Dal 27 ottobre all'1 novembre al Cinema Gnomo di Milano.
Un pessimista sorridente
Il Comune di Milano Assessorato alla Cultura e il Centro Studi Cinematografici  organizzano un omaggio al regista francese  Patrice Leconte dal titolo "Patrice Leconte, un pessimista sorridente". La rassegna ha luogo presso il Cinema Gnomo di via Lanzone 30/A dal 27 Ottobre all'1 Novembre. All'interno del programma verrà presentato il libro omonimo al titolo della rassegna curato da Giancarlo Zappoli e Luisa Ceretto e pubblicato dal CSC.
Programma
 Martedì 27
ore 19:00
Il marito della parrucchiera (1990, 82')
Antoine, sin da piccolo, sognava di sposare una parrucchiera. C'è riuscito e ora il legame con Mathilde si sviluppa in un giardino di delizie saturo di colonia e shampoo. Ma è un legane assoluto.
ore 21:00
Tango (1992, 88')
Vincent Baraduc è un pilota da turismo che, scopertosi tradito, non perdona. Anni dopo verrà contattato da un giudice che gli presenta un nipote. E' Paul che preferisce la vedovanza alla separazione. Vincent potrebbe aiutarlo?
Mercoledì 28
ore 19:00
L'insolito caso di Mr. Hire (1989, 81')
Monsieur Hire è un sarto di periferia. La sua unica evasione dalla monotonia è spiare dalla finestra una giovane e bella dirimpettaia. C'è qualcosa di oscuro nel passato di Hire e qualcosa di altrettanto oscuro è appena accaduto nel condominio.
ore 21:00
Il marito della parrucchiera (1990, 82') replica
Giovedì 29
ore 19:00
Tango (1992, 88') replica
ore 21:00
Confidenze troppo intime (2004, 104')
William è un apprezzato consulente fiscale che conduce una vita ai limiti della monotonia. Un giorno Anne, convinta di essere entrata  nello studio di uno psicanalista per la prima seduta, comincia a raccontargli la propria difficile vita coniugale. William decide di non rivelare la sua verà professione. 
Venerdì 30
ore 18:00
Presentazione del libro "Patrice Leconte. Un pessimista sorridente" a cura di Luisa Ceretto e Giancarlo Zappoli. 
ore 19:00
Il profumo di Yvonne (1993, 89')
Estate 1958. Sulle rive di un lago svizzero si incontrano il giovane conte Victor, la bella aspirante attrice Yvonne e il l'eccentrico impresario omosessuale René. Sullo sfondo la guerra di Algeria. Da un romanzo di Patrick Modiano.
ore 21:00
Tandem (1987, 86')
Michael Mortez  conduce da 25 anni un quiz radiofonico itinerante accompagnato dal fonico Bernard Rivetot. Un giorno Bernard viene a sapere che l'emittente ha deciso di chiudere il programma. Come fare a dirlo a Mortez?
Sabato 31
ore 19:00
Tandem (1987, 86') replica
ore 21:00
Il mio miglior amico (2006, 94')
François, raffinato mercante d'arte, è un uomo profondamente solo. Un giorno accetta una scommessa che ha in palio un prezioso vaso antico: entro dieci giorni riuscirà ad avere un vero amico.
Domenica 1
ore 19:00
L'insolito caso di Mr. Hire (1989, 81') replica
ore 21:00
L'uomo del treno (2002, 90')
Milan scende da un treno in una cittadina francese. Il suo progetto è una rapina a una banca. Troverà ospitalità presso Manesquier, un professore in pensione. Il loro incontro muterà profondamente le vite di entrambi.
Patrice Leconte è un regista che ha lavorato con grandi interpreti: Dany Boon, Jane Birkin, Michel Blanc, Anna Galiena, Alain Delon, Johnny Hallyday, Daniel Auteuil, Juliette Binoche, Vanessa Paradis, Sandrine Bonnaire, Fabrice Luchini, Jean Rochefort. Fare cinema per il regista è un mestiere fragile e violento al contempo,  giocato in una perenne condizione di funambolo che lo rende incerto e rischioso. Già agli esordi Leconte, forte della sua formazione autodidatta, sembra avere le idee chiare affermando di non aver appreso nulla di nuovo  dalla frequenza dell'Idhec, la prestigiosa scuola nazionale di cinema parigina. Non servono teorie. Il cinema, secondo lui, può apprendersi solo con la pratica. 
Il contesto della Francia di quegli anni con l'ondata sessantottina non segna né interferisce sulle sue scelte . I personaggi rimangono impermeabili alle vicende sociali di quel periodo.  Si definisce "un figlio della Nouvelle Vague" facendo propria l'esperienza di Truffaut, Godard e Rohmer. Nel 1975 esordisce nel lungometraggio Il cadavere era già morto. Les Bronzés e il successivo Les Bronzés font du ski diventano in Francia due film-culto con la caratterizzazione del francese-medio e delle sue abitudini.  Con Tandem del 1986 abbandona l'esplorazione dei generi affinando una ricerca stilistica più organica e soggettiva. Si distacca ulteriormente dalle problematiche sociali a favore di un'interiorizzazione della sfera individuale. Il suo è e rimarrà un cinema maggiormente imperniato sulla qualità produttiva. E' dunque a partire dai film della seconda metà degli anni Ottanta che si delinea una linea intimista in cui leggerezza ed eleganza diventano elementi essenziali con toni che variano dal semiserio al cupo- amaro. Il marito della parrucchiera (1990) è la pellicola che lo consacra a livello internazionale e quella successiva,  Ridicule, concorre per l'Oscar. 
Quella di Leconte è una filmografia che alterna insuccessi commerciali a discreti risultati di nicchia o viceversa di grande pubblico. Un tratto caratterizzante della sua cinematografia è la predilezione per certe figure e ambienti ai margini della società, personaggi sprofondati nella solitudine e nella miseria sentimentale, esistenze appassite e contesti desolati. Leconte è un "cineasta senza tempo"; le ambientazioni non sono mai riconducibili a contesti definiti e rappresentativi di una società ma mostrano e conservano qualcosa di indefinito e atemporale. La narrazione risulta infatti tutta rivolta all'interiorità dei personaggi. Il suo è un cinema artigianale e, nella costruzione delle vicende, la scelta e il lavoro con gli attori diviene fondamentale. L'attore, come dichiara in un'intervista, non è una marionetta di cui il regista tira i fili, non si pone  al servizio della storia ma diviene perno della vicenda. 
Caratteristiche ricorrenti delle sue pellicole sono spesso le coppie maschili, prive di riferimento all'omosessualità, legate in genere ad un proprio stereotipo come accade nel mondo dei fumetti al quale il regista è debitore, consolidate nel tentativo di mascherare l'inadeguatezza nei confronti del rischio che l'universo femminile finisce col rappresentare. Quest'ultimo viene sempre rappresentato nelle sue complesse sfaccettature. Nel raccontare le coppie e l'amore Leconte ha una vena pessimista che emerge nel dolore e nel senso di inadeguatezza nei confronti della vita.