Advertisement
Woodstock, 40 anni dopo

Intervista a Michael Wadleigh in occasione della riedizione del Director's cut di Woodstock, il concerto che ha cambiato la storia della musica e del cinema.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Ritorno a Woodstock

venerdì 12 giugno 2009 - Incontri

Ritorno a Woodstock
In occasione del Quarantennale del Festival di Woodstock il Biografilm Festival celebra l'evento che ha cambiato la storia della musica. Ad aprire le danze è proprio Woodstock: 3 Days of Peace and Music, l'eccezionale film-concerto diretto nel 1969 da Michael Wadleigh che due anni più tardi si aggiudicò il premio Oscar come miglior documentario. All'epoca esordiente, Michael Wadleigh non poteva prevedere che la sua opera sarebbe restata nel tempo una delle più significative fotografie di un periodo storico che stava per giungere a termine. E mentre dal palco risuonava la musica dei grandi immortali (Crosby Stills & Nash, Joan Baez, The Who, Jefferson Airplane, Santana, Sly and the Family Stone e ancora Jimi Hendrix, Joe Cocker e Janis Joplin per un totale di trentadue tra artisti e band), dietro le quinte una troupe straordinaria, composta tra gli altri da un giovanissimo Martin Scorsese e dalla sua futura montatrice Thelma Schoonmaker, dava vita a quello che sarebbe stato ricordato come il più leggendario dei concerti rock. In attesa che esca la versione blu-ray della Director's Cut del film (il 23 giugno per la Warner Home Video), ne abbiamo parlato con il regista in persona.
Dopo 40 anni Woodstock rimane uno degli eventi più importanti della storia della musica, e non solo. Cosa si prova a essere il regista di un tale successo?
Michael Wadleigh: È vero, Woodstock ha incassato più di qualsiasi altro documentario che sia mai stato realizzato, ha ottenuto diversi premi tra i quali l'Oscar ed è considerato il migliore film-concerto di tutti i tempi. Per quanto mi riguarda, se hai visto le foto che mi ritraggono all'epoca, facevo parte della cultura country e credevo realmente che l'America, l'Europa e il resto del mondo sarebbe cambiato ma la verità è che non è cambiato niente da allora. Devi sapere che il movimento ecologico è nato negli Stati Uniti nel 1962 e la ragione per cui Woodstock è stata allestita in una tenuta è perché all'epoca i concerti si tenevano negli stadi, nei pressi di autostrade, in luoghi chiusi o circoscritti da recinzioni, mentre gli organizzatori volevano che la gente tornasse alla natura. Inizialmente i promoter volevano che si tenesse a Woodstock, che era la "casa" del comunismo, ma non avevano trovato nessun campo che fosse grande abbastanza. Pur optando per la vicina Bethel non cambiarono il nome proprio per mantenere il collegamento con il movimento pacifista.

Un movimento e un'idea rappresentati dalla colomba del marchio di Woodstock.
Michael Wadleigh: Esattamente, ma quella colomba ha un triplice significato. In primo luogo rappresenta la natura e dunque il movimento ecologista; era inoltre un simbolo anti-guerra, significativo per quegli anni macchiati dal conflitto in Vietnam; e infine rappresentava i diritti umani. Eppure, come ti dicevo prima, nulla è cambiato da allora, perché non abbiamo ancora la pace, non abbiamo l'uguaglianza dei diritti e neanche l'ecologia.
Cosa presenta di nuovo rispetto al dvd uscito per il 25° anniversario di Woodstock questa nuova riedizione per il Quarantennale?
Michael Wadleigh: Oggi ho i capelli più grigi di allora e di recente mi sono fatto male a una gamba facendo arrampicata libera! A parte gli scherzi, non cambia molto se non il fatto che il Director's cut, rispetto all'edizione uscita nel 1994, è stato migliorato dal blu-ray e da altri accorgimenti tecnici. In più la nuova versione ha dei contenuti inediti come la performance dei Grateful Dead e altre esibizioni che mi premeva includere per assecondare il mio personale gusto musicale. Ho scelto tuttavia di non rieditare nulla, di non toccare il montaggio, ma di aggiungerli come contenuti extra.

Qual è stata la reazione del pubblico del Biografilm Festival alla visione di Woodstock su grande schermo?
Michael Wadleigh: A parte qualche scontento – alla proiezione si è presentato il doppio delle persone rispetto al numero dei posti e la metà è dovuta rimanere fuori per questioni di sicurezza – è stata una festa per chi è riuscito a entrare. La reazione è stata fantastica perché vedere un film-concerto del genere su un mega schermo e con il volume altissimo è tutta un'altra esperienza. C'erano persone di tutte le età, persino ragazzi giovanissimi; la gente cantava, ballava, batteva le mani. Vederla divertire ed esaltare guardando un film di quarant'anni fa mi ha riempito il cuore. Certo, se si fosse proiettato in Olanda ci sarebbero state anche le colonne di fumo di marijuana, ma un paio di ragazzi che fumavano li ho visti anche a Bologna. Ai bei vecchi tempi, quando proiettavano il Woodstock originale – ti parlo degli anni '70 – non c'era neanche bisogno di portarsi gli spinelli, bastava respirare quella spessa coltre di fumo per sballare!

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati