi nel tempo per salvare la vita di K, e già che c'è scoprire qualcosa sul suo passato? «È una trovata geniale, ma anche difficile da raccontare, perché bisogna tenere sotto controllo tutte le ramificazioni della storia»: così il regista giustifica i sette anni intercorsi tra l'uscita di Men in Black II e l'annuncio di un terzo capitolo, arrivato solo l'1 aprile 2009. Da allora, il progetto MIBIII è stato al centro di pettegolezzi, conferme, smentite, oltre che di un susseguirsi di sceneggiatori – dall'Etan Cohen di Tropic Thunder al David Koepp di Spider-Man – e rumors. Galeotto fu Will Smith, visto che, nel giugno 2010, comparve vestito da Uomo in nero in un video promozionale per una tv 3D: «So cosa state pensando: io vestito così, il 3D... ma per ora niente alieni, sto solo facendo pubblicità». Già, per ora: perché il 16 novembre dello stesso anno il set di Men in Black III aprì i battenti, «anche se non avevamo ancora uno script: l'abbiamo finito in diretta durante le riprese» ha raccontato Sonnenfeld. Incoscienza pura, come quando ci si diverte un sacco e non si ha voglia di fermarsi: «Se funziona sono un genio. Se floppa, avrò dimostrato di essere il più grosso idiota della storia». E non ce ne voglia il buon Barry, ma qualche rischio lo ha corso: prima le riprese messe in pausa fino al gennaio 2011 per non meglio specificate ragioni fiscali, poi il succitato "piccolo particolare" di non avere ancora una sceneggiatura completa che ha fatto infuriare Will Smith e Tommy Lee Jones e costretto la produzione a interrompere le riprese a marzo 2011. Insomma, era la primavera del 2011 e sembrava che il progetto brancolasse ancora nel buio. Eppure, sarà stata l'emergenza, sarà stato il ritrovato idillio tra Smith e Sonnenfeld, fatto sta che tra maggio e giugno 2011 New York è tornata a popolarsi di alieni, e in due frenetici mesi le riprese sono cominciate – e si sono anche concluse.

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