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I registi del Ground Zero

Five Fingers - Gioco mortale e il cinema del dopo 11 settembre
di Tirza Bonifazi Tognazzi

martedì 29 agosto 2006 - News
"Qualche anno fa, era l'11 settembre, io ero su un aereo diretto a Boston quando all'improvviso il pilota ci comunicò che stavamo per fare ritorno ad Amsterdam. Null'altro. Nessuna spiegazione. L'aereo cambiò rotta, scaricò buona parte del carburante sul Mare del Nord e procedette a un rapido atterraggio. La polizia sulla pista di atterraggio ci diede 'la notizia'. E le vite di tutti noi cambiarono per sempre". È il regista Laurence Malkin a parlare, nel raccontare la genesi del suo ultimo film, Five Fingers - Gioco mortale, che analizza con un gioco di contrasti la natura del terrorismo e di chi lo combatte, sollevando innumerevoli domande.

Five Fingers - Gioco mortale è solo uno dei tanti film che il cinema ha consegnato al mondo dopo l'attacco dell'11 settembre. Ad un anno da quei tragici eventi undici registi si sono impegnati a descrivere la strage delle torri gemelle in undici cortometraggi da 11 minuti 9 secondi e un decimo ciascuno, a richiamare la data dell'accaduto. Il documentario 11 Settembre 2001 li raccoglie tutti e ricorda quel giorno attraverso le testimonianze e gli stati d'animo degli autori Youssef Chahine, Amos Gitai, Samira Makhmalbaf, Mira Nair, Idrissa Ouedraogo, Shohei Imamura, Sean Penn, Ken Loach, Danis Tanovic, Alejandro Gonzalez Inarritu e Claude Lelouch.

Nel 2004 l'irriverente documentarista Michael Moore ha voluto dire la sua in Fahrenheit 9/11, dove non ha mancato di accusare l'amministrazione di Bush di aver utilizzato la catastrofe per attuare le guerre in Afghanistan e in Iraq. Afghan Stories (2002) di Taran Davies, 7 Days in September (2002) di Steve Rosenbaum, Brothers and Others (2002) di Nicholas Rossier, Class of 83 (2004) di Kurt E. Soderling, Bush's Brain (2004) di Joseph Mealey e Michael Shoob e United States of Afghanistan (2004) di Pål Hollender - presentato da Lars von Trier - sono solo alcuni dei documentari che trattano l'argomento regalando diverse prospettive sulla strage e sull'effetto che ha avuto nel mondo.

Il lungometraggio del regista tedesco Max Färberböck mescola storie immaginarie a materiale d'archivio nel suo September (2003), mentre il recentissimo United 93 di Paul Greengrass si basa sulle testimonianze dei parenti delle vittime per raccontare l'episodio del quarto aereo che precipitò nei pressi di Shanksville, in Pennsylavania. Anche il nuovo film di Oliver Stone, World Trade Center, dà un'ulteriore punto di vista sulla vicenda delle torri gemelle, raccontando la vera storia di due poliziotti - John McLoughlin e Will Jimeno - rimasti intrappolati sotto le macerie del complesso di edifici sito in New York.

Ma più che basarsi sugli eventi dell'11 settembre Five Fingers - Gioco mortale fa leva sul clima di terrore che grava sull'umanità da quando le televisioni di tutto il mondo si sono sintonizzate sull'immagine delle due torri - da sempre simbolo dell'imponenza e del potere americano - che crollavano sotto gli occhi increduli degli spettatori. E al contrario di altri film che trattano l'argomento, la pellicola di Laurence Malkin non vuole giudicare i "buoni" e i "cattivi", ma dare al pubblico la possibilità di vedere entrambe le parti della barricata, entrando a far parte di quel filone che nel futuro verrà riconosciuto come cinema post 11 settembre.

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