Oggi possiamo affermare che i cartoni animati non sarebbero stati più gli stessi senza Tadao Nagahama. Non è solo un regista, ma è stato un vero e proprio divo dell'animazione giapponese divenuto celebre grazie ai suoi cartoni animati seriali che hanno letteralmente invaso i piccoli schermi mondiali. Damigelle francesi che svolgono lavori di importanza basilare nella corte francese di Maria Antonietta e robot nati dall'assemblaggio di altri robot più piccoli, queste sono le sue creature. Personaggi come Lady Oscar e Daltanious che hanno saputo offrire ai piccoli (oggi grandi) spettatori emozioni catturate in tempo quasi reale, entusiasmando e ancora oggi sortendo un grandissimo effetto nelle loro menti.
Dopo 30 anni di studio del disegno, intorno agli Anni Sessanta, Tadao Nagahama viene assunto dalla Tokyo Movie Film Company che lo impiega come regista di episodi animati televisivi per la serie Ghost Q-Taro (1965-1967). Successivamente al cartone animato Pa-Man (1967), si occuperà anche di sceneggiatura, promuovendo particolarmente Tommy la stella dei Giants (1969), del quale sarà supervisore artistico e ne adatterà ben quattro adattamenti in lungometraggio.
Nei primi Anni Settanta, continua a farsi regista, prediligendo opere per i bambini al di sotto dei 10 anni, come l'aniparo Chingo Muchabei (1971), ma i difficili rapporti con la Tokyo Movie Film Company lo spingeranno a lasciare la casa di produzione e a mettersi in proprio come freelance, specializzandosi in storie di fantascienza incentrate sui robot, le cosiddette mecha. Ad aiutarlo nel lavoro arriva la Sunrise, nuova casa di produzione che gli finanzierà: Brave Raideen (1975, che lui dirigerà con Yoshiyuki Tomino), Vultus V (1976) e General Daimos (1978), in cambio Nagahama si presta per svolgere il lavoro di direttore artistico della serie Daltanious (1979) di Norio Kashima.
Purtroppo, a metà degli Anni Settanta, termina il suo contratto con la Sunrise, spingendo Naghama a trasferirsi alla Tokyo Movie Shinsha, dove collabora in numerosi progetti fra cui Lady Oscar (1979) con Osamu Dezaki, che lo sostituirà come regista dopo il 19° episodio. Negli Anni Ottanta, si vedrà coinvolto nella lavorazione del remake di uno dei suoi più grandi successi Tommy la stella dei Giants (1982), ma ancora prima di quello firmerà il suo più grande capolavoro assieme ai registi Bernard Deyriès, Kyosuke Mikuriya e Kazuo Terada: la serie fantascientifica ispirata all'Odissea di Omero: Ulysse 31 (1981). Entrambi i progetti vedranno però la luce solo dopo la sua morte.
Esplosioni di colore, finali perfetti. I cartoni animati di Tadao Nagahama sono stati uno strumento di interazione fra i bambini degli Anni Settanta, oltre che un invito ad assistere a quello che si nascondeva dentro la fantasia di un giovane disegnatore e sceneggiatore.
