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Cargo 200, un horror umano ai tempi della Perestrojka

Un'opera scioccante, dura, crudele, intimamente violenta basata su una storia vera.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

La Russia ai tempi della Perestrojka

martedì 6 maggio 2008 - Incontri

La Russia ai tempi della Perestrojka
Un paese che non trova chi lo sappia raccontare è un paese che non esiste. Il regista Aleksej Balabanov ha saputo rendere la Russia una nazione viva e pulsante fotografandola negli anni da ogni angolatura. Se in Brother posava lo sguardo sullo sfondo degradato della Russia di Eltsin, con Uomini e mostri raccontava la nascita della pornografia nel paese prima della rivoluzione. Oggi Balabanov torna al cinema con un film basato su fatti realmente accaduti, portati all'eccesso da una reinvenzione autoriale della realtà, che rende Cargo 200 un'opera scioccante, dura, crudele, intimamente violenta. È un film sul 1984, così come lo ricorda il regista che aveva intenzione di ritrarre, a tinte forti, la fine dell'Unione Sovietica. Ambientato nella provincia russa (le riprese si sono svolte tra erepovec, Vyborg, Pskov e Staraja Ladoga) alla vigilia della Perestrojka, Cargo 200 è un horror umano che per i suoi contenuti scioccanti e provocatori ha fatto molto discutere in patria. Presentato alla scorsa Mostra del cinema di Venezia ha ottenuto il favore della critica che lo ha definito il miglior film di Aleksej Balabanov.

Un'opera provocatoria
Quando penso un film, capisco subito che tipo di film sarà. Fin dall'inizio mi sono reso conto che Cargo 200 avrebbe fatto scandalo. Forse a molti non piacerà, nessuno però può rimanerne indifferente. Il grosso problema può essere la percezione che lo spettatore ha degli anni della stagnazione perché per alcuni sono stati addirittura un periodo d'oro, mentre il mio è un film molto duro, persino per me. Ho spinto sull'acceleratore ancora di più rispetto a Uomini e mostri. Rifletto a lungo sulle sceneggiature, poi però le scrivo in fretta. Stendere un progetto sulla carta, se già esiste nella mia testa, non è un problema. Il cinema si inventa, non si scrive. E io scrivo soprattutto per me stesso. Capita che gli attori, ad una prima lettura, non riescano a capire subito cosa voglia dire.

La scelta degli attori
Alcuni degli interpreti non erano mai apparsi prima sul grande schermo. Per trovarli ho fatto solo due giorni di provini durante i quali abbiamo fatto conoscenza, abbiamo principalmente conversato. Dovevo capire quanto fossero versatili e soprattutto se avessero del sale in zucca. In Cargo 200 c'erano alcuni ruoli che dovevano essere interpretati da attori non professionisti, avevo bisogno di ragazzi che fossero naturali ed era fondamentale sceglierli bene. Per esempio, una delle interpreti principali doveva recitare nuda, facendolo senza vergognarsene non solo davanti a me, ma di fronte all'intera troupe. Prendendo Agniya Kuznetsova credo di aver fatto la scelta giusta.

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